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dicesi duca e console romano e dittatore tusculano , e
prestatogli giuramento di fedeltà gli diè in ostaggio Re-
ginolfo suo figlio : Lottario dal canto suo confermò a
Tolomeo tutte le possidenze e feudi ereditarii. Poco do-
po sopraggiunsero que' torbidi gravissimi, che fecero
cangiar faccia allo stato di Roma. In tale frangente i
conti tusculani seguirono il partito del papa. Impercioc-
ché nella epistola celebre inviata dal nuovo governo ro-
mano a Conrado, come avversi all'imperadore e parti-
giani del papa si denunziano i Frangipane , i figli di
Pierleone, gli amici ed i vassalli di Ruggiero re di Si-
cilia ( ad eccezione di Giordano ) e Tolomeo ancora con
parecchi altri: leggasi il testo di questo documento in-
signe in Ottone da Frisinga de Gestis Friderici lib. I.
c. XXVIII. Conrado non diè risposta a questa lettera.
La rivolta di Roma avvenne negli ultimi anni d'Inno-
cenzo II. Morto questo papa l'anno 1143 gli successe
Celestino IL ed a questi Lucio II. il quale lasciò la
vita nell'assalto del Campidoglio, ferito da pietre, secon-
do il card, di Aragona nella sua vita presso il Murato-
ri Rerum, Italie. Script. T. III. P. I.
Succeduto a Lucio II. Eugenio III. continuarono i
tumulti in Roma : il papa andò in Francia presso il re
Lodovico VII. Reduce dalla Francia, secondo l'Anoni-
mo cassinense si ritirò a Tusculo ed assistito da Rug-
giero re di Sicilia pervenne a forzare i Romani alla pa-
ce. Lo stesso narrasi da Romualdo Salernitano, dal qua-
le si trae, che il trattato fu conchiuso appunto a Tuscu-
lo. Durante il soggiorno di Eugenio in quella città, cioè
negli anni 1151 e 1152 Oddone Colonna cardinale ce-
dette per contratto di permuta al papa i diritti , che
avea sulla metà di Tusculo , atto conservatoci da Cencio
Camerario, diritti che procedevano dai matrimonii, che
aveano legato fin dal secolo XI la casa Colonna a quel-
dicesi duca e console romano e dittatore tusculano , e
prestatogli giuramento di fedeltà gli diè in ostaggio Re-
ginolfo suo figlio : Lottario dal canto suo confermò a
Tolomeo tutte le possidenze e feudi ereditarii. Poco do-
po sopraggiunsero que' torbidi gravissimi, che fecero
cangiar faccia allo stato di Roma. In tale frangente i
conti tusculani seguirono il partito del papa. Impercioc-
ché nella epistola celebre inviata dal nuovo governo ro-
mano a Conrado, come avversi all'imperadore e parti-
giani del papa si denunziano i Frangipane , i figli di
Pierleone, gli amici ed i vassalli di Ruggiero re di Si-
cilia ( ad eccezione di Giordano ) e Tolomeo ancora con
parecchi altri: leggasi il testo di questo documento in-
signe in Ottone da Frisinga de Gestis Friderici lib. I.
c. XXVIII. Conrado non diè risposta a questa lettera.
La rivolta di Roma avvenne negli ultimi anni d'Inno-
cenzo II. Morto questo papa l'anno 1143 gli successe
Celestino IL ed a questi Lucio II. il quale lasciò la
vita nell'assalto del Campidoglio, ferito da pietre, secon-
do il card, di Aragona nella sua vita presso il Murato-
ri Rerum, Italie. Script. T. III. P. I.
Succeduto a Lucio II. Eugenio III. continuarono i
tumulti in Roma : il papa andò in Francia presso il re
Lodovico VII. Reduce dalla Francia, secondo l'Anoni-
mo cassinense si ritirò a Tusculo ed assistito da Rug-
giero re di Sicilia pervenne a forzare i Romani alla pa-
ce. Lo stesso narrasi da Romualdo Salernitano, dal qua-
le si trae, che il trattato fu conchiuso appunto a Tuscu-
lo. Durante il soggiorno di Eugenio in quella città, cioè
negli anni 1151 e 1152 Oddone Colonna cardinale ce-
dette per contratto di permuta al papa i diritti , che
avea sulla metà di Tusculo , atto conservatoci da Cencio
Camerario, diritti che procedevano dai matrimonii, che
aveano legato fin dal secolo XI la casa Colonna a quel-