Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]: Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola (Verona, 1785)

DEGLI A H G HI T E T T I,


n

CAPO VII.

LEON "BATTISTA ALBERTI,

DI quello ammirabile Uomo non tutte le
cose diremo che abbiam raccolte, per
non oltrepassare Ja brevità, che ci siamopre-
Icritta, (nonessendo ora intention nostra di
scnvervite, ma solamente per dar credito,
come sopra dicemmo, a'que* precetti , chi
siam per esporre, dare alarne notizie ) rimet-
tendo chmnque volesse più minutamente sa-
pernea* què'Scrittori, che di Leon Battito
od, proposito, oper qualche occasione trat-
tarono, e particolarmente a Rafaello Trichet
du creine, che accuratamente trasse tutte le
notizie, che di esso Leon Battito potean aver-
li, da Scrittori m buona parte contempora-
nei %mtd -di Iui' e d^li ProPr' suoi «tti
cosi tompati, come inediti. Egli uno fu de*
primi, che fussero dal bel genio ispirati , il
quale poco dopo universa!mente per tutta
Italia le migliori menti insiammò , di {cac-
ciare affatto la barbarie, e da tale infezione
depurar le Scienze tutte; e doppiamente glorio-
lo e! viver dovrebbe nelle memorie degli Uomi-
ni, come nstoratore così delle Scienze, e del-
ia polita Letteratura,come dell' Arti pratiche,
e mecaniche. Suo Padre fu Lorenzo Alberti
01 nobile e potente Famiglia in Firenze , il
ai cui Fratello Alberto per le sue virtù e per
*° mento, che s' acquistò nel Concilio Fio-
rentino, fu fatto Cardinale dal Pontefice Eu-
genio IV. Ebl&Uon Battito altri Fratelli ,

et

tutti d'ingegno sublime. Nobilisslma coià èl*
osservarenel Trattato Delle Commoditd >e delle
incommodità delle lettere, con qual diligenza fuÉ*
sero dal buon Genitore quelli suoi Figliuoli edu-
cati , da' quali così erano in varj studj tutte le
ore del giorno distribuite, che una oziosà non
lasciavano mai trascorrere. Per parlare sola-
mente del noslro Leon Battito, era egli cosi
avido di sapere, che d' altro non sapea tener
conto, che di libri, a tale che coni* egli affer-
ma, non lasciò mai senza leggere passar un
giorno della sua vita. Quinci egli a faticosa
studio un vallo ingégno e ad ogni Scienza na-
to accoppiando, in molte e diverse Arti e di-
scipline eccellenj^mo riulcl . Nelle Quessio-
ni Camaldoknsi di Cristoforo Landino u leg*
gè, che il gran Lorenzo de* Medici per pafr
lare i hojosi ertivi giorni Con men fastidio,
ragunò nella selva di Camaldoii varj dotti
Soggetti, che in Firenze s • affaticavano ( si co-
me allora faceasi quali in ogni Città d* Ita-
lia) per far risorgere le Lettere nel vero as-
petto loro, come Marsilio Ficino, Donato
Acciaioli, il nostro Leon Battito , Aleman-
no Rinuccino, Cristoforo Landino, ed altri
molti famofì in ogni sorte d* erudizione .
Quanto ne* ragionamenti di tal nobilissima
coUversazione ora sopra varie Scienze, ora
sopra luoghi d* antichi Autori si distinguefc
sé Leon Battista, lo narrò nella sudetta Oi
C pera