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dal Buonarruoti : questo prodigio di pittura dopo pa-
recchie vicende, per cui fu rapito in terre straniere,
tornò in Roma , e di presente ammirasi nella famosa
Pinacoteca Vaticana. La prima cappella a sinistra , do-
po l’altare grande , intitolata a s. Gio. Battista, ha un
quadro col santo titolare, opera di Daniele da Volter-
ra, quantunque da taluni si attribuisca a Cecchino Sal-
viati; le altre pitture sono di Leonardo Milanese scola-
re di Daniele. Nella cappella seguente tanto la depo-
sizione della croce quanto le altre pitture laterali sono
di pennello fiammingo, e d’un colorito assai buono. V’è
chi ha stampato esser queste opere di mano di Fran-
cesco Stellaret , ma il Titi afferma che questi fu pae-
sista; altri vogliono che siano lavori di Ruggero Salice,
O Vander , o di Angelo Vandernaut. La cappella se-
guente sacra a s. Anna ha pitture della scuola del Pa-
glioni. Dopo viene quella rinnovata dal cav. Bernino ,
in cui è la bella tavola in marmo con s. Francesco
d’Assisi ed altre figure, scolpita da Andrea Belgi, che
fece ancora le statue ed i bassorilievi de’depositi, e le
pitture a fresco ed a chiaroscuro nella volta, furono ese-
guite da Gio. Francesco Roncalli. Nell’ultima cappella, sa-
cra alle stimmate di s. Francesco, il quadro dell’ altare si
vuole che sia un disegno di Michelangiolo, colorito poi
da Gio. de Vecchi. Nel deposito dell’arcivescovo di Ra-
gusa, che rimane presso la porta, disegnò e scolpì quan-
to vi si vede Giovanni Desio.
Contiguo alla chiesa è un cortile dove si ammira
una delle migliori opere del Bramante , ed è un tem-
pietto rotondo, edificato nel luogo, ove la popolar tra-
dizione vuole che fosse martorizzato s. Pietro, quan-
tunque molti autori ritengano che il s. Apostolo venis-
se crocefisso presso il monte Vaticano. Lasciando da
un lato questa disputa, per non esser noi tenuti a par-
dal Buonarruoti : questo prodigio di pittura dopo pa-
recchie vicende, per cui fu rapito in terre straniere,
tornò in Roma , e di presente ammirasi nella famosa
Pinacoteca Vaticana. La prima cappella a sinistra , do-
po l’altare grande , intitolata a s. Gio. Battista, ha un
quadro col santo titolare, opera di Daniele da Volter-
ra, quantunque da taluni si attribuisca a Cecchino Sal-
viati; le altre pitture sono di Leonardo Milanese scola-
re di Daniele. Nella cappella seguente tanto la depo-
sizione della croce quanto le altre pitture laterali sono
di pennello fiammingo, e d’un colorito assai buono. V’è
chi ha stampato esser queste opere di mano di Fran-
cesco Stellaret , ma il Titi afferma che questi fu pae-
sista; altri vogliono che siano lavori di Ruggero Salice,
O Vander , o di Angelo Vandernaut. La cappella se-
guente sacra a s. Anna ha pitture della scuola del Pa-
glioni. Dopo viene quella rinnovata dal cav. Bernino ,
in cui è la bella tavola in marmo con s. Francesco
d’Assisi ed altre figure, scolpita da Andrea Belgi, che
fece ancora le statue ed i bassorilievi de’depositi, e le
pitture a fresco ed a chiaroscuro nella volta, furono ese-
guite da Gio. Francesco Roncalli. Nell’ultima cappella, sa-
cra alle stimmate di s. Francesco, il quadro dell’ altare si
vuole che sia un disegno di Michelangiolo, colorito poi
da Gio. de Vecchi. Nel deposito dell’arcivescovo di Ra-
gusa, che rimane presso la porta, disegnò e scolpì quan-
to vi si vede Giovanni Desio.
Contiguo alla chiesa è un cortile dove si ammira
una delle migliori opere del Bramante , ed è un tem-
pietto rotondo, edificato nel luogo, ove la popolar tra-
dizione vuole che fosse martorizzato s. Pietro, quan-
tunque molti autori ritengano che il s. Apostolo venis-
se crocefisso presso il monte Vaticano. Lasciando da
un lato questa disputa, per non esser noi tenuti a par-