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apici: lettere grandi che contengono lettere di minor for-
ma: nessi che uniscono insieme due lettere ec. Lo stile
è identico. Secondo questo elogio, Eutichio fu prima mes-
so in un orrido carcere, poscia fu coricato sopra un muc-
chio di frammenti di vasi rotti, onde non potesse dor-
mire, ed ivi per dodici giorni lasciato morir di fame, e
morto gittato in un baratro; apparso in sogno il martire
fu andato in cerca del suo corpo e ritrovato ed onore-
volmente sepolto. Io credo , che questo santo soffrisse
il martirio durante il regno di Massenzio, che ebbe la
villa sua suburbana nelle vicinanze di questa chiesa, e
che a lui alluda Damaso colla frase di IVSSA TYRANNr
che compie il primo verso, come tiranno lo chiama la
iscrizione dell'arco trionfale di Costantino. Il Severano
che stampò le sue Memorie Sacre delle sette chiese
di Roma l'anno 1630 dice, che questa chiesa rimase
per lungo tempo senza ornamento alcuno, e per l'anti-
chità quasi desolata, finché la magnanimità e pietà del
card. Scipione Borghese la rinnovò e ridusse nel decoro
che ora si vede, il quale è lo stesso d'oggidì , se non
che altri ornamenti posteriori vi sono stati fatti. Il Ba-
glioni, scrittore contemporaneo, nell'enumerare le ope-
re fatte da papa Paolo V. narra, che di sua intenzio-
ne con la magnificenza del card, nipote fu rifatto dai
fondamenti s. Sebastiano fuori le mura, e tutto con di-
versi ornamenti di marmi e pitture , e con soffitto di-
pinto e dorato, assai ben condotto , e l'architettore ne
fu da principio Flaminio Ponzio e poi Giovanni Vansan-
zio, detto il Fiammingo. Egli fece rifabbricare il monaste-
ro, oggi occupato dai frati minori, col disegno dello stes-
so architetto. L'altar maggiore ornato di colonne di ver-
de antico e di marmi ha un quadro dipinto a fresco rap-
presentante il crocifisso colla vergine madre, ed il di-
letto discepolo s. Giovanni evangelista sotto un cielo ot-
apici: lettere grandi che contengono lettere di minor for-
ma: nessi che uniscono insieme due lettere ec. Lo stile
è identico. Secondo questo elogio, Eutichio fu prima mes-
so in un orrido carcere, poscia fu coricato sopra un muc-
chio di frammenti di vasi rotti, onde non potesse dor-
mire, ed ivi per dodici giorni lasciato morir di fame, e
morto gittato in un baratro; apparso in sogno il martire
fu andato in cerca del suo corpo e ritrovato ed onore-
volmente sepolto. Io credo , che questo santo soffrisse
il martirio durante il regno di Massenzio, che ebbe la
villa sua suburbana nelle vicinanze di questa chiesa, e
che a lui alluda Damaso colla frase di IVSSA TYRANNr
che compie il primo verso, come tiranno lo chiama la
iscrizione dell'arco trionfale di Costantino. Il Severano
che stampò le sue Memorie Sacre delle sette chiese
di Roma l'anno 1630 dice, che questa chiesa rimase
per lungo tempo senza ornamento alcuno, e per l'anti-
chità quasi desolata, finché la magnanimità e pietà del
card. Scipione Borghese la rinnovò e ridusse nel decoro
che ora si vede, il quale è lo stesso d'oggidì , se non
che altri ornamenti posteriori vi sono stati fatti. Il Ba-
glioni, scrittore contemporaneo, nell'enumerare le ope-
re fatte da papa Paolo V. narra, che di sua intenzio-
ne con la magnificenza del card, nipote fu rifatto dai
fondamenti s. Sebastiano fuori le mura, e tutto con di-
versi ornamenti di marmi e pitture , e con soffitto di-
pinto e dorato, assai ben condotto , e l'architettore ne
fu da principio Flaminio Ponzio e poi Giovanni Vansan-
zio, detto il Fiammingo. Egli fece rifabbricare il monaste-
ro, oggi occupato dai frati minori, col disegno dello stes-
so architetto. L'altar maggiore ornato di colonne di ver-
de antico e di marmi ha un quadro dipinto a fresco rap-
presentante il crocifisso colla vergine madre, ed il di-
letto discepolo s. Giovanni evangelista sotto un cielo ot-