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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0029
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26

§

spesse volte dia ricovero a malviventi, come nei tempi
men lontani da noi è avvenuto.
ROCCA S. STEFANO.
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Picciola terra del distretto di Subiaco, che trasse no-
me da una chiesa dedicata a questo santo, attorno alla
quale aggruppossi. Essa è circa tre miglia a nord-ovest
di Civitella e contiene 806. abitanti. Essendo situata so-
pra un colle dipendente dalla punta di Colle Secco vi
si può andare da Subiaco, passando per Affile, ed an-
dando lungo il fosso detto di Carpino, e della Mola per
un lungo tratto: fosso, che va a scaricarsi nell'Aniene
sotto Canterano. Questa strada è lunga buone 13. miglia,
e come tutte le altre strade di montagna è molto incom-
moda, ma non così malagevole quanto quella che vi con-
duce da Palestrina passando per Genazzano, la quale per
8. miglia quante se ne contano da Genazzano alla Roc-
ca, è oltremodo alpestre, essendo un semplice sentiero
aperto fra monti e dirupi.
Fin dal secolo XI. questa terra erasi formata come
indicai, presso una chiesa rurale di s. Stefano, dalla
quale ebbe nome, e che viene ricordata nella bolla di
Benedetto VII. dell'anno 958 riferita dal Marini nella
opera de' Papiri Diplomatici p. 229. Circa l'anno 1095
venne acquistata da Giovanni abate sublacense , come si
trae dal Chronicon, e perciò Pasquale II. nella confer-
ma dei beni del monastero, data l'anno 1115 nominò la
Roccam, s. Stephani cum pertinentiis suis. Durò poco
tempo il dominio dei monaci sopra questa terra, poiché
verso la metà del secolo seguente l'abate Simone si
 
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