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Paruta, Filippo; Maier, Marco [Bearb.]
La Sicilia Di Filippo Paruta — Lione, 1697 [Cicognara, 2958]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30642#0054

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Succinta Spiegatione

fulse battuta per la prima espulsione che fe-
cero i Sirdcusani del Tiranno Irasibulo
mentre sl iege in Diodoro ncl XI. che radu-
nato un generale Consiglio primà d’ogni
altra cosa si conchiuse che si rendesse à
Giove liberatore i dovuti honori per elsere
ilato loro propitio.

La77- il Capo di Pallade galeato j nel
rov. un fulmine alato.

La 79. il Capo di GÌove coronato d’UIi-
vo intorno HETH EAETTEPI02 , dall altra
parte il Cavallo , con le lettere 2TPAKO-
2ION.

La 85.il Capodi Giove con lettercAIO^
Jupiter.

La 86.il Capo di Giovane scnza lettere.

La 87. alcro Capo di Giovane galeato
che puol essere di qualche Heroe Slracu-
jano.

La 88. Ia tesla di Giovecoronatod’allo-
ro , ò d’Ulivo 6c intorno HET2 EAETG2,
cioè Jupitcr Elensium, Medagliabattucada
gli Elei in honore di Giove.

La 8^.da un Iatoun Toro,daH’aIcro ua
Cavallo in atto di Correre attorno le lettere
A IA NO.

Giove liberatore era riverito in Siracusa
secondo Diodoro. 11 suo Tempio era in
Acradina, e si chiamava ancora Olimpio
nel cui honore si fece quel Magistrato ch’essi
chiamavano unvmohict JW ohvsA7n* che signifi-
ca Magistrato di Giove Olimpico. II quai
Magistrato a punto fù slabilito in tempo
che scuosse il giogo dellaTirannide di Dio-
nigi ? venne per opera di Timoleone Corin-
tio , riposla la Republica Siracufana in Ii-
bertà. Appunto come lo sciolto Cavallo del
rov. della presente Medaglia ci simboliza ,
e nè fà honorata mentione Cicer : nella 4.
Verrina.

Dice Vierio Valeriano nel lib. 4. dopo
Vlutarco in Nicia , che i prigioni Atheniest
furono da Siracusani venduti all’incanto,
imprimendoli nella fronte il segno d’un Ca-
vallo 5 non fù nuovo tal fatto appresso i
Greci, cioè per ingiuria segnare i nemici
prigioni con qualche nota che i vincitori
significasie > si come noi leggiamo appres-
so Vlutarco nella vita di Vericle ch’esssendo
Ilati gli Atheniesi vinti da Samij , cofioro
usando a gli Atheniefi prigioni villania, im-
pressero loro una Civetta nella fronte, e
questo perche gli Atheniefi anche eglino
havevano prima segnato a prigioni Sam'j
una-samina ch’era certa sorte di Nave *. ma
secondo altri havevano formato loro sopra
sa fronte la lettera , A. initiale della voce
Athene. Al che alludendo il Comico Ari-
fi osane disse gratiosamente ch’ii popolo di
Samo era molto letterato.

Le Medaglie 80. & 81. hanno da una
parte il Capo di Hercole barbato , coperto
della spoglia del leone, e nel rov.il Pegaso
ambedue sensa inscrittione.

La 82. due facciedi Donne congiunje
a guisa di Giano & intorno due Pesci, dall’-
altra parte un Cavallo in att® di correre e
piu sopra una spica di grano.

Le 83.8c 84. rappresentanoun Hipogrifo;
nel rov. un Cavallo, e lettere sotto KAI-
N Q N , celebris, attributo dsl Cavallo per
haver riportato la palma, & il premio della
corsa>

La 90. due teste di Donne congiuntea
guisadi<J^#0 , con un Delfino accanto. II
rov. di queste 5 , e 6. Medaglie ultime , è
un Cavallo in atto di correre, a questo ulti-
mo v’è sopra una spicadi frumento.

Nella 91. ci vien rappresentata da tina
parte la fìgura di Donna sèdente, conle ale
a guisa della vittoria , tiene nella destra ii
Potirio, cioè vaso da bere, e con Ia sinistra
s’appogia , quasi che rimiri uno stellione
che le stà dauanti. La figura sedente deno-
ta Cerere che assitta grandemente per la
rapita figlia Vroserpina mostra di riposarsi
dalla stanchezza proceduta dal lungo viag-
gio, havendo scorso per trovarla tutta la Si-
cilia : Onde in vano, cercatala 5 sopravenen-
do la notte, e resa stanca per la fatica sofFer-
ta , le convenne ritirarsi in una casa d’una
vecchia, a cui per estinguere la sete fece
instanza che ledaste da bere, pronta esse-
qui la vecchia , suflìcio impostoleda Cw«
re ,e subito le presentò il vaso con sacqua*
E mentre la Dea beveva, il fanciullo della
vecchia prendendosi givoco, e schernendo
Cerere che con tanta avidità sumessè la
bevenda, si concitò l’ira d’ella medesima ,
la quale non havendo ancora finico di bere,
versò sopra del fancuillo, il rimanentedel
liquore che subito si trasmnttò in stellionc
comeOvid.delIe metam. cosi accenna.

Cum liquido mìfiapersudit Diva polenta

Combibit os maculas : & qua rnodo brachia

Crura gerit : cauda efi mutatis addita
membris

Inquebrevetn sormam, ne sit jus magnano-
cendi

Contrahitur , parvaque minor mensura
lacerta esi^ &c.

Nel rov. si vede un porco, e Iettere sopra
EAETEI cioè adventus. Vicinoad ^Athenc
v’era un borgo chiamato EAET2I2, cioè
advencus perche quivi Erechteo JRe cTAthe-
ne ricevè Cerere la quale volendo gratifica-
re Erechteo gli insegnò il mododi semìnare
il grano ,onde per memoria di tanto benefi*

cio
 
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