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distretto de' Marsi nella provincia Valeria , si espresse
ne'termini riferiti di sopra. Quindi i due più dotti scrit-
tori sulla geografia antica Cluverio e Cellario non esi-
tarono un istante per ravvisare in Vico Varo il sito di
Varia antica, rimanendo pienamente convinti dalla co-
incidenza del nome e dalla distanza da Tibur, punto
riconosciuto.
Varia era in origine città degli Equi, o Equicoli
come si riconosce dai due geografi testé ricordati, e pri-
ma di loro era stato notato dal Merula Cosmogr. Part.
IL lib. IV. p. 571. e come può trarsi da Strabone adot-
tando la correzione indicata di sopra. Dopo la divisione
di Augusto,che comprese nel Lazio il distretto degli Equi,
Come pur quello degli Ernici, de' Volsci, degli Ausoni
e de'Rutuli, Varia divenne città latina, e come tale citasi
da Strabone insieme con Carseoli e con Alba Fucense,
colonie romane nel territorio degli Equi dedotte per re-
primere le ribellioni degli Equi e de' Marsi. Veggasi
Livio lib. X. c. I. III. e XIII. e Plinio lib. III. §. XVII.
La sua giurisdizione allora estendevasi nella valle Usti-
ca fino a comprendere la villa di Orazio, il quale Epi-
stol. lib. I. ep. XIV. afferma che di là andavano ad as-
sidersi nel consiglio communale cinque de' suoi di-
pendenti :
Villico sylvarum et mihi me reddentis agelli
Queni tu fastidis habitatum quinque focis et
Quinque bonos solitum Variam dimittere patres :
E l'ultimo verso di questo passo determina positivamen-
te la ortografia del nome di questa città che conserva-
vaio ancora nel secolo VII. della era volgare, siccome
si trae dalla carta peutingeriana. Nella nuova divisione
fatta da Adriano di tutta la Italia, Varia fu inclusa nel-
la provincia denominata Valeria. Le scorrerie di Au-
tari, e di Agilolfo re de' Longobardi che dierono il gua-
distretto de' Marsi nella provincia Valeria , si espresse
ne'termini riferiti di sopra. Quindi i due più dotti scrit-
tori sulla geografia antica Cluverio e Cellario non esi-
tarono un istante per ravvisare in Vico Varo il sito di
Varia antica, rimanendo pienamente convinti dalla co-
incidenza del nome e dalla distanza da Tibur, punto
riconosciuto.
Varia era in origine città degli Equi, o Equicoli
come si riconosce dai due geografi testé ricordati, e pri-
ma di loro era stato notato dal Merula Cosmogr. Part.
IL lib. IV. p. 571. e come può trarsi da Strabone adot-
tando la correzione indicata di sopra. Dopo la divisione
di Augusto,che comprese nel Lazio il distretto degli Equi,
Come pur quello degli Ernici, de' Volsci, degli Ausoni
e de'Rutuli, Varia divenne città latina, e come tale citasi
da Strabone insieme con Carseoli e con Alba Fucense,
colonie romane nel territorio degli Equi dedotte per re-
primere le ribellioni degli Equi e de' Marsi. Veggasi
Livio lib. X. c. I. III. e XIII. e Plinio lib. III. §. XVII.
La sua giurisdizione allora estendevasi nella valle Usti-
ca fino a comprendere la villa di Orazio, il quale Epi-
stol. lib. I. ep. XIV. afferma che di là andavano ad as-
sidersi nel consiglio communale cinque de' suoi di-
pendenti :
Villico sylvarum et mihi me reddentis agelli
Queni tu fastidis habitatum quinque focis et
Quinque bonos solitum Variam dimittere patres :
E l'ultimo verso di questo passo determina positivamen-
te la ortografia del nome di questa città che conserva-
vaio ancora nel secolo VII. della era volgare, siccome
si trae dalla carta peutingeriana. Nella nuova divisione
fatta da Adriano di tutta la Italia, Varia fu inclusa nel-
la provincia denominata Valeria. Le scorrerie di Au-
tari, e di Agilolfo re de' Longobardi che dierono il gua-