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Paruta, Filippo; Maier, Marco [Bearb.]
La Sicilia Di Filippo Paruta — Lione, 1697 [Cicognara, 2958]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30642#0069

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di Tavormina, di Meneo, e di Argiro. 49

Nella 6. Medagiia si vede dal dritto ii
Capo di Giove coronatod’ulivo, e nel rov.
un’aquila con le ale spiegate che llringe ii
fulmine con gìi arcigli, & accanto^. ver-
ghe , segno che quello il qnale fece battere
questa Medaglia hebbe 3.voltela suprema
autorità del comando nella Città secondoia
congettura del Carrera.

Nella 7. h vede la tesla di Vallade arma-
ta d’Elmo,nei rov.la civetta uccello a lei con
sacrato.

La 8. mosira la testa cli Donna con chio-
ma vagamente acconcia , che deve elsere
Venere alla quale fuor dclla Città erà nn
tempio a lei dedicato , accanto a qnello
d’Apolline Arcaghetai nel rov. la figura d’u-
na Donna appogiata sul’hasta tenendo la
patera con la destra in atto di sacrificare ,
che sarà probabilmente una Sacerdotefia di
venere

La 13. hà dà una parte la testa ò'iside,
co’i paniere sopra, ail’uso de gli Egittij, con-
forme alìa 92. Medaglia di Palermo, che
per esfere stata inventrice deile Biade
apresso gii Egittij, veniva riputaca per la
medesima causa l’istesTa che Cerere, apresio
li Siciliani. Qoesta conformità fà credere
che sotto diversi nomi gli ancichi habbiano
voluco intendere la medesima persona,come
si può provare da 7'ertulliano , e Martiano
Capella. Il rov. rappreienta un Toro con
faccia humana il quale se non fosie barbaco
si prenderebbe per ifide detta prima 3o> nel
tempo ch’era trasformata in vacca, sopra di
cui si vede una testa circondata di ftaggi>
che si conviene alca stella di Venere. Dnm
i])fa magis accommodatior cum luna quam
cum sole efi atque ideo vita nofira magis
commodant qnasi luminibus vita noftrae au~
cioribus numerorum rattone concordes.

Nella 14. per dimostrare Ii Vavormitani
che la loro discendenza traheva origine da
gli Atheniefi , segnarono la presence Meda-
glia da una parte con latestadi Minerva
nudrita appresso il fiume Vritone , davanti
la cui faccia si vede laCivetta , i’una e ì’al-
tra simboiodella Cittìà'Athene) dal rov. un
Toro in memoria di 7heseo Ioro Ré che uc-
cise ii Voro Marattonio del quale Tolluce nel
5>. dice , che appresso gii Atheniefi era una
moneta chiamata Bue perciò nelle leggi di
Dracone era notato Solvere deca bovem,
ch’era un obligo di pagare dieci di simili de-
nari, un sacrificio che si faceva ogni
dieci anni.

La 15. hàdal drìtto la testa d’un Giovane
senza inscrittione 5 che puol denotare qual-
che nobile Cittadino famoso nelle armi, ò
neile lettere, come fu 7'emeo figlio di Andro-

maco fondatore di Tavormina. Scrisse Timeo
in greco 20. libb. dellc Historie di Sicilia^ e
òiltalia-, che mai sono stati stampatì. Ben
ch’iIGoltzio asserisca essere riposti in quaU
che libraria.

Nella 20. si vede da una parte ìl Gapo di
Apolline coronato d’alloro con lettere AP-
KATLTA nel rov. un Toro in atto di cozzare
con l’inscrictione TATPOMiTAHi

BREVE DESCRITTIONE
Dl MENEO, E Dl ARGìKO,

Con una stccinta dichiaratione delle loró
Medaglie.

ME N E , Cwc Menena dà Greci MHNA»
NINO.N. Hoggi MENEO , Citcà trà
Ennay e Siracusa Hebbe per conditoreD#-
cetio Re desiculi, nato in Noto l’anno di Ro-
ma 289. fù opinione antica che Cerere cer-
cando la rapita figlìa Proserpina 5 accese le
faccole nel Monte Etna , veniise prima in
questa Città doue fù chiamata AAAOXO.
cioè Tedisera. II fiume Simeto nasce da 5.
fonti neii’agrodi Meneo-> &c irriga i Terreni
di Leontiniy e Catanes. Qnesta Città essen»
do stata soggetta a diverse vicende per cau-
sa de’ Tiravni e de’ Cartagìnefi finalmente
ubbedì alle leggi de’ Romani, sotto il cui
Imperio godè una longa pace , che dal Pre-
tore Verre per la siia avidità e continue ves-
sationi le venne conturbata come a gli altri
popoli dclla Sicilia.

La 1. Medaglia hà da una parteunatesta
di Donna velata che denoca Cerere , ò
Proferpina, nel rov. due Tede e lettere MH-
NANIN17N delle quali nelle Medaglie di
Caftrogioanni si è detto bastantemente.

La 2. unaalcra testa di Ninfa con Capi-
gliatura rivoka sopra le Orecchie coronata
di frumento in herba, e questa è Proferpina,
come lo fà conoscere l’inscrittione KOPA2.
che significa vergine , ò fanciulla che cosi si
chiamava Proserpina in tutta la Sìcilia per
Antonomasi conforme in Grecia Minerva'i
nel rov. la fignradi Cerere in auo di Corre-
re chetienele Tede in ambe le màni.

La 3. e la 4. hanno da una parte la testa
di Cerere velata con due spighe di frumento
maturo e dietro ia 3. un’aratro nel rov. le
Tede acceseesotto la 4. una figura Trian-
golare.

Nella j.vedesi ilCapodi Apollo coronato
d’alloro, e nel rov. Efculapio in piede , ap-
poggiato sopra un bastone, intorno al quale

G Ci
 
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