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- 433 —

se in complesso molto inferiore ai capolavori genovesi, — per la
derivazione della figura del Cristo sapientemente panneggiata di
rosso e viola, si riannoda a quelle fila, che per il Tavarone, il
Cambiaso, il Semino, il Calvi, risale a Perin del Vaga. Da im-
portazioni fiorentine, baroccesche, senesi, lombarde, bolognesi,
fiamminghe era derivata una gran confusione, aggravata spesso
da mancanza di gusto.
Di fiorentinismo — attraverso al Sorri e al Passignano —
s’imbevve a suo modo Giov. Battista Carlone (1594-1680). Or-
lando Grosso ne fa il seguente parallelo collo Strozzi : « Portarono
nella pittura murale l’acceso cromatismo baroccesco G. B. Carlone
con delicati passaggi di colore, preponderanza di rossi e vivacità
di azzurri e di verde smeraldo e lo Strozzi con tutto l’incanto
della sua tavolozza meravigliosa e il fascino dei suoi impasti.
Ma il Carlone rimase nella tradizione decorativa Genovese e la
sua arte, che si diparte da quella del Tavarone, fu esempio alle
successive generazioni, mentre la decorazione dello Strozzi pre-
senta uno speciale episodio della sua vita artistica ». E il Lanzi
così definì il colorito di G. B. Carlone: « ora trasparente come
vetro, ora lucido come smalto ».
« S. Siro che scaccia il basilisco dal Pozzo » (bozzetto per
l’abside di S. Siro) (Gali, di Palazzo Bianco, Genova) basta a darci qui più
che un caposaldo, un punto di partenza. G. B. Carlone è rappre-
sentativo nella schiera dei grandi decoratori genovesi fastosi, se non
raffinati, chiassosi nelle movenze e più nei colori stridenti, lace-
ranti talvolta. Ma egli è rappresentativo anche nella grande dinastia
dei Carlone, che dette più di cinquanta artisti diversi : caso — a
dirla col Marangoni — « forse il più singolare e stupefacente ».
Carlo Carlone — di cui vedemmo l’autoritratto assieme alla fa-
miglia, al 1° piano della Mostra — ne è l’ultimo rappresentante.
Il soggiorno romano di G. B. Carlone si ripercuote sul suo
« Ratto delle Sabine » (Genova, Palazzo Spinola). Più sobrio di quello,
che sarà il luminista brillante, caravaggesco a modo suo Giov.
 
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