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gere Condino, essendo sempre tal cognome così esprefr
so. Commodo, dopo aver spento questa famiglia e confi-
scato i suoi beni passò una gran parte de'giorni suoi in
questa villa suburbana, come rilevasi da Erodiano , ed ivi
trovavasi allorché avvenne quella gran sedizione riferita da
quello storico lib. L c. XII; e seg. che costò la vita a
Cleandro suo favorito, circa l'anno 191 della era volgare.
Nel descrivere le rovine esistenti di questa villa su-
burbana, affine di procedere con ordine, parmi dover
cominciare dal canto dell'Appia. A sinistra pertanto di
quella via , entrando nel fondo di s. Maria Nuova, pre-
sentasi in primo luogo il casale fondato sopra un'antica
conserva a due piani, divisa in due aule da quattro pila-
stri, e costrutta di bella opera laterizia adrianèa. Presso
questa verso mezzodì è un'area rivestita già di musaico ,
ma che ora non presenta se non l'astraco che era sot-
to i tasselli. Questa ha dappresso la gran mole sepol-
crale di forma piramidale descritta nell' art. della Via
Appia, e l'area sepolcrale attinente. Rivolgendosi ver-
so oriente , oltre muri de'quali non può conoscersi l'uso
determinato è una gran conserva a cinque aule, simi-
le per la forma alle così dette Sette Sale, e dal Pira-
nesi spacciata per un sepolcro. Varcando il limite del
fondo, verso mezzodì si raggiunge l'acquedotto, che for-
niva di acqua la gran fontana sull'Appia, ed una con-
serva a due piani , e piscina scoperta, a picciola distan-
za da essa. Questo acquedotto è di opera mista, come
pur la fontana , e perciò è una giunta de'tempi costan-
tiniani. La fontana presentasi come un nicchione che era
ornato da cinque statue entro nicchie, e lateralmente
da altre due e queste statue rapresentanti soggetti bac-
chici furono scoperte come più sotto vedrassi l'anno 1 789.
Ne'tempi bassi, mancata l'acqua, questa fontana fu ri-
dotta ad un picciolo castello; la irregolarità di questa
gere Condino, essendo sempre tal cognome così esprefr
so. Commodo, dopo aver spento questa famiglia e confi-
scato i suoi beni passò una gran parte de'giorni suoi in
questa villa suburbana, come rilevasi da Erodiano , ed ivi
trovavasi allorché avvenne quella gran sedizione riferita da
quello storico lib. L c. XII; e seg. che costò la vita a
Cleandro suo favorito, circa l'anno 191 della era volgare.
Nel descrivere le rovine esistenti di questa villa su-
burbana, affine di procedere con ordine, parmi dover
cominciare dal canto dell'Appia. A sinistra pertanto di
quella via , entrando nel fondo di s. Maria Nuova, pre-
sentasi in primo luogo il casale fondato sopra un'antica
conserva a due piani, divisa in due aule da quattro pila-
stri, e costrutta di bella opera laterizia adrianèa. Presso
questa verso mezzodì è un'area rivestita già di musaico ,
ma che ora non presenta se non l'astraco che era sot-
to i tasselli. Questa ha dappresso la gran mole sepol-
crale di forma piramidale descritta nell' art. della Via
Appia, e l'area sepolcrale attinente. Rivolgendosi ver-
so oriente , oltre muri de'quali non può conoscersi l'uso
determinato è una gran conserva a cinque aule, simi-
le per la forma alle così dette Sette Sale, e dal Pira-
nesi spacciata per un sepolcro. Varcando il limite del
fondo, verso mezzodì si raggiunge l'acquedotto, che for-
niva di acqua la gran fontana sull'Appia, ed una con-
serva a due piani , e piscina scoperta, a picciola distan-
za da essa. Questo acquedotto è di opera mista, come
pur la fontana , e perciò è una giunta de'tempi costan-
tiniani. La fontana presentasi come un nicchione che era
ornato da cinque statue entro nicchie, e lateralmente
da altre due e queste statue rapresentanti soggetti bac-
chici furono scoperte come più sotto vedrassi l'anno 1 789.
Ne'tempi bassi, mancata l'acqua, questa fontana fu ri-
dotta ad un picciolo castello; la irregolarità di questa