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che siccome si vide nel discorso preliminare sono i Si-
culi stessi che il poeta forzato dal metro volse in Si-
cani. E Solino cita la opera importantissima che Cato-
ne scrisse delle Origini delle città d'Italia, opera sven-
turatamente perduta , dalla quale appariva che n' era
stato fondatore Catillo, arcade, ammiraglio della flotta
di Evandro; ma Sestio secondo lo stesso Solino affer-
mava essere stato fondato dalla gioventù argiva venuta
insieme con Catillo in questa parte d'Italia; vale a dire,
che Catillo figlio di Amfiarao , dopo la morte prodi-
giosa del padre, avvenuta presso Tebe, per commando
di Oicleo suo avo, fu con una di quelle spedizioni che
chiamarono ver sacrum, perchè composte di giovani
nati tutti nella stessa primavera, mandato in Italia, dove
procreò tre figli, Tiburto, Cora, e Catillo II. e questi
scacciati i Siculi, o i Sicani da Sicilia, chiamarono Ti-
bur la città, dal nome del loro fratello maggiore Ti-
burto. E perciò Orazio nella ode XVIII. del primo li-
bro appella Tibur col nome di Moenia Catili.
Nulla Vare sacra vite prius severis arborem
Circa mite solum Tiburis et moenia catili.
Silio lib. IV. v. 224 e seg.
Quosque sub Herculeis taciturno flamine muris
Pomifera arva creant, AHienicolaeque catelli.
e nel libro VIII. v. 363.
Hinc tibur, catille, tuum, sacrisque dicatum,
Fortunae Praeneste iugis.
Così Orazio lo dice nella Ode VI. del libro II. Argeo
positum colono: ed Ovidio Ntnor. lib. III. el. VI. v. 47
parlando dell'Aniene si espresse:
Nec le praetereo, qui per capa sacca volutans
tiburis argei spumifer arva rigas.
e finalmente nel quarto de'Fasti questo stesso poeta v. 71
dice, che era stato Tivoli dalle mani argive fatto:
che siccome si vide nel discorso preliminare sono i Si-
culi stessi che il poeta forzato dal metro volse in Si-
cani. E Solino cita la opera importantissima che Cato-
ne scrisse delle Origini delle città d'Italia, opera sven-
turatamente perduta , dalla quale appariva che n' era
stato fondatore Catillo, arcade, ammiraglio della flotta
di Evandro; ma Sestio secondo lo stesso Solino affer-
mava essere stato fondato dalla gioventù argiva venuta
insieme con Catillo in questa parte d'Italia; vale a dire,
che Catillo figlio di Amfiarao , dopo la morte prodi-
giosa del padre, avvenuta presso Tebe, per commando
di Oicleo suo avo, fu con una di quelle spedizioni che
chiamarono ver sacrum, perchè composte di giovani
nati tutti nella stessa primavera, mandato in Italia, dove
procreò tre figli, Tiburto, Cora, e Catillo II. e questi
scacciati i Siculi, o i Sicani da Sicilia, chiamarono Ti-
bur la città, dal nome del loro fratello maggiore Ti-
burto. E perciò Orazio nella ode XVIII. del primo li-
bro appella Tibur col nome di Moenia Catili.
Nulla Vare sacra vite prius severis arborem
Circa mite solum Tiburis et moenia catili.
Silio lib. IV. v. 224 e seg.
Quosque sub Herculeis taciturno flamine muris
Pomifera arva creant, AHienicolaeque catelli.
e nel libro VIII. v. 363.
Hinc tibur, catille, tuum, sacrisque dicatum,
Fortunae Praeneste iugis.
Così Orazio lo dice nella Ode VI. del libro II. Argeo
positum colono: ed Ovidio Ntnor. lib. III. el. VI. v. 47
parlando dell'Aniene si espresse:
Nec le praetereo, qui per capa sacca volutans
tiburis argei spumifer arva rigas.
e finalmente nel quarto de'Fasti questo stesso poeta v. 71
dice, che era stato Tivoli dalle mani argive fatto: