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camera di Roma in una vertenza fra Giovanni da Gal-
lese notaio procuratore della stessa camera, Cecco Luca
de Ruggieri camerlengo, Cecco Rosario notaio, Silve-
stro de Muti, e Paolo de'Tartari sindaco della stessa
camera da una parte, ed il monaco Oddone de Ca-
stro Monaxellorum sindaco, economo, e procuratore del
monastero di s. Gregorio dall'altra, questa sentenza di-
chiara che quel castrum, era ridotto allo stato di ca-
sale e disabitato : pronuntiamus, decernimus et decla-
ramus, è il giudice che parla, dicturn castrum Vica-
relli fuisse et esse reductum ad casale et ipsuni tam-
quam inhabitatum, destructum et deguastatum ad ca-
sale reductum esse, e perciò lo esenta dalle tasse an-
tecedentemente imposte dal comune di Roma di foca-
tico, dritti, misure, ec: ed inoltre dichiara, che la de-
solazione di questo castello derivava per testimonianza
di persone idonee propter societates et brigas: e per-
ciò doversi cancellare dalla nota de' castelli , che alla
camera di Roma pagavano tributo. Questo documento
importante determina la epoca in che Vicarello fu di-
strutto, cioè circa la metà del secolo XIV, forse nelle
vicissitudini del tribunato di Cola di Rienzo. Posterior-
mente divenne proprietà del Collegio Germanico.
Nella piazza avanti il casale veggonsi rocchi di
colonne di marmo indizio della esistenza di una fab-
brica antica in questo sito , che si riconosce per una
villa magnifica della epoca di Traiano, o di Adriano.
Imperciocché il ripiano, sul quale sorge il casale mo-
derno è retto verso il lago da una sostruzione di 11
anditi, dinanzi la quale verso il lago sono contrafforti,
di opera reticolata di lava frammischiata ad opera late-
rizia, per ogni riguardo simile alla costruzione dell'
acquedotto di Trajano. Questa sostruzione prolungasi,
oltre il casale, lungo il ciglio della falda, che sovra-
camera di Roma in una vertenza fra Giovanni da Gal-
lese notaio procuratore della stessa camera, Cecco Luca
de Ruggieri camerlengo, Cecco Rosario notaio, Silve-
stro de Muti, e Paolo de'Tartari sindaco della stessa
camera da una parte, ed il monaco Oddone de Ca-
stro Monaxellorum sindaco, economo, e procuratore del
monastero di s. Gregorio dall'altra, questa sentenza di-
chiara che quel castrum, era ridotto allo stato di ca-
sale e disabitato : pronuntiamus, decernimus et decla-
ramus, è il giudice che parla, dicturn castrum Vica-
relli fuisse et esse reductum ad casale et ipsuni tam-
quam inhabitatum, destructum et deguastatum ad ca-
sale reductum esse, e perciò lo esenta dalle tasse an-
tecedentemente imposte dal comune di Roma di foca-
tico, dritti, misure, ec: ed inoltre dichiara, che la de-
solazione di questo castello derivava per testimonianza
di persone idonee propter societates et brigas: e per-
ciò doversi cancellare dalla nota de' castelli , che alla
camera di Roma pagavano tributo. Questo documento
importante determina la epoca in che Vicarello fu di-
strutto, cioè circa la metà del secolo XIV, forse nelle
vicissitudini del tribunato di Cola di Rienzo. Posterior-
mente divenne proprietà del Collegio Germanico.
Nella piazza avanti il casale veggonsi rocchi di
colonne di marmo indizio della esistenza di una fab-
brica antica in questo sito , che si riconosce per una
villa magnifica della epoca di Traiano, o di Adriano.
Imperciocché il ripiano, sul quale sorge il casale mo-
derno è retto verso il lago da una sostruzione di 11
anditi, dinanzi la quale verso il lago sono contrafforti,
di opera reticolata di lava frammischiata ad opera late-
rizia, per ogni riguardo simile alla costruzione dell'
acquedotto di Trajano. Questa sostruzione prolungasi,
oltre il casale, lungo il ciglio della falda, che sovra-