bito per ammirare da vicino il superbo monumento che si pre-
senta come una fortezza su cui si erge la maestosa mole.
Il gigantesco campanile che si eleva quasi sulla spiaggia,
suscita una dolce impressione; pare forse una vigile senti-
nella posta su l’incantevole costa del mare a salvaguardare il
popolo e a salutare di lontano coloro che si appressano alla
nostra Città, o forse sembra che anche qui in Napoli Maria,
dall’alto di questo campanile, risplenda come la stella del mare
che protegge i naviganti.
E però non solo il campanile, ma ben altro può spingere il
forestiero a fare una visita al Santuario dei Carmelitani.
Lo studioso infatti, girando la nostra penisola per osser-
vare l’arte, i monumenti e i costumi, giunto in Napoli, non può
fare a meno di visitare la Sezione Mercato e con essa il suo
più grande monumento storico, la Chiesa del Carmine Mag-
giore, intorno alla quale si aggirarono per molti secoli le vi-
cende di gioia e di dolore del suo popolo. Infatti ai napoletani,
forti della protezione della Vergine del Carmine, il cui Sca-
polare copre il loro petto, e il cui Nome invocano ogni mo-
mento, questo Santuario fu sempre simbolo di vita, vessillo di
ogni lotta e di vero trionfo e, come si eleva ardito col suo cam-
panile su tutti gli edifici, così s’innalza generatore di fede, e
non si potrebbe meglio conoscere tale caratteristica, se non con
l'andare al Carmine, dove una folla di popolo è sempre pro-
strata dinanzi alla Vergine Santissima. In ogni tempo, quando
questo popolo ha combattuto per le sue aspirazioni, e quando
i tremendi castighi di Dio hanno mietuto a migliaia le vittime,
sempre si è affacciata, come luce di un faro, la fede nella Ver-
gine del Carmelo. Di ciò sono testimoni i fatti che si succedet-
tero l’un dopo l’altro nel corso dei secoli. Tra i moltissimi
basti ricordare l’eruzione del Vesuvio del 1631, quando il po-
polo della Città e dei dintorni, unito al suo Arcivescovo il Car-
dinale Buoncompagni, nel Santuario del Carmine ottenne per
l’intercessione della Vergine, la liberazione dal tremendo fla-
gello. Parimenti a Lei ricorse con successo, durante la moria
10
senta come una fortezza su cui si erge la maestosa mole.
Il gigantesco campanile che si eleva quasi sulla spiaggia,
suscita una dolce impressione; pare forse una vigile senti-
nella posta su l’incantevole costa del mare a salvaguardare il
popolo e a salutare di lontano coloro che si appressano alla
nostra Città, o forse sembra che anche qui in Napoli Maria,
dall’alto di questo campanile, risplenda come la stella del mare
che protegge i naviganti.
E però non solo il campanile, ma ben altro può spingere il
forestiero a fare una visita al Santuario dei Carmelitani.
Lo studioso infatti, girando la nostra penisola per osser-
vare l’arte, i monumenti e i costumi, giunto in Napoli, non può
fare a meno di visitare la Sezione Mercato e con essa il suo
più grande monumento storico, la Chiesa del Carmine Mag-
giore, intorno alla quale si aggirarono per molti secoli le vi-
cende di gioia e di dolore del suo popolo. Infatti ai napoletani,
forti della protezione della Vergine del Carmine, il cui Sca-
polare copre il loro petto, e il cui Nome invocano ogni mo-
mento, questo Santuario fu sempre simbolo di vita, vessillo di
ogni lotta e di vero trionfo e, come si eleva ardito col suo cam-
panile su tutti gli edifici, così s’innalza generatore di fede, e
non si potrebbe meglio conoscere tale caratteristica, se non con
l'andare al Carmine, dove una folla di popolo è sempre pro-
strata dinanzi alla Vergine Santissima. In ogni tempo, quando
questo popolo ha combattuto per le sue aspirazioni, e quando
i tremendi castighi di Dio hanno mietuto a migliaia le vittime,
sempre si è affacciata, come luce di un faro, la fede nella Ver-
gine del Carmelo. Di ciò sono testimoni i fatti che si succedet-
tero l’un dopo l’altro nel corso dei secoli. Tra i moltissimi
basti ricordare l’eruzione del Vesuvio del 1631, quando il po-
polo della Città e dei dintorni, unito al suo Arcivescovo il Car-
dinale Buoncompagni, nel Santuario del Carmine ottenne per
l’intercessione della Vergine, la liberazione dal tremendo fla-
gello. Parimenti a Lei ricorse con successo, durante la moria
10