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- 405 —

sviluppo del Barocco, creatore del nuovo sistema di decorazione
dei soffitti. Palazzo Barberini, le Sale di Palazzo Pitti, la Chiesa
Nuova, S. Carlo al Corso, sono testimonianze della sua genialità;
il mondo della sua fantasia vi si svolge audace, fra ornamenti
architettonici, plastici, pittorici, con foga irresistibile. Pietro da
Cortona, come il Bernini, fu multiforme. L’architettura e la pit-
tura decorativa furono il suo forte. Anch’egli fu tramite fra il
Barocco fiorentino e quello romano; ma è naturale, che Roma
fosse il suo vero ambiente. Pieno di slancio appassionato — spi-
rito sprezzante — egli si riallaccia solo lievemente alla scuola fio-
rentina come frescante; brioso, brillante, appariscente egli per-
corre la sua carriera, come una meteora. Scolaro a Firenze di
Andrea Commodi, a Roma trasse dalla scuola dei Carracci gli
elementi, che potè adattare al suo metodo; imaginifico, per altre
vie divenne una figura centrale, quale sarà il suo discepolo
Luca Giordano. Lirizzatore del colore, ebbe molto gusto; fa-
talmente superficiale, egli certo non badò al rinnovamento ca-
ravaggesco ; Raffaello, Michelangelo, i Carracci, il Correggio, i
Veneziani: tutto egli mescolò con maestria travolgente. — La sua
tecnica ha molto dei cartoni per gli arazzi e dell’arazzo hanno
i più dei suoi dipinti, primo « Il sacrificio ad Amore ». Egli
porta con se un materiale — starei per dire un bagaglio — ine-
sauribile. Svelto, gaio, non conosce intralci; gradevolmente narra,
diverte, diletta. Il suo disegno, analizzato, talvolta potrà rivelarsi
scorretto, ma è sempre costruttivo e lo vediamo qui nel « E Età
dell' Oro» (Cav.l.de b.Spiridon, Roma), — che credesi un bozzetto per la
Sala di Palazzo Pitti, — quadro scenografico di piccole dimensioni,
di disegno mediocre: lo scuopriamo, lo sorprendiamo nella sua
parte debole, nel divenire delle sue grandi composizioni. E per
questo il quadretto qui esposto è interessantissimo e di grande
valore istruttivo. Oltre a questo sono esposte ancora tre opere
del da Cortona: « Madonna in gloria », (Conte Jose Canevaro, Firenze),
« Mosè e le figlie di Jetro » (March. Carlo Lotteringhi della Stufa, Firenze), « Sog-
 
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