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ARTICOLO XIV.
DB' TEMPLI.
Quest'articolo, è consagrato a trattare de'templi sparsi
nelle varie parti di Roma, de' quali rimangono avanzi,
ovvero si può con certezza determinare il sito, esclu-
dendo quelli de* quali ho trattato negli articoli del Ca-
pitolio, de' Fori , degli Orti , del Palatino e de' Por-
tici attinenti ai Teatri. Or premettendo, secondo il me-
todo stabilito, in questo luogo le nozioni generali sopra
i luoghi consagrati al culto degli Dei , questi erano va-
rii per istituzione , per uso, e per forma, quindi con
nomi diversi indicavansi. I moderni sogliono chiamare
templi tutti gli avanzi di edificii che credono essere
stati destinati al culto ; gli antichi però li distingueva-
no in AEDES , TEMPLUM, FANUM, DELUBRUM, TESCA,
aedicula , sacellum , e lucus. Col nome di Aecles
intendevano un edificio sacro , che avea parti determi-
nate come si trae da Vitruvio lib. III: Templum poi,
nome da cui a noi derivò quello di tempio, non era sem-
pre un edificio ma bensì un luogo inaugurato , sia che
fosse uno spazio aperto , sia che fosse recinto, o coper-
to : non era però di necessità sagro al culto; imper-
ciocché la Curia Ostilia , la Curia Giulia , la Curia di
Pompeo e perfino i Rostra erano Tempia, mentre non
erano destinati al culto. Ma questo non esclude, che
sovente anche gli edificii ed i luoghi destinati al culto non
fossero de'Templa cioè de'luoghi inaugurati. Quindi noti
tutte le Aedes erano Tempia, mentre le Aecles erano
sempre consagrate al culto, nè tutti i Templa erano templi
a nostro modo d'intendere cioè luoghi consagrati al culto,
sebbene fossero sempre inaugurati. E su tal proposito
giova riferire quel passo di Gellio Noct. Attic. lib. XIV.
ARTICOLO XIV.
DB' TEMPLI.
Quest'articolo, è consagrato a trattare de'templi sparsi
nelle varie parti di Roma, de' quali rimangono avanzi,
ovvero si può con certezza determinare il sito, esclu-
dendo quelli de* quali ho trattato negli articoli del Ca-
pitolio, de' Fori , degli Orti , del Palatino e de' Por-
tici attinenti ai Teatri. Or premettendo, secondo il me-
todo stabilito, in questo luogo le nozioni generali sopra
i luoghi consagrati al culto degli Dei , questi erano va-
rii per istituzione , per uso, e per forma, quindi con
nomi diversi indicavansi. I moderni sogliono chiamare
templi tutti gli avanzi di edificii che credono essere
stati destinati al culto ; gli antichi però li distingueva-
no in AEDES , TEMPLUM, FANUM, DELUBRUM, TESCA,
aedicula , sacellum , e lucus. Col nome di Aecles
intendevano un edificio sacro , che avea parti determi-
nate come si trae da Vitruvio lib. III: Templum poi,
nome da cui a noi derivò quello di tempio, non era sem-
pre un edificio ma bensì un luogo inaugurato , sia che
fosse uno spazio aperto , sia che fosse recinto, o coper-
to : non era però di necessità sagro al culto; imper-
ciocché la Curia Ostilia , la Curia Giulia , la Curia di
Pompeo e perfino i Rostra erano Tempia, mentre non
erano destinati al culto. Ma questo non esclude, che
sovente anche gli edificii ed i luoghi destinati al culto non
fossero de'Templa cioè de'luoghi inaugurati. Quindi noti
tutte le Aedes erano Tempia, mentre le Aecles erano
sempre consagrate al culto, nè tutti i Templa erano templi
a nostro modo d'intendere cioè luoghi consagrati al culto,
sebbene fossero sempre inaugurati. E su tal proposito
giova riferire quel passo di Gellio Noct. Attic. lib. XIV.