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Introduzione
pianta del Longhi,1 che crede dipendente da quella del
Tempesta.
L’edizione svedese del 1915 si presenta splendida
e sembra di non lasciare niente a desiderare. Essa
è accompagnata da una dotta illustrazione del 1917
dettata dal prof. Henrik Schuck, membro dell’Acca-
demia svedese. 1 2
(Tempesta, 1593).
Colonna dell’Imperatore Antonino Pio 138-161.
Colonna Citatoria.
Per quanto posso vedere, una sola minutissima
figura con la sua relativa iscrizione appena visibile,
gli sembra essere sfuggita. Sarebbe forse sfuggita
anche a me, se non avessi fatto confrontare esatta-
mente il lavoro del prof. Schuck con le iscrizioni
della pianta dal signor Teodoro Fink, della mia anti-
camera. Egli scoprì le enigmatiche sillabe: « col, cit,
otem », che erano rimaste senza la molto necessaria
spiegazione. Essendo esse di rilevante interesse, richie-
dono una più ampia esposizione.
1 L. c.f p. 76, n. XVIII B, n. 90.
2 Nagra Anmdrkingar till Antonio Tempesta s Urbis Romae
Prospectus, 1593. AI Henrik Schuck. Uppsala, 1917, pp. 28.
3 R. Lanciani, Storia degli scavi di Roma. Roma, III (1907),
pp. 145 sgg. Di questa famiglia segnano le diverse edizioni della
pianta di Falda (1676-1756) sotto in N. 365 un Pfalazzo] Cechini.
Su questa famiglia e sul passaggio della loro proprietà a Monte
Citorio alla Missione potrebbe dare ragguagli una edizione cri-
tica del cosidetto Diario Valesio dell’Archivio Capitolino (al pre-
sente nel Palazzo della Vallicelliana) completata col cod. Vat. 9023,
III. - La colonna citatoria
dell’imperatore Antonino Pio.
Sul foglio 2° della nostra pianta, che contiene il
Monte Citorio, si sporge in un giardino, di faccia ad
una chiesa, la parte superiore d’una grande colonna.
Accanto ad essa si vedono tre parole abbreviate: « Col-
[umna] citforia] o citatoria] [ad m]o[n]tem ».
(Falda, 1676).
Ved. ed. 1730, n. 485; Falda, p. 9:
Colonna di Antonino Pio, scoperta l’anno 1704
dalla S. S. Clemente XI.
Si tratta della colonna eretta in onore dell’impera-
tore Antonino Pio (138-161), simile a quelle della vicina
piazza Colonna di Marco Aurelio e di quella del Foro
Trajano.
La prima menzione della colonna, già conosciuta,
benché confusamente, dai numismatici, sembra del 1555.
Giaceva in un giardino della famiglia Cecchini3 dalla
quale passò, col giardino, ai Padri della Missione/1 Dun-
que le notizie del Lanciani e la pianta del Tempesta,
seguita da quella di Maggi-de Schaichi, dimostrano
ff. 223-231 della Vaticana, già indicato dal prof. Huelsen e dalla
storia dei Padri della Missione (ai giorni nostri nel Collegio Leo-
niano ai Prati). Vedi qui sotto a p. 6 l’Appendice. - Fino ai giorni
nostri a Borgo S. Spirito, 5, vi era una iscrizione « Salita Cec-
chini », la quale conduceva alla Villa Montalto (?). Nel A. F. Orbaan,
Documenti sul Barocco in Roma. Roma, 1920, troviamo una
« vinea Cecchini-Neri », p. 20, 1; 21, 1; 340: « Vinea del Cechino
del Nero ».
4 L. c., p. 146 e voi. VII, p. 146 mss. conservati nella Biblio-
teca Vaticana.
Introduzione
pianta del Longhi,1 che crede dipendente da quella del
Tempesta.
L’edizione svedese del 1915 si presenta splendida
e sembra di non lasciare niente a desiderare. Essa
è accompagnata da una dotta illustrazione del 1917
dettata dal prof. Henrik Schuck, membro dell’Acca-
demia svedese. 1 2
(Tempesta, 1593).
Colonna dell’Imperatore Antonino Pio 138-161.
Colonna Citatoria.
Per quanto posso vedere, una sola minutissima
figura con la sua relativa iscrizione appena visibile,
gli sembra essere sfuggita. Sarebbe forse sfuggita
anche a me, se non avessi fatto confrontare esatta-
mente il lavoro del prof. Schuck con le iscrizioni
della pianta dal signor Teodoro Fink, della mia anti-
camera. Egli scoprì le enigmatiche sillabe: « col, cit,
otem », che erano rimaste senza la molto necessaria
spiegazione. Essendo esse di rilevante interesse, richie-
dono una più ampia esposizione.
1 L. c.f p. 76, n. XVIII B, n. 90.
2 Nagra Anmdrkingar till Antonio Tempesta s Urbis Romae
Prospectus, 1593. AI Henrik Schuck. Uppsala, 1917, pp. 28.
3 R. Lanciani, Storia degli scavi di Roma. Roma, III (1907),
pp. 145 sgg. Di questa famiglia segnano le diverse edizioni della
pianta di Falda (1676-1756) sotto in N. 365 un Pfalazzo] Cechini.
Su questa famiglia e sul passaggio della loro proprietà a Monte
Citorio alla Missione potrebbe dare ragguagli una edizione cri-
tica del cosidetto Diario Valesio dell’Archivio Capitolino (al pre-
sente nel Palazzo della Vallicelliana) completata col cod. Vat. 9023,
III. - La colonna citatoria
dell’imperatore Antonino Pio.
Sul foglio 2° della nostra pianta, che contiene il
Monte Citorio, si sporge in un giardino, di faccia ad
una chiesa, la parte superiore d’una grande colonna.
Accanto ad essa si vedono tre parole abbreviate: « Col-
[umna] citforia] o citatoria] [ad m]o[n]tem ».
(Falda, 1676).
Ved. ed. 1730, n. 485; Falda, p. 9:
Colonna di Antonino Pio, scoperta l’anno 1704
dalla S. S. Clemente XI.
Si tratta della colonna eretta in onore dell’impera-
tore Antonino Pio (138-161), simile a quelle della vicina
piazza Colonna di Marco Aurelio e di quella del Foro
Trajano.
La prima menzione della colonna, già conosciuta,
benché confusamente, dai numismatici, sembra del 1555.
Giaceva in un giardino della famiglia Cecchini3 dalla
quale passò, col giardino, ai Padri della Missione/1 Dun-
que le notizie del Lanciani e la pianta del Tempesta,
seguita da quella di Maggi-de Schaichi, dimostrano
ff. 223-231 della Vaticana, già indicato dal prof. Huelsen e dalla
storia dei Padri della Missione (ai giorni nostri nel Collegio Leo-
niano ai Prati). Vedi qui sotto a p. 6 l’Appendice. - Fino ai giorni
nostri a Borgo S. Spirito, 5, vi era una iscrizione « Salita Cec-
chini », la quale conduceva alla Villa Montalto (?). Nel A. F. Orbaan,
Documenti sul Barocco in Roma. Roma, 1920, troviamo una
« vinea Cecchini-Neri », p. 20, 1; 21, 1; 340: « Vinea del Cechino
del Nero ».
4 L. c., p. 146 e voi. VII, p. 146 mss. conservati nella Biblio-
teca Vaticana.