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« San Luigi » (Prof. Pubiio Podio, Bologna), ha — su sfondo bruno
gialliccio — il volto pallido, il coretto bianco su nero; un tappeto
viola sbiadito sulla tavola: tutto è trattato con la sveltezza del
Crespi rifuggente da ogni convenzionalismo.
« Sant'Antonio Abate » (Chiesa di San Niccolò degli Albari, Bologna), in-
vece ci lascia più che pensosi, perplessi: è un quadro scuro, con
strane lividure, tra confusioni ed esagerazioni. Evidente qui è l’in-
fluenza spagnuola.
Grande tela spagnuolesca è quella rappresentante « San Fran-
cesco Borgia con San Stanislao e San Luigi » (Chiesa di san Bar-
toiommeo, Modena). Sul cielo bruno rossiccio giuocano angioletti.
Delizioso il particolare — a sinistra — di San Stanislao affettuosa-
mente chino sul biondo Santo Bambino Gesù, ch’egli tiene fra
le braccia; le tinte nel vestito del Santo sono nere, ma con
gradazioni varie; violacee nei panneggi di S. Francesco Borgia —
figura centrale — che ha il camice bianco, la stola aurea. A destra
si scorge il cappello cardinalizio scarlatto. San Luigi al primo
piano — in fondo — in bianco e nero: il giglio in terra. Nell’into-
nazione marrone del quadro, il pallore delle faccie è ancor più
evidente; la tecnica è quella crespiana dei migliori momenti;
pastosa, ricca, granulosa, con luci e chiarori sapienti. Basterebbe
il suddetto particolare delle mani di S. Stanislao — che sosten-
gono il delizioso, fulgido Bambino Gesù nel panno bianco, — per
dare valore a questo quadro.
Tra le pitture religiose del Crespi, « La strage degli Inno-
centi » (R. onieria degli uffizi, Firenze), è il capolavoro. In questo origi-
nalissimo dipinto, dallo sfondo, che dal bruno cupo va nell’in-
daco, si svolge sugli spalti della vasta, sapiente architettura, la
scena di terrore al secondo piano — e su questo sfondo volano
verso il cielo gli angioletti così crudelmente liberati dal corpo.
Al primo piano, la scena di terrore si svolge con truce im-
peto. Predominanti sono: le luci chiare, sull’arancione il viola;
tonalità queste impressionanti sulle lividure dei fanciulli. Uno
« San Luigi » (Prof. Pubiio Podio, Bologna), ha — su sfondo bruno
gialliccio — il volto pallido, il coretto bianco su nero; un tappeto
viola sbiadito sulla tavola: tutto è trattato con la sveltezza del
Crespi rifuggente da ogni convenzionalismo.
« Sant'Antonio Abate » (Chiesa di San Niccolò degli Albari, Bologna), in-
vece ci lascia più che pensosi, perplessi: è un quadro scuro, con
strane lividure, tra confusioni ed esagerazioni. Evidente qui è l’in-
fluenza spagnuola.
Grande tela spagnuolesca è quella rappresentante « San Fran-
cesco Borgia con San Stanislao e San Luigi » (Chiesa di san Bar-
toiommeo, Modena). Sul cielo bruno rossiccio giuocano angioletti.
Delizioso il particolare — a sinistra — di San Stanislao affettuosa-
mente chino sul biondo Santo Bambino Gesù, ch’egli tiene fra
le braccia; le tinte nel vestito del Santo sono nere, ma con
gradazioni varie; violacee nei panneggi di S. Francesco Borgia —
figura centrale — che ha il camice bianco, la stola aurea. A destra
si scorge il cappello cardinalizio scarlatto. San Luigi al primo
piano — in fondo — in bianco e nero: il giglio in terra. Nell’into-
nazione marrone del quadro, il pallore delle faccie è ancor più
evidente; la tecnica è quella crespiana dei migliori momenti;
pastosa, ricca, granulosa, con luci e chiarori sapienti. Basterebbe
il suddetto particolare delle mani di S. Stanislao — che sosten-
gono il delizioso, fulgido Bambino Gesù nel panno bianco, — per
dare valore a questo quadro.
Tra le pitture religiose del Crespi, « La strage degli Inno-
centi » (R. onieria degli uffizi, Firenze), è il capolavoro. In questo origi-
nalissimo dipinto, dallo sfondo, che dal bruno cupo va nell’in-
daco, si svolge sugli spalti della vasta, sapiente architettura, la
scena di terrore al secondo piano — e su questo sfondo volano
verso il cielo gli angioletti così crudelmente liberati dal corpo.
Al primo piano, la scena di terrore si svolge con truce im-
peto. Predominanti sono: le luci chiare, sull’arancione il viola;
tonalità queste impressionanti sulle lividure dei fanciulli. Uno