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immagine del defonto coricata sul letto, colla tavola di-
nanzi, e presso di essa il servo (puer): sotto poi è il
cavallo bardato, seguito pure dal servo.
Quanto alla picciola chiesa de'ss. Pietro e Marcel-
lino, che ricorda la basilica antica edificata in queste
vicinanze da Costantino ad onore de' ss. Tiburzio e
susseguentemente ancora consacrata ai due ss. sovrain-
dicati, è tutta moderna, è parrocchiale, e dipende dalla
basilica di s. Giovanni in Laterano. Il suo pavimento
viene formato da frantumi di marmo tolti dalle cata-
combe. Dalla sagrestia si passa alle catacombe, e sulla
porta si legge una memoria del card. Nerio Corsini ,
che nell'anno 1769 rese più facile l'adito al cemeterio
antico, del quale rimane scoperto un picciolo tratto, che
dà una buona idea della grandezza di queste opere de'
primitivi cristiani. Ivi leggevasi l'elogio de'due martiri
scritto da papa Damaso I ed inciso in una tavola di
marmo. La scala, per cui vi si discende è di 40 gra-
dini piuttosto erti ; a sinistra si entra in una cappella
consagrata ai due santi titolari, che per qualche tempo
vi furono sepolti, siccome si trae da una memoria po-
sta sul suolo, dalla quale pure apparisce che questo sa-
crario fu ristaurato nel 1779. Circa la distanza di 3
miglia dall'antica porta, alla quale trovasi questo mau-
soleo, n' è prova di fatto la colonna milliaria trovata ivi
dappresso nel 1687 e riportata dal Ciampini, il quale
la pose nel suo museo lapidario:
IMP. C
D.N.M. AVR
VAL . MAXE N
TIO . P.F . PER
PETVO.INVI
CT 0 .A V G
lllllllll
III
immagine del defonto coricata sul letto, colla tavola di-
nanzi, e presso di essa il servo (puer): sotto poi è il
cavallo bardato, seguito pure dal servo.
Quanto alla picciola chiesa de'ss. Pietro e Marcel-
lino, che ricorda la basilica antica edificata in queste
vicinanze da Costantino ad onore de' ss. Tiburzio e
susseguentemente ancora consacrata ai due ss. sovrain-
dicati, è tutta moderna, è parrocchiale, e dipende dalla
basilica di s. Giovanni in Laterano. Il suo pavimento
viene formato da frantumi di marmo tolti dalle cata-
combe. Dalla sagrestia si passa alle catacombe, e sulla
porta si legge una memoria del card. Nerio Corsini ,
che nell'anno 1769 rese più facile l'adito al cemeterio
antico, del quale rimane scoperto un picciolo tratto, che
dà una buona idea della grandezza di queste opere de'
primitivi cristiani. Ivi leggevasi l'elogio de'due martiri
scritto da papa Damaso I ed inciso in una tavola di
marmo. La scala, per cui vi si discende è di 40 gra-
dini piuttosto erti ; a sinistra si entra in una cappella
consagrata ai due santi titolari, che per qualche tempo
vi furono sepolti, siccome si trae da una memoria po-
sta sul suolo, dalla quale pure apparisce che questo sa-
crario fu ristaurato nel 1779. Circa la distanza di 3
miglia dall'antica porta, alla quale trovasi questo mau-
soleo, n' è prova di fatto la colonna milliaria trovata ivi
dappresso nel 1687 e riportata dal Ciampini, il quale
la pose nel suo museo lapidario:
IMP. C
D.N.M. AVR
VAL . MAXE N
TIO . P.F . PER
PETVO.INVI
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