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e Filippo Neri, oltre parecchi altri santi, opera di Gu-
glielmo Cortesi, borgognone; le storie a fresco de’sud-
detti santi vennero eseguite da Gio. Battista Ferrari ,
scolare del Maratta.
S. URBANO ALLA CAFFARELLA. Chiesa del
rione XII., Ripa, la quale non rimane lontano dal circo
di Massenzio su d’ una montagnetta posta nella tenuta
de’duchi Caffiarelli. Essa fu innalzata su’ruderi dell’ an-
tico tempio di Bacco. S. Urbano I. papa orava e bat-
tezzava nell’oratorio sotterraneo, e perciò appunto Pas-
quale I. nel IX. secolo lo dedicò ad onor del medesi-
mo. Nel 1634 Urbano Vili, scoperse nuovamente questa
chiesa, giacché in parte era rimasta sepolta, e ne ristaurò
l’intero edilìzio, che al presente è affidato alle cure d’un
eremita. E singolare il ricordo ch’ivi si vede de’ristau-
ri fattivi nel 1001 da certo Bonizzo; ma più singolari
ancora e meritevoli d’osservazione son le pitture di
quel secolo, che voglionsi tenere in moltissimo pregio
per essere opere della scuola italiana: alcune di esse
rappresentano delle storie evangeliche, ed altre quelle
della vita di s. Cecilia e del santo titolare. V’è chi cre-
de che autore di tali dipinti fosse il medesimo Bonizzo
detto sopra , ma ciò non si potrebbe accertare. Costui
si chiamò anche Roderigo, fu abbate, e dicesi che nel
1002 eresse una chiesa nella città di Borgo s. Sepolcro,
siccome si legge negli annali Camaldolesi. Nell’età di
mezzo questo edilìzio chiamavasi col nome di Palum-
bium Vespasiani.
S. URBANO A CAMPO CARLEO. Chiesa del rio-
ne I., Monti, delle monache cappuccine, posta sul prin-
cipio della via alessandrina, sul limite meridionale del
foro Trajano. Giacoma Bianchi, dama romana onorevo-
lissima, ottenne nel 1264 da Urbano IV., il permesso di
erigere un monislero ed una chiesa in onore di s. Ur-
e Filippo Neri, oltre parecchi altri santi, opera di Gu-
glielmo Cortesi, borgognone; le storie a fresco de’sud-
detti santi vennero eseguite da Gio. Battista Ferrari ,
scolare del Maratta.
S. URBANO ALLA CAFFARELLA. Chiesa del
rione XII., Ripa, la quale non rimane lontano dal circo
di Massenzio su d’ una montagnetta posta nella tenuta
de’duchi Caffiarelli. Essa fu innalzata su’ruderi dell’ an-
tico tempio di Bacco. S. Urbano I. papa orava e bat-
tezzava nell’oratorio sotterraneo, e perciò appunto Pas-
quale I. nel IX. secolo lo dedicò ad onor del medesi-
mo. Nel 1634 Urbano Vili, scoperse nuovamente questa
chiesa, giacché in parte era rimasta sepolta, e ne ristaurò
l’intero edilìzio, che al presente è affidato alle cure d’un
eremita. E singolare il ricordo ch’ivi si vede de’ristau-
ri fattivi nel 1001 da certo Bonizzo; ma più singolari
ancora e meritevoli d’osservazione son le pitture di
quel secolo, che voglionsi tenere in moltissimo pregio
per essere opere della scuola italiana: alcune di esse
rappresentano delle storie evangeliche, ed altre quelle
della vita di s. Cecilia e del santo titolare. V’è chi cre-
de che autore di tali dipinti fosse il medesimo Bonizzo
detto sopra , ma ciò non si potrebbe accertare. Costui
si chiamò anche Roderigo, fu abbate, e dicesi che nel
1002 eresse una chiesa nella città di Borgo s. Sepolcro,
siccome si legge negli annali Camaldolesi. Nell’età di
mezzo questo edilìzio chiamavasi col nome di Palum-
bium Vespasiani.
S. URBANO A CAMPO CARLEO. Chiesa del rio-
ne I., Monti, delle monache cappuccine, posta sul prin-
cipio della via alessandrina, sul limite meridionale del
foro Trajano. Giacoma Bianchi, dama romana onorevo-
lissima, ottenne nel 1264 da Urbano IV., il permesso di
erigere un monislero ed una chiesa in onore di s. Ur-