748 Chiese
la terza, quando prese l’abito ; l’altra, quando in età
d’annil 5 andò all’eremo,· la quinta allora che vi cominciò
un monastero; e l’ultima quando gli fu dato il sussidio
per la fabbrica, e sono tutte opere di Marco di Faenza.
Tutti i re di Francia co’loro adornamenti furono di-
pinti a fresco da jYvanzino Nuoci da Città di Castello.
Due pitture ne’corridoj sopra il detto claustro, che so-
no paesi , ma veduti da certo punto rappresentano al-
l’occhio due figure, furono eseguite dal P. Gio. Fran-
cesco Nicerone dell’ordine de’Minimi, quello stesso che
pubblicò colle stampe un libro di prospettiva, intito-
lato, tliaumaturgus opticus.
SANTISSIMA TRINITÀ’ DE’PELLEGRINI. Chie-
sa delle più insigni del rione VII., Regola, posta sulla
piazza dello stesso nome , fra il monte di Pietà , ed il
ponte Sisto. Qui in altri tempi fu una chiesina, sacra a
s. Benedetto, denominata in arenala, dal nome della
regione, la quale si crede fosse la stessa di quella nomi-
nata degli Scotti, una delle antiche abbazie di Roma.
La compagnia instituita già da s. Filippo Neri nel 1548
per provveder d’ allogio i pellegrini che venivano in
Roma per la ricorrenza dell’ anno santo, ed anche per
aver cura de’poveri convalescenti , trovandosi troppo
ristretta nella propinqua chiesa di s. Salvatore in Cam-
po , ov’ erasi stabilita , con approvazione del pontefice
Pio IV. , eresse quella di cui trattiamo. Ciò accadde
nel 1614, ed architetto ne fu Paolo Maggi: la facciata
peraltro venne edificata a spese di Gio. Battista de’
Rossi, co’disegni di Francesco de’Sanctis, ed è tutta di
travertini, con quattro statue simili rappresentanti gli
Evangelisti, scolpite da Bernardino Luduvisi.
L’interno della chiesa è ornata assai bene. Le fi-
gure nella prima cappella a mano destra ov’è un Cro-
cefisso di rilievo, sono della scuola di Giovanni de’Vec-
la terza, quando prese l’abito ; l’altra, quando in età
d’annil 5 andò all’eremo,· la quinta allora che vi cominciò
un monastero; e l’ultima quando gli fu dato il sussidio
per la fabbrica, e sono tutte opere di Marco di Faenza.
Tutti i re di Francia co’loro adornamenti furono di-
pinti a fresco da jYvanzino Nuoci da Città di Castello.
Due pitture ne’corridoj sopra il detto claustro, che so-
no paesi , ma veduti da certo punto rappresentano al-
l’occhio due figure, furono eseguite dal P. Gio. Fran-
cesco Nicerone dell’ordine de’Minimi, quello stesso che
pubblicò colle stampe un libro di prospettiva, intito-
lato, tliaumaturgus opticus.
SANTISSIMA TRINITÀ’ DE’PELLEGRINI. Chie-
sa delle più insigni del rione VII., Regola, posta sulla
piazza dello stesso nome , fra il monte di Pietà , ed il
ponte Sisto. Qui in altri tempi fu una chiesina, sacra a
s. Benedetto, denominata in arenala, dal nome della
regione, la quale si crede fosse la stessa di quella nomi-
nata degli Scotti, una delle antiche abbazie di Roma.
La compagnia instituita già da s. Filippo Neri nel 1548
per provveder d’ allogio i pellegrini che venivano in
Roma per la ricorrenza dell’ anno santo, ed anche per
aver cura de’poveri convalescenti , trovandosi troppo
ristretta nella propinqua chiesa di s. Salvatore in Cam-
po , ov’ erasi stabilita , con approvazione del pontefice
Pio IV. , eresse quella di cui trattiamo. Ciò accadde
nel 1614, ed architetto ne fu Paolo Maggi: la facciata
peraltro venne edificata a spese di Gio. Battista de’
Rossi, co’disegni di Francesco de’Sanctis, ed è tutta di
travertini, con quattro statue simili rappresentanti gli
Evangelisti, scolpite da Bernardino Luduvisi.
L’interno della chiesa è ornata assai bene. Le fi-
gure nella prima cappella a mano destra ov’è un Cro-
cefisso di rilievo, sono della scuola di Giovanni de’Vec-