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Andrea Carlone a Palazzo Rosso, Giovan Battista sa essere gran-
dioso e signorile, come lo fu spesso anche suo fratello Giovanni,
nella cui collaborazione vastissima fu l’opera sua di decoratore:
a Genova basti citare l’Annunziata veramente importante; a Milano
S. Antonio, a Pavia la Certosa, fra le moltissime. Le decorazioni
di S. Siro, a Genova, sono le più rappresentative, nonostante l’ac-
centuarsi di reboanze e di soverchio movimento nelle figure. Il
bozzetto, che qui vediamo, servì per il Catino dell’abside di
S. Siro, e — visto dal sotto in su — ha grande potenza, felice
disposizione delle masse, buona fuga prospettica e sopratutto
grande efficacia nella figura centrale del Santo Vescovo. In
certe parti vi si potrebbe notare come un incontro tra Roma e
Venezia, se Genova la Superba non avesse un suo accento
proprio, fastoso e largo, in così bella armonia col suo mare.
Tra gli inizi del ’600 Genovese, derivato appunto per un
lato da Bernardo Castello, per l’altro dai Carlone — e più spe-
cialmente da Giovan Battista — sta lo Strozzi della prima ma-
niera: lo Strozzi veramente genovese ancora. Lo Strozzi di quel
periodo è gran decoratore e - secondo il gusto della sua città
— grande animalista, grande pittore di genere: in certo modo
è il creatore di questa forma d’arte a Genova, coi suoi « Piffe-
rai », specie quello così forte e caratteristico di Palazzo Rosso.
Di questo Strozzi, Antonio Travi e più indirettamente G. B. Ca-
stiglione sono i derivati. Lo stupendo quadro « La Cuciniera »
dello Strozzi (Genova, Palazzo Rosso), che — con nostro rimpianto — qui
non venne, è il caposaldo di quel periodo. « Il Pifferare » (Sìg. Nino
Ferrari, Genova) che ha tutti i caratteri per ritenersi suo, qui ce ne dà
un esempio. Una sinfonia di tonalità scure calde sullo sfondo
chiaro giallognolo; la grigia chioma scura, la carnagione affo-
catamente ramata, gli abiti marrone profondo solo interrotti dalla
camicia bianca; lo strumento anch’esso tutto a colori scuri e
caldi. Caposaldo invece per lo Strozzi decoratole frescante è
« Il Paradiso » bozzetto per l’affresco di Sant’Agostino della di-
Andrea Carlone a Palazzo Rosso, Giovan Battista sa essere gran-
dioso e signorile, come lo fu spesso anche suo fratello Giovanni,
nella cui collaborazione vastissima fu l’opera sua di decoratore:
a Genova basti citare l’Annunziata veramente importante; a Milano
S. Antonio, a Pavia la Certosa, fra le moltissime. Le decorazioni
di S. Siro, a Genova, sono le più rappresentative, nonostante l’ac-
centuarsi di reboanze e di soverchio movimento nelle figure. Il
bozzetto, che qui vediamo, servì per il Catino dell’abside di
S. Siro, e — visto dal sotto in su — ha grande potenza, felice
disposizione delle masse, buona fuga prospettica e sopratutto
grande efficacia nella figura centrale del Santo Vescovo. In
certe parti vi si potrebbe notare come un incontro tra Roma e
Venezia, se Genova la Superba non avesse un suo accento
proprio, fastoso e largo, in così bella armonia col suo mare.
Tra gli inizi del ’600 Genovese, derivato appunto per un
lato da Bernardo Castello, per l’altro dai Carlone — e più spe-
cialmente da Giovan Battista — sta lo Strozzi della prima ma-
niera: lo Strozzi veramente genovese ancora. Lo Strozzi di quel
periodo è gran decoratore e - secondo il gusto della sua città
— grande animalista, grande pittore di genere: in certo modo
è il creatore di questa forma d’arte a Genova, coi suoi « Piffe-
rai », specie quello così forte e caratteristico di Palazzo Rosso.
Di questo Strozzi, Antonio Travi e più indirettamente G. B. Ca-
stiglione sono i derivati. Lo stupendo quadro « La Cuciniera »
dello Strozzi (Genova, Palazzo Rosso), che — con nostro rimpianto — qui
non venne, è il caposaldo di quel periodo. « Il Pifferare » (Sìg. Nino
Ferrari, Genova) che ha tutti i caratteri per ritenersi suo, qui ce ne dà
un esempio. Una sinfonia di tonalità scure calde sullo sfondo
chiaro giallognolo; la grigia chioma scura, la carnagione affo-
catamente ramata, gli abiti marrone profondo solo interrotti dalla
camicia bianca; lo strumento anch’esso tutto a colori scuri e
caldi. Caposaldo invece per lo Strozzi decoratole frescante è
« Il Paradiso » bozzetto per l’affresco di Sant’Agostino della di-