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fiume fu Bìbula ne'primi tempi, il quale per errore
si scrive AÀfiag da Stefano, giacché AìfrìAz; si scrive
da Dionisio, ed AXfi^vXog da Eustazio ne' Commentarli
al Periegeta: questo nome, secondo la tradizione mede-
sima fu cangiato in Tiberis, dopo che Tiberio, o Ti-
berino re di Alba Longa vi rimase annegato. Questa tra-
dizione, che è la commune non era la sola: altre ne ri-
mangono, fralle quali una, che di Tiberis e Tybris fa
due nomi diversi, mentre presentano un tipo così stretto
fra loro. Virgilio Aeneid. lib. VIII. v. 330, dopo avere
tessuto in bocca di Evandro la storia primitiva del La-
zio, e come il paese era abitato da selvaggi, che egli
chiama Fauni e Ninfe, e come questi furono inciviliti
da Saturno, e come poscia sopraggiunsero gli Ausoni ed
i Sicani, onde il paese depose il nome di Saturnia e
ne assunse altri, soggiunge:
Tum reges, asperque immani corpore Thybris:
A quo post Itali fluvium cognomino Thybrim
Diximus: amisit verum vetus Albula nomen.
Quindi apparisce, che secondo il poeta il nome di Thy-
bris fu dato al fiume, non per l'annegamento del re di
Alba, tanti anni dopo avvenuto; ma pel gigante Thy-
bris, che direbbesi avere appartenuto ai Siculi da Vir-
gilio chiamati Sicani; imperciocché il poeta lo nomina
subito dopo:
Tum manus Ausoniae et gentes venere Sicanae
Soepius: et nomen posuit Saturnia tellus:
Tum reges, asperque immani corpore Thybris
A quo post Itali etc.
E questa tradizione si trova ancora in Plinio Hist. Nat.
lib. III. c. V. §. IX: Tiberis antea Thybris adpellatus
et prius Albula. Il Thybris di Virgilio, siccome ho
notato direbbesi Siculo, ossia Sicano : Festo lo mostra
Toscano, e Servio seguendo questa tradizione, conimen-
fiume fu Bìbula ne'primi tempi, il quale per errore
si scrive AÀfiag da Stefano, giacché AìfrìAz; si scrive
da Dionisio, ed AXfi^vXog da Eustazio ne' Commentarli
al Periegeta: questo nome, secondo la tradizione mede-
sima fu cangiato in Tiberis, dopo che Tiberio, o Ti-
berino re di Alba Longa vi rimase annegato. Questa tra-
dizione, che è la commune non era la sola: altre ne ri-
mangono, fralle quali una, che di Tiberis e Tybris fa
due nomi diversi, mentre presentano un tipo così stretto
fra loro. Virgilio Aeneid. lib. VIII. v. 330, dopo avere
tessuto in bocca di Evandro la storia primitiva del La-
zio, e come il paese era abitato da selvaggi, che egli
chiama Fauni e Ninfe, e come questi furono inciviliti
da Saturno, e come poscia sopraggiunsero gli Ausoni ed
i Sicani, onde il paese depose il nome di Saturnia e
ne assunse altri, soggiunge:
Tum reges, asperque immani corpore Thybris:
A quo post Itali fluvium cognomino Thybrim
Diximus: amisit verum vetus Albula nomen.
Quindi apparisce, che secondo il poeta il nome di Thy-
bris fu dato al fiume, non per l'annegamento del re di
Alba, tanti anni dopo avvenuto; ma pel gigante Thy-
bris, che direbbesi avere appartenuto ai Siculi da Vir-
gilio chiamati Sicani; imperciocché il poeta lo nomina
subito dopo:
Tum manus Ausoniae et gentes venere Sicanae
Soepius: et nomen posuit Saturnia tellus:
Tum reges, asperque immani corpore Thybris
A quo post Itali etc.
E questa tradizione si trova ancora in Plinio Hist. Nat.
lib. III. c. V. §. IX: Tiberis antea Thybris adpellatus
et prius Albula. Il Thybris di Virgilio, siccome ho
notato direbbesi Siculo, ossia Sicano : Festo lo mostra
Toscano, e Servio seguendo questa tradizione, conimen-