S. CLEMENTE 173
da un portico, di cui il lato verso la porta contempo-
raneo di Adriano I. è arcuato, e retto da quattro pila-
stri: gli altri tre lati furono rifatti sotto Clemente XT.
e sono retti, i due laterali da sei colonne per parte, e
quello di fronte da quattro: anche queste colonne sono
spoglie di fabbriche antiche e per conseguenza di marmo
e diametro diverso: dodici di esse sono di granito bi-
gio, tre di granito rosso , ed una di marmo detto ci-
polla.
Entrando in chiesa essa è divisa in tre navi da otto
Colonne per parte e da pilastri, che reggono archi: an-
che queste colonne sono spoglie di fabbriche antiche,
e di marmi diversi, cioè cinque di marmo cipolla, sei
di cipollino, una di granito rosso, due di granito del
Foro Trajano, e due di granito bigio. Nella nave di
mezzo sorge il Chorus col monogramma di Giovanni
Vili, ricordato di sopra, ed ai lati di esso sono gli am-
boni. Il pavimento è di bella opera alessandrina, e la-
voro del secolo V. Diriggendosi pel Chorus al santua-
rio si vede come questo era in origine separato dal re-
sto, come ancora si usa nella chiesa orientale L’altare
della Confessione Secondo l’antico costume è rivolto ad
oriente ed è coperto da un tabernacolo sostenuto da quat-
tro colonne di pavonazzetto, che conservano ancora i fer-
ri e gli anelli delle cortine che originalmente lo vela-
vano. A destra vedesi il pìccolo ciborio fatto dal card.
Tomasio l’anno 1299 come fu riferito di sopra.Nell’apside
gira intorno l’antico sedile che costituiva la stazione de’
preti, presbyteriiun, ed in mezzo è il trono del titolare,
ossìa la sedia di marmo colla iscrizione di Anastasio giu-
nìore, che la rifece l’anno 1108. Sopra questi sedili sono
dipinti il Salvatore in mezzo colla Madonna alla sua
destra ed intorno gli apostoli separati fra loro ciascuno
da un albero di palma, pittura, che sebbene sia stata
da un portico, di cui il lato verso la porta contempo-
raneo di Adriano I. è arcuato, e retto da quattro pila-
stri: gli altri tre lati furono rifatti sotto Clemente XT.
e sono retti, i due laterali da sei colonne per parte, e
quello di fronte da quattro: anche queste colonne sono
spoglie di fabbriche antiche e per conseguenza di marmo
e diametro diverso: dodici di esse sono di granito bi-
gio, tre di granito rosso , ed una di marmo detto ci-
polla.
Entrando in chiesa essa è divisa in tre navi da otto
Colonne per parte e da pilastri, che reggono archi: an-
che queste colonne sono spoglie di fabbriche antiche,
e di marmi diversi, cioè cinque di marmo cipolla, sei
di cipollino, una di granito rosso, due di granito del
Foro Trajano, e due di granito bigio. Nella nave di
mezzo sorge il Chorus col monogramma di Giovanni
Vili, ricordato di sopra, ed ai lati di esso sono gli am-
boni. Il pavimento è di bella opera alessandrina, e la-
voro del secolo V. Diriggendosi pel Chorus al santua-
rio si vede come questo era in origine separato dal re-
sto, come ancora si usa nella chiesa orientale L’altare
della Confessione Secondo l’antico costume è rivolto ad
oriente ed è coperto da un tabernacolo sostenuto da quat-
tro colonne di pavonazzetto, che conservano ancora i fer-
ri e gli anelli delle cortine che originalmente lo vela-
vano. A destra vedesi il pìccolo ciborio fatto dal card.
Tomasio l’anno 1299 come fu riferito di sopra.Nell’apside
gira intorno l’antico sedile che costituiva la stazione de’
preti, presbyteriiun, ed in mezzo è il trono del titolare,
ossìa la sedia di marmo colla iscrizione di Anastasio giu-
nìore, che la rifece l’anno 1108. Sopra questi sedili sono
dipinti il Salvatore in mezzo colla Madonna alla sua
destra ed intorno gli apostoli separati fra loro ciascuno
da un albero di palma, pittura, che sebbene sia stata