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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0259
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s. Giovassi di Dio 237
do evvi dipinto s. Giovanni entro la caldaja, quadro co-
pioso di figure all’intorno, condotto da Battista Naldini,
il quale colorì anche altri santi nel di sopra; nel terzo
altare le figure laterali, e la gloria di santi nella volta
sono opere di Iacopino del Conte. Sulla porta di fianco
entrando in chiesa è dipinto il battesimo di Cristo da
Monanno Monanni ; il s. Gio. Battista che predica, co-
lorito sopra la porta che va nel chiostro è del Cosci,
che unito al Naldini ed al Roncalli, fecero gli apostoli
ed altre figure superiormente, presso il soffitto. Nelle
cantonate del claustro sono due altari , in uno vedesi
la decollazione del Battista , creduta copia del Muziano,
e nell’altro la risurrezione di Lazzaro con molle figure,
opera del Cosci.
Congiunto alla chiesa è l’oratorio della compagnia,
ove sono pitture assai belle : nell’altare scorgesi la de-
posizion dalla croce, opera stimata la migliore di Ia-
copino del Conte ; il s. Andrea ed il s. Bartolommeo
dai lati sono di Francesco Salviati. Le storie di s. Zac-
caria, di s. Giovanni che predica, e del battesimo di Cri-
sto sono lavori giovanili del detto Iacopino; la prigio-
nìa del Battista è del Franco da Venezia; la cena di
Erode ed il ballo d’ Erodiade sono di Pirro Ligorio ;
la Visitazione e la nascita di s. Giovanni furono condot-
te dal Salviati, e meritarono d’ essere incise in rame a
spese d’Agostino Lacchetti.
S. GIOVANNI DI DIO. Chiesa con ospedale an-
nesso posta nell’ isola tiberina, rione XII. Ripa. L’ospe-
dale è assistito dai frati ospitalieri, detti fate bene fra-
telli. Ov’ è oggi la chiesa eravi un monistero di Bene-
dettine. I nominati religiosi nel 1640 la costruirono sull’
area dell'antica, caduta a terra, ed allora trovarono il
corpo del loro fondatore, s. Gio. Calabita, che riposero
sotto Γ aitar maggiore. La facciata della chiesa è di
 
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