N 63
Caio Sulpicio Petico, e Caio Licinio Calvo reduci dalla
impresa di Ferentino, l'anno 393 e causa principale
di quella guerra medesima, che durò circa 9 anni. Quin-
di conoscendosi la direzione di questa strada, e la po-
sizione di Empulum presso Ampiglione, v. EMPVLVM,
ne siegue che in quella direzione medesima fu ancor
Sassula o Saxula, cioè fra Tibur e la Terra odierna di
Siciliano. In quella valle per il primo che io sappia la
riconobbe il Revillas nella sua Carta topografica della
diocesi tiburtina, ed io ne perlustrai le rovine 1' anno
1824, quando tracciai la topografia di tutta quella valle
medesima, ricchissima di avanzi antichi, che nella map-
pa annessa a questa opera è stata inserita.
Dopo Ampiglione, 1 miglio di là dalla osteria di
questo nome e 5 da Tivoli l'Arci presenta un punto di
veduta pittorica , poiché entrando in un cavone artifi-
ciale forma un ristagno, ossia una rifolta, che fa girare
la mola. Poco al disopra di questa è un altra rifolta ,
ed un miglio dopo giacente per terra è un rocchio di
colonna: a destra poi è il rudere di un sepolcro. Frat-
tanto vanno incontrandosi varii rigagnoli, che scendendo
dai monti adiacenti traversano la strada e vanno ad in-
grossare il volume dell'Arci. Un quarto di miglio dopo
il rocchio sovraindicato, ossia 6 e mezzo da Tivoli, veg-
gonsi sulla falda del monte le rovine di un recinto di
antica città costrutto di poliedri di calcaria, i quali hanno
la faccia esterna rozza, e perciò appartengono ad una
epoca antichissima. Questo recinto forma molti risalti ,
ed è qualche volta tagliato fino a terra, alle volte poi
è più, o meno alto, e si estende per circa 3000 piedi,
calcolando tutte le riseghe : l'altezza in qualche punto
ammonta fino a 20 piedi: e nella parte superiore ora
vedesi ripreso con opera laterizia , ora con opera in-
certa: e verso la metà della larghezza totale, dove ap-
Caio Sulpicio Petico, e Caio Licinio Calvo reduci dalla
impresa di Ferentino, l'anno 393 e causa principale
di quella guerra medesima, che durò circa 9 anni. Quin-
di conoscendosi la direzione di questa strada, e la po-
sizione di Empulum presso Ampiglione, v. EMPVLVM,
ne siegue che in quella direzione medesima fu ancor
Sassula o Saxula, cioè fra Tibur e la Terra odierna di
Siciliano. In quella valle per il primo che io sappia la
riconobbe il Revillas nella sua Carta topografica della
diocesi tiburtina, ed io ne perlustrai le rovine 1' anno
1824, quando tracciai la topografia di tutta quella valle
medesima, ricchissima di avanzi antichi, che nella map-
pa annessa a questa opera è stata inserita.
Dopo Ampiglione, 1 miglio di là dalla osteria di
questo nome e 5 da Tivoli l'Arci presenta un punto di
veduta pittorica , poiché entrando in un cavone artifi-
ciale forma un ristagno, ossia una rifolta, che fa girare
la mola. Poco al disopra di questa è un altra rifolta ,
ed un miglio dopo giacente per terra è un rocchio di
colonna: a destra poi è il rudere di un sepolcro. Frat-
tanto vanno incontrandosi varii rigagnoli, che scendendo
dai monti adiacenti traversano la strada e vanno ad in-
grossare il volume dell'Arci. Un quarto di miglio dopo
il rocchio sovraindicato, ossia 6 e mezzo da Tivoli, veg-
gonsi sulla falda del monte le rovine di un recinto di
antica città costrutto di poliedri di calcaria, i quali hanno
la faccia esterna rozza, e perciò appartengono ad una
epoca antichissima. Questo recinto forma molti risalti ,
ed è qualche volta tagliato fino a terra, alle volte poi
è più, o meno alto, e si estende per circa 3000 piedi,
calcolando tutte le riseghe : l'altezza in qualche punto
ammonta fino a 20 piedi: e nella parte superiore ora
vedesi ripreso con opera laterizia , ora con opera in-
certa: e verso la metà della larghezza totale, dove ap-