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primo periodo dell'impero, forse della era augustana.È
questo di forma quadrilatera rivestito di massi di traverti-
no mirabilmente commessi insieme, ed ornato negli ango-
li rispettivi da pilastri con capitelli corintii bene inta-
gliati. Questi sostengono una trabeazione, nel cui fre-
gio, pure di travertino è espresso in bassorilievo tutto
1' ordine de' lavori del panificio , a cominciare da
quando il grano si porta a macinare fino al momento
in che ridotto a pane si pesa e si distribuisce. Monu-
mento unico, ed importantissimo per la cognizione dei
costumi romani. Anzi il monumento stesso tutto insie-
me per la forma, e per certi incavi rotondi che si veg-
gono aperti frai pilastri, assomiglia ad un antico Pana-
Rlum, o arca da riporre il pane, e così vien designato
nella iscrizione ivi rinvenuta, dalla quale si trae, che
gli avanzi mortali di Atistia furono riposti In Hoc Pa-
nario. La conservazione di questo monumento si deb-
be all'uso, al quale lo ridusse Onorio di nucleo di una
torre eretta l'anno 402 della era volgare a difesa del-
le porte. Il sepolcro di Tor Pignattara, e quelli di Cen-
tocelle mostrano pure l'andamento della via, che affatto
identico è a quello della strada attuale fino a Torre Nuo-
va, poiché il ponte che ivi varca il rivo dell'acqua Cra-
bra è, come si disse a suo luogo, antico.
Di là da quel punto che è 6 m. fuori della porta,
la via antica, come mostrano gli avanzi de'sepolcri, ten-
deva un poco più a destra della strada attuale che rag-
giunge presso il XIII. m. e quindi per la osteria della
Colonna tende verso Lugnano passando presso s. Cesa-
rio, e dopo Lugnano come si disse entra nella Latina
poco prima di Valmontone. Questa via presenta poche
memorie, e poclii monumenti, che vennero descritti ne-
gli articoli rispettivi. Livio lib. IV. c. XLI la rammenta
fin dall anno di Roma 332 nominando al tempo stesso
primo periodo dell'impero, forse della era augustana.È
questo di forma quadrilatera rivestito di massi di traverti-
no mirabilmente commessi insieme, ed ornato negli ango-
li rispettivi da pilastri con capitelli corintii bene inta-
gliati. Questi sostengono una trabeazione, nel cui fre-
gio, pure di travertino è espresso in bassorilievo tutto
1' ordine de' lavori del panificio , a cominciare da
quando il grano si porta a macinare fino al momento
in che ridotto a pane si pesa e si distribuisce. Monu-
mento unico, ed importantissimo per la cognizione dei
costumi romani. Anzi il monumento stesso tutto insie-
me per la forma, e per certi incavi rotondi che si veg-
gono aperti frai pilastri, assomiglia ad un antico Pana-
Rlum, o arca da riporre il pane, e così vien designato
nella iscrizione ivi rinvenuta, dalla quale si trae, che
gli avanzi mortali di Atistia furono riposti In Hoc Pa-
nario. La conservazione di questo monumento si deb-
be all'uso, al quale lo ridusse Onorio di nucleo di una
torre eretta l'anno 402 della era volgare a difesa del-
le porte. Il sepolcro di Tor Pignattara, e quelli di Cen-
tocelle mostrano pure l'andamento della via, che affatto
identico è a quello della strada attuale fino a Torre Nuo-
va, poiché il ponte che ivi varca il rivo dell'acqua Cra-
bra è, come si disse a suo luogo, antico.
Di là da quel punto che è 6 m. fuori della porta,
la via antica, come mostrano gli avanzi de'sepolcri, ten-
deva un poco più a destra della strada attuale che rag-
giunge presso il XIII. m. e quindi per la osteria della
Colonna tende verso Lugnano passando presso s. Cesa-
rio, e dopo Lugnano come si disse entra nella Latina
poco prima di Valmontone. Questa via presenta poche
memorie, e poclii monumenti, che vennero descritti ne-
gli articoli rispettivi. Livio lib. IV. c. XLI la rammenta
fin dall anno di Roma 332 nominando al tempo stesso