DI VEJI 63
per fare, clic il fiume in questo luogo ancora cor-
resse a piè della rupe, sulla quale erano le mura,
la forarono a guisa di ponte 5 la larghezza del foro
è di circa dieci canne ; l’altezza di tre, e la lun-
ghezza equivale ad un tiro di archibugio. Il sito
è orrido, ma pittoresco ; Nardinì, che il vide quasi
due secoli fa , afferma di avere osservato presso
questo ponte la bocca di un cunicolo, gli avanzi
di mura di pietre quadrate appartenenti al recin-
to di Veji Etrusca, e sotto il ponte stesso'un al-
tro cunicolo minore; ma oggi tutto è coperto di
arbusti, e di spine; ed al ponte, che è rimasto
scoperto, non è possibile avvicinarsi , non essendo
il letto delia Cremerà nè sgombro intieramente da
sassi rotolati dalle rupi adiacenti, da potersi gua-
dare ; nè coperto abbastanza da questi stessi sassi,
onde potere approssimar risi. Circa però il cunico-
lo , che egli afferma esistere sotto lo stesso ponte
a qualche altezza dal livello dell’acqua, io credo
per la posizione, in cui si ritrova, e per la gran-
dezza sua, che sia piuttosto lo sbocco di una cloa-
ca. In fatti, chi mai potrebbe supporre, che i Ve-
denti avessero fatto avvicinare i Romani onde fare
i cunicoli sotto le mura stesse? E come i Romani
avrebbero potuto evitare di essere scoperti, sca-
vando la terra in un luogo così esposto alla vista
de’ Vejenti ?
Ecco ciò , che di Veji Etnisca , e di Veji Mu-
nicipio Romano ci resta ; nel ritorno, se invece di
andare all’isola si vorrà passare direttamente sulla
Via Cassia alla così detta Osteria del Fosso , dopo
avere traversato di nuovo la Cremerà , giunti sulla
eminenza presso il luogo, nel quale si sono fatti gli
ultimi scavi , si prenderà la direzione di occidente.
Ivi esisteva ancora un’ antica strada , che è stata
7 -
recentemente con furore vandalico distratta , h\
per fare, clic il fiume in questo luogo ancora cor-
resse a piè della rupe, sulla quale erano le mura,
la forarono a guisa di ponte 5 la larghezza del foro
è di circa dieci canne ; l’altezza di tre, e la lun-
ghezza equivale ad un tiro di archibugio. Il sito
è orrido, ma pittoresco ; Nardinì, che il vide quasi
due secoli fa , afferma di avere osservato presso
questo ponte la bocca di un cunicolo, gli avanzi
di mura di pietre quadrate appartenenti al recin-
to di Veji Etrusca, e sotto il ponte stesso'un al-
tro cunicolo minore; ma oggi tutto è coperto di
arbusti, e di spine; ed al ponte, che è rimasto
scoperto, non è possibile avvicinarsi , non essendo
il letto delia Cremerà nè sgombro intieramente da
sassi rotolati dalle rupi adiacenti, da potersi gua-
dare ; nè coperto abbastanza da questi stessi sassi,
onde potere approssimar risi. Circa però il cunico-
lo , che egli afferma esistere sotto lo stesso ponte
a qualche altezza dal livello dell’acqua, io credo
per la posizione, in cui si ritrova, e per la gran-
dezza sua, che sia piuttosto lo sbocco di una cloa-
ca. In fatti, chi mai potrebbe supporre, che i Ve-
denti avessero fatto avvicinare i Romani onde fare
i cunicoli sotto le mura stesse? E come i Romani
avrebbero potuto evitare di essere scoperti, sca-
vando la terra in un luogo così esposto alla vista
de’ Vejenti ?
Ecco ciò , che di Veji Etnisca , e di Veji Mu-
nicipio Romano ci resta ; nel ritorno, se invece di
andare all’isola si vorrà passare direttamente sulla
Via Cassia alla così detta Osteria del Fosso , dopo
avere traversato di nuovo la Cremerà , giunti sulla
eminenza presso il luogo, nel quale si sono fatti gli
ultimi scavi , si prenderà la direzione di occidente.
Ivi esisteva ancora un’ antica strada , che è stata
7 -
recentemente con furore vandalico distratta , h\