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trada pertanto, dove erano state erette quelle chiese por-
tava fin dalla metà del secolo IX il nome di Frascata
per la circostanza di essere coperta di arbusti: e que-
sta lo communicò alla città che dopo la distruzione di
Tusculo ivi formossi.
Una parte del territorio tusculano fu occupata da
un tal Giovanni figlio di Pierleone di Ranieri, la quale
venne reclamata dal papa Innocenzo III circa l'anno
1210: Giovanni non volle restituirla allegando di averla
avuta da Celestino III, il papa però insistette, e lo scom-
municò, onde quegli si vide forzato a restituirla, e così
venne assoluto. Questo aneddoto riferito dal biografo
di quel papa Bernardo Guidone mostra che nella ca-
tastrofe di Tusculo le terre vennero da Celestino III
distribuite a diversi. Più sotto il medesimo biografo
narra, che Innocenzo pose sotto la basilica lateranense
una chiesa de Frascata nel territorio tusculano , che
è forse quella di s. Maria ricordata di sopra. Dai fab-
bricati esistenti , e dal recinto vecchio parmi potersi
dedurre che Frascati non prendesse l'aspetto di Terra
murata che sul declinare del secolo XIV. Infatti la me-
moria più antica che io n' abbia trovato come di ca-
stello è nel Diario riportato dal Muratori Rer. Ital.
Script. T. XXIV. nel quale leggesi, che ai 6 di marzo
1413 morì Giovanni Colonna in Castro Frascati e fu
sepolto in Palestrina con grande onore. Dal Campano
nella vita di Pio IL conosciamo, che quel papa per
amore delle antichità visitò le rovine di Tusculo, co-
me quelle di Albano e di Tivoli , e che concesse ad
Alessandro Mirabella suo maggiordomo il castello di
Frascata nal Lazio per andarvi a passare la state. Il
Cannesio nella vita di Paolo IL mostra, che questo papa
assegnò ai canonici regolari lateranensi cento monete di
oro sulle rendite del castello di Frascati. Sotto Sisto IV.
trada pertanto, dove erano state erette quelle chiese por-
tava fin dalla metà del secolo IX il nome di Frascata
per la circostanza di essere coperta di arbusti: e que-
sta lo communicò alla città che dopo la distruzione di
Tusculo ivi formossi.
Una parte del territorio tusculano fu occupata da
un tal Giovanni figlio di Pierleone di Ranieri, la quale
venne reclamata dal papa Innocenzo III circa l'anno
1210: Giovanni non volle restituirla allegando di averla
avuta da Celestino III, il papa però insistette, e lo scom-
municò, onde quegli si vide forzato a restituirla, e così
venne assoluto. Questo aneddoto riferito dal biografo
di quel papa Bernardo Guidone mostra che nella ca-
tastrofe di Tusculo le terre vennero da Celestino III
distribuite a diversi. Più sotto il medesimo biografo
narra, che Innocenzo pose sotto la basilica lateranense
una chiesa de Frascata nel territorio tusculano , che
è forse quella di s. Maria ricordata di sopra. Dai fab-
bricati esistenti , e dal recinto vecchio parmi potersi
dedurre che Frascati non prendesse l'aspetto di Terra
murata che sul declinare del secolo XIV. Infatti la me-
moria più antica che io n' abbia trovato come di ca-
stello è nel Diario riportato dal Muratori Rer. Ital.
Script. T. XXIV. nel quale leggesi, che ai 6 di marzo
1413 morì Giovanni Colonna in Castro Frascati e fu
sepolto in Palestrina con grande onore. Dal Campano
nella vita di Pio IL conosciamo, che quel papa per
amore delle antichità visitò le rovine di Tusculo, co-
me quelle di Albano e di Tivoli , e che concesse ad
Alessandro Mirabella suo maggiordomo il castello di
Frascata nal Lazio per andarvi a passare la state. Il
Cannesio nella vita di Paolo IL mostra, che questo papa
assegnò ai canonici regolari lateranensi cento monete di
oro sulle rendite del castello di Frascati. Sotto Sisto IV.