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Ehrle, Franz [Hrsg.]; Bufalini, Leonardo [Hrsg.]; Bufalini, Leonardo [Ill.]
Le piante maggiori di Roma dei sec. XVI e XVII: riprodotte in fototipia (Band 1): Roma al tempo di Giulio III: la pianta di Roma di Leonardo Bufalini del 1551, riprodotta dall' esemplare esistente nella Biblioteca Vaticana — Roma, 1911

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https://doi.org/10.11588/diglit.25719#0017
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2. - Leonardo Bufalini, falegname, intagliatore, ecc.

13

Il tipo di piante, sia di Firenze sia di Roma, della fine del secolo xv e dei primi decenni del xvi,
delle quali ci siamo finora occupati, fece continui progressi fino al tempo del Bufalini. Le piante
a mezzo volo d’uccello, che mostravano la città da un lato, e per così dire in obliquo, come la
Rosselliana, cedettero il posto alle piante col prospetto a perfetto volo d’uccello. Per esse vediamo
la città da un punto immaginario, in alto, sopra di essa, di maniera che si offrono ai nostri sguardi,
non soltanto gli edilizi, ma anche le strade e le piazze, tutti i giri del fiume e delle mura della città,
come possiamo avere un esempio nella pianta incisa dal Boss e pubblicata dal Salamanca e dal
Lafréry. 1 Del resto tutte queste piante uscivano dal ceto dei pittori e degli artisti e miravano
al bello, al dilettevole.

Al contrario, la pianta del Bufalini ha come ispiratori personaggi molto diversi, ingegneri,
matematici, architetti militari. I loro scopi nel disegnare ed incidere le loro piante furono pratici:
miravano o ai lavori di fortificazione o a tentativi idraulici, per scongiurare le formidabili inonda-
zioni che di tempo in tempo desolavano la città. Dunque per trovare l’autore della nostra pianta
passiamo dai pittori agli ingegneri.

§ 2. Leonardo Bufalini, falegname, intagliatore, misuratore ed architetto militare. -

Per la vita di Leonardo stiamo sempre al punto, cui ci portarono nel 1880 contemporaneamente
le pazienti ricerche del Bertolotti 2 e del Beltrani 3 e la vasta erudizione del P. Guglielmotti, 1
ciascuno dei quali non potè trarre profitto dagli studi degli altri. A ciò che fu pubblicato in quel-
l’anno, aggiunse qualche cosa il Bertolotti5 nel 1884. Sfortunatamente il Guglielmotti, per l’indole
della sua opera, non ebbe occasione di svolgere e di sfruttare i materiali da lui raccolti su Leonardo;
anzi, appena accennandoli, li ha nascosti in diversi capitoli. Quasi lo stesso è poi accaduto al Berto-
lotti nella sua pubblicazione del 1884. Quindi non è da maravigliarsi, se gli scrittori posteriori 6
diano notizie abbastanza incomplete sull’autore della nostra pianta. Anche presso di loro perdurano
le incertezze e le controversie che si erano già manifestate fra i tre autori del 1880; dei quali il
Bertolotti 7 e il Beltrani 8 vollero che Leonardo fosse stato soltanto falegname ed intagliatore,
anzi negarono che potesse in alcun modo essere detto architetto militare, mentre il Guglielmotti
insiste, e come vedremo con ragione, su questa ultima qualifica.

Raccogliamo dunque prima tutte le notizie e tutti i documenti che sono usciti fin adesso
alla luce.

I. Il documento fondamentale per la biografia del Bufalini è senza dubbio il suo testamento,
che nel 1880 fu trovato dal Bertolotti e da questo comunicato al Beltrani, il quale per questa
comunicazione fu spinto al suo lavoro. Nell’appendice di questa introduzione io lo pubblico accu-
ratamente riveduto e purgato da non pochi nè lievi sbagli.

faello, pur troppo pare distrutto per sempre dal Lanciani,
La pianta di Roma antica e i disegni archeologici di
Raffaello Sansio nei Rendiconti della Reale Accademia
dei Lincei. Classe storico-filologica, Serie 5, III (1894),
791-804.

1 Ehrle, Roma prima di Sisto V, p. 28.

2 Fanfulla della Domenica, anno 2, n. 33, 15 ago-
sto 1880, p. 3, e La pianta di Roma di Leonardo Bufalini
nell’Archivio storico, artistico, archeologico e letterario di
Roma e della provincia, IV (1880), 157-163.

3 G. Beltrani, Leonardo Bufalini e la sua pianta
topografica di Roma nella Rivista Europea, 1880.

4 Storia delle fortificasioni nella spiaggia Romana

(1560-1570), Roma, 1880; ristampato nella Storia della Ma-
rina Pontificia, V (1887), 111, 112,310,354.

5 Artisti Veneti in Roma nei secoli XV, XVI, XVII,
nella Deputasene Veneta di Storia Patria, Miscellanea
in 4°, ser. 4, III (1884), 1-99.

6 Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Flo-
rence, 1905, p. 343 ; Fumagalli-Belli, Catalogo delle elisioni
Romane di Antonio Biado Asolano ed eredi, Roma, 1891,
negli Indici e cataloghipubbl. dal Minist. della P. I. XIV,
1, pp. 66-69 ; E. Rocchi, Le piante icnografiche e prospettiche
di Roma del secolo XVI, Torino-Roma, 1902, Testo, p. 28 ss.

1 Artisti Veneti, p. 39.

L. c., p. 46.
 
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