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dell'Olmo e la porta stessa incontratisi gli avanzi delle
mura é della porta antica di Tibur ricordati di sopra.
Il tempio innalzavasi sulla falda del colle tiburtino
rivolta a sud-ovest, cioè verso Roma ed il mare, ed af-
fine di avere un piano regolare si costruirono sostru-
zioni gigantesche , le quali dal canto di settentrione ,
cioè verso la valle dell'Aniene, presentano ancora tut-
ta la loro imponenza. La costruzione impiegata in que-
sto edificio è dappertutto la stessa , cioè in parte una
opera di ciottoli affatto irregolari , in parte una ope-
ra di ciottoli di calcafia locale, che per la loro forma
romboidale si accostano al reticolato, e per la giacitura
irregolare all'incerto, che è quanto dire doversi ascri-
vere ad una epoca, nella quale insensibilmente passossi
dall'incerto al reticolato, cioè al declinare del settimo
secolo di Roma, ultimo periodo della republica. La pianta
pubblicata dal Marquez e dall'Uggeri , i quali vollero
ravvisarvi la villa di Mecenate, è giusta: essa presenta
un immenso edificio quadrilatero, che avea 637 piedi
e mezzo nella fronte, e 450 ne' lati , ossia 2175 piedi
di circonferenza: e questo quadrilatero veniva circon-
dato in tre lati da portici sontuosi, e nel quarto, ossia
in quello verso Roma presentava in mezzo un teatro ,
come uno ne avea pure il tempio di Giunone a Gabii,
e a destra e sinistra di questo erano saloni, in uno de'
quali sarà stato il Tesoro, e nell'altro la Biblioteca. Il
teatro, i saloni, ed i portici circoscriveano un' area, in
fondo alla quale sorgeva il tempio propriamente detto.
E di questi portici, che sono vastissimi , che Svetonio
intende parlare, quando narra che Augusto vi ammini-
strò la giustizia. I portici sono arcuati ed ornati verso
l'area di mezze colonne di ordine dorico: dietro con-
tengono una serie di camere , che servirono di abita-
zione pe'sacerdoti e per gli altri ministri sacri addetti
dell'Olmo e la porta stessa incontratisi gli avanzi delle
mura é della porta antica di Tibur ricordati di sopra.
Il tempio innalzavasi sulla falda del colle tiburtino
rivolta a sud-ovest, cioè verso Roma ed il mare, ed af-
fine di avere un piano regolare si costruirono sostru-
zioni gigantesche , le quali dal canto di settentrione ,
cioè verso la valle dell'Aniene, presentano ancora tut-
ta la loro imponenza. La costruzione impiegata in que-
sto edificio è dappertutto la stessa , cioè in parte una
opera di ciottoli affatto irregolari , in parte una ope-
ra di ciottoli di calcafia locale, che per la loro forma
romboidale si accostano al reticolato, e per la giacitura
irregolare all'incerto, che è quanto dire doversi ascri-
vere ad una epoca, nella quale insensibilmente passossi
dall'incerto al reticolato, cioè al declinare del settimo
secolo di Roma, ultimo periodo della republica. La pianta
pubblicata dal Marquez e dall'Uggeri , i quali vollero
ravvisarvi la villa di Mecenate, è giusta: essa presenta
un immenso edificio quadrilatero, che avea 637 piedi
e mezzo nella fronte, e 450 ne' lati , ossia 2175 piedi
di circonferenza: e questo quadrilatero veniva circon-
dato in tre lati da portici sontuosi, e nel quarto, ossia
in quello verso Roma presentava in mezzo un teatro ,
come uno ne avea pure il tempio di Giunone a Gabii,
e a destra e sinistra di questo erano saloni, in uno de'
quali sarà stato il Tesoro, e nell'altro la Biblioteca. Il
teatro, i saloni, ed i portici circoscriveano un' area, in
fondo alla quale sorgeva il tempio propriamente detto.
E di questi portici, che sono vastissimi , che Svetonio
intende parlare, quando narra che Augusto vi ammini-
strò la giustizia. I portici sono arcuati ed ornati verso
l'area di mezze colonne di ordine dorico: dietro con-
tengono una serie di camere , che servirono di abita-
zione pe'sacerdoti e per gli altri ministri sacri addetti