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Raffei, Stefano; Winckelmann, Johann Joachim
Il nido: canzone didascalica sopra un antico nido di marmo esistente nella villa dell' ... Cardinale Alessandro Albani — Rom, 1778 [Cicognara, 2506-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.18728#0015
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ANNOT AZIO NI 15
tion poterlo dichiarare un, capriccioso nido di Amori* Io so che, secondo
l'opinione di antichislìmi poeti, l'Amore plebeio era creduto privo delle
ale 3 le quali erano (blamente attribuite air Amor degli Dei .(1) Ateneo rife-
risce i versi di Alesside 3 e di Eubulo, due celebri scrittori della nuova greca
Commedia, i quali negano lé ale all' Amore , e condannano d'ignoranza
i Pittori che lo dipingono con le penne. (z) Aristofonte asserisce, che moven-
do l'Amore sedizioni tra gli Dei, a lui furono in pena tolte le ali, concede
alla Victoria, ed egli fu mandato in perpetuo ehlio scnz'ali fra gli uomini,
perchè non potesse più ritornale nel Cielo : (3) Ma gli artefici hanno rarissìme
volte seguite tali opinioni, e in caso di volere esprimere qualche passione bru-
tale, figurando due Amori uno con l'ali , e 1' altro senza, come nel Basso-
rilievo esprimente la favola di Pasìfae rissette il chiarissimo Winkelmann (4).
Ma se lo Scultore avesse preteso di rappresentare un nido di Amori volgari,
e perciò senza penne , con qualche altro attributo ayrebbe dato segno del suo,
capriccio. Imperciocche , essendo la distinzione de* due Amori, celeste , c
volgare a pochissimi nota, e da i più eccellenti Scultori e Pittori non adope-
rata , doveva esser sicuro , che j1 suo nido sarebbe a tutti comparso di parti
umani. Ne la distinzione di Venere celeste , e Venere non celere può favo-
tire quella degli Amori, perchè la seconda era la figurata comunemente , e la
celeste veniva distinta dal diadema , e dall' asta. Che però la mancanza delle
ali ne' fanciulli™ del nido sembra a ragione per sestesTa suifici ente ad chiu-
derne ogni sortadi Amori ; senza pensiero però di contradire a chiunque per
particolari motivi piacesse di riconoscervi quei volgari Amori, riferiti da Pla-
tone nel Fedro , o quelli di Aristofonte , come iediziosì, esiliati dal Cielo .
VII. Si richiami alla memoria la graziohssìma ode di Anacreonte inti-
tolata la Rondine, (5) in cui deserive il nido fatto da Amore nel suo cuore, e co-
me gli Amorini useivano dall3 uovo, e quasi ucelletti di nido con la bocca aper-
ta pigolavano chiedendo da mangiare, e da' più grandicelli educati, e cresciu-
ti, ne producevano sempre degli altri, di modo che conchiude essersi multipli-
cati in cosi gran quantità, che una sola lingua non la poteva spiegare. L' ag-
giunta espolizione delle tre strofe seguenti è una di quelle brevi digrestìoni ,
o piccoli Episodi non alieni all' argomento, i quali sono di legge per abbel-
limento delle didascaliche Poesie .
XII. Per fare dal capriccio passaggio alla Favola , non s'induce questa
a parlare divisa in Epica , in Tragica , in Comica , in Lirica , e in altre specie ;
ma la Grecia , cui bene adattasi 1' epiteto di favolosa , avendo i greci scrittori
sì le poefìcjchele prose loro empite di favo losi racconti, se non tutti da essi in-
Ven-
CO 1. Plato in Ph^dro . (4) Mori. A. Parte il. cap.xi. pag.r31 -
(2) Athan.Dciph.lib.xn1.cap.1I.pag.563. (5) Ode xxxi i.
(3) Idem lib.xi 1 i.cap.ll. pag.5.63. > ...
 
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