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essa dipendono Bassano di 1435 abit. Capranica, patria
del grande archeologo Nardini di 1951 abit. Oriolo di
1070 abit. e Viano di 605 abit. Conserva il suo nome
primitivo SVTRI che gli Etrusci scrissero IGOVÌ (Su-
tri) e che i Romani latinizzarono in SVTRIVM, nome
che secondo il Lanzi dee derivarsi da lOV? (Suthi) Sa-
lus, dea particolarmente venerata dagli Etrusci, siccome
può vedersi nel Lanzi, e più recentemente nel Mùller,
e che fa ricordare quell'aneddoto riferito da Tacito An-
nal. lib. XV. c. LIIL di Scevino, che avea tolto un pu-
gnale nel tempio di questa dea nella Etruria, col qua-
le si era proposto di uccidere Nerone. E pertanto pro-
babile che il tempio sacro a quella dea desse nome ed
origine alla città, della quale però poche volte si fa
menzione negli antichi scrittori , e mai non si nomina
prima della presa di Veii; poiché io credo, che essa co-
me Nepe, Rossulum ec. fosse una città da quella me-
tropoli dipendente, e dopo la caduta di quella, venisse
particolarmente favorita e custodita dai Romani essendo
riguardata come una delle chiavi della Etruria relati-
vamente a Roma , per testimonianza di Livio lib. IX.
c. XXXII.
Dopo la presa di Veii, e la catastrofe di Roma, in-
cendiata dai Galli, Livio lib. VI. c. IL e seg. narra ,
che i Volsci e gli Etrusci mossero le armi contra i Ro-
mani l'anno 366; questi scelsero per dittatore Camillo ,
e Camillo per generale della cavalleria Cajo Servilio
Ahala. Il dittatore fece una leva forte e divise i co-
scritti in tre corpi: uno ne mandò nell' agro vejente a
far fronte agli Etrusci sotto il commando di Lucio Emi-
lio tribuno de'soldati: un'altro ne fece accampare avan-
ti la città per riserva sotto gli ordini di Aulo Manlio ,
anche esso tribuno : ed alla testa del terzo si mise egli
stesso, disfece i Volsci presso Lanuvio , e schiacciò gli
Equi che si erano pur mossi, presso Bola. Frattanto però
essa dipendono Bassano di 1435 abit. Capranica, patria
del grande archeologo Nardini di 1951 abit. Oriolo di
1070 abit. e Viano di 605 abit. Conserva il suo nome
primitivo SVTRI che gli Etrusci scrissero IGOVÌ (Su-
tri) e che i Romani latinizzarono in SVTRIVM, nome
che secondo il Lanzi dee derivarsi da lOV? (Suthi) Sa-
lus, dea particolarmente venerata dagli Etrusci, siccome
può vedersi nel Lanzi, e più recentemente nel Mùller,
e che fa ricordare quell'aneddoto riferito da Tacito An-
nal. lib. XV. c. LIIL di Scevino, che avea tolto un pu-
gnale nel tempio di questa dea nella Etruria, col qua-
le si era proposto di uccidere Nerone. E pertanto pro-
babile che il tempio sacro a quella dea desse nome ed
origine alla città, della quale però poche volte si fa
menzione negli antichi scrittori , e mai non si nomina
prima della presa di Veii; poiché io credo, che essa co-
me Nepe, Rossulum ec. fosse una città da quella me-
tropoli dipendente, e dopo la caduta di quella, venisse
particolarmente favorita e custodita dai Romani essendo
riguardata come una delle chiavi della Etruria relati-
vamente a Roma , per testimonianza di Livio lib. IX.
c. XXXII.
Dopo la presa di Veii, e la catastrofe di Roma, in-
cendiata dai Galli, Livio lib. VI. c. IL e seg. narra ,
che i Volsci e gli Etrusci mossero le armi contra i Ro-
mani l'anno 366; questi scelsero per dittatore Camillo ,
e Camillo per generale della cavalleria Cajo Servilio
Ahala. Il dittatore fece una leva forte e divise i co-
scritti in tre corpi: uno ne mandò nell' agro vejente a
far fronte agli Etrusci sotto il commando di Lucio Emi-
lio tribuno de'soldati: un'altro ne fece accampare avan-
ti la città per riserva sotto gli ordini di Aulo Manlio ,
anche esso tribuno : ed alla testa del terzo si mise egli
stesso, disfece i Volsci presso Lanuvio , e schiacciò gli
Equi che si erano pur mossi, presso Bola. Frattanto però