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« Giustizia » e della « Sibilla ». Di fortissima influenza vene-
ziana nella intonazione e nei drappeggiati, ha riflessi di fioren-
tinità botticelliana nella testa. Pomposa è l’ampia veste verdone
e nera, fiammante il cuscino rosso e oro ai piedi della Santa, che
si appoggia alla tradizionale ruota del suo martirio, in estatico
rapimento.
« La buona ventura » (r. Gali. Estense, Modena) — probabilmente di
Scuola del Caravaggio — è un quadro di genere con forti contra-
sti di luce. Comico particolare le due figure a sinistra, intente
alla pulizia dei capelli.
Il « Bacco e Bevitore » (r. Gali. Arte Antica, Roma) del mantovano
Bartolommeo Manfredi sta fra questi ed altri quadri di Scuola
Caravaggesca a dimostrare come, per la perfetta imitazione del
Caravaggio, potesse in Roma, dove abitualmente lavorò, l’opera
sua essere creduta del Maestro. In questo quadro tuttavia notiamo
influenze estere, segnatamente fiamminghe. Vi è forza nelle mo-
venze: i colori sono freschi, impastati secondo il segreto del
Manfredi, che fu inventore anche di una particolare vernice.
« Giustizia » e della « Sibilla ». Di fortissima influenza vene-
ziana nella intonazione e nei drappeggiati, ha riflessi di fioren-
tinità botticelliana nella testa. Pomposa è l’ampia veste verdone
e nera, fiammante il cuscino rosso e oro ai piedi della Santa, che
si appoggia alla tradizionale ruota del suo martirio, in estatico
rapimento.
« La buona ventura » (r. Gali. Estense, Modena) — probabilmente di
Scuola del Caravaggio — è un quadro di genere con forti contra-
sti di luce. Comico particolare le due figure a sinistra, intente
alla pulizia dei capelli.
Il « Bacco e Bevitore » (r. Gali. Arte Antica, Roma) del mantovano
Bartolommeo Manfredi sta fra questi ed altri quadri di Scuola
Caravaggesca a dimostrare come, per la perfetta imitazione del
Caravaggio, potesse in Roma, dove abitualmente lavorò, l’opera
sua essere creduta del Maestro. In questo quadro tuttavia notiamo
influenze estere, segnatamente fiamminghe. Vi è forza nelle mo-
venze: i colori sono freschi, impastati secondo il segreto del
Manfredi, che fu inventore anche di una particolare vernice.