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Ramusio, Giovanni Baptista
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 2): Nel Qvale Si Contengono L'Historia delle cose de Tartari, & diuersi fatti de loro Imperatori, descritta da M. Marco Polo Gentilhuomo Venetiano, & da Hayton Armeno ; varie descrittioni .. — Venedig, 1559

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https://doi.org/10.11588/diglit.9381#0024

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ESPOSI TIGNE
suo zio Alessio il Tiranno^ ilquale hauendo catrati gli occhi ad Isàacsuo fratello ;ÒC padre di
cossuii, s'era fatto Signore s'hauea allhora con gran tradimento vsurpato cjuello Imperio
di Constantinopoli, fariano loro gran partiti p sscome haueano ampia facilita dal suo Signor
re,S£da lui. Ottennero finalmente gli ambasciadori, per i molti preghi fatti a Baroni JòC al
Doge,2£ per la pietà c'hebbero del giouane, che tan tosto che C potesse nauigase^ sarebbe per
loro rimerlò il giouanetto in siato con suo padre, 6d fu allhora molto solennemente promesso
per gli ambasciadori,et giurato,che,se col padre lo rimetteuano nell'Imperio, egli oltra che di
subito rimetterebbe tutto Io stato alla obedientia della Chsesà Romana, dalla quale era partii
to già molto tempo, darebbe anchora dugento mila Marche d'argento alli Baroni, con vet*
touaglia per tutto Federato, ÒC dieci mila fanti à sue spese per quello sinto {eringio, pér-yno
anno continuo : ÒC di più, s'obligaua à tener tutto il tempo della vita Tua cinquecento Caual*
sieri nella terra Santa à sue spese. Conchiuso quello partito, ÒC solennemente dall'una ÒC l'ai*
tra parte giurato, gli ambasciadori si partirono, ritornando à Filippo nella Magna ,ÒC facen*
do sapere il tempori quale era stato à punto determinato dalli Baroni ÒC dal Doge,cheì gioua*
netto douessè venir à ritroUarli à Zara,per partirli : che fu alquanti giorni dopo Pasqua.iìquale
giunto che fu, montati' suU'armata,8C imbarcate le genti andarono al diritto verso Constan*
tinopoli, doue in pochi giorni giunti, ÒC {montati alla riua di Calcedonia eh e dall'altra par*
te del stretto all'incontro di Conshntinopoli, oue era allhora vn bellissimo palazzo dell'Ima
peratore Greco, ÒC tratti e caualli fuori degli vsa'eri, che hora si chiamano palanderie, ordi*
narono i Baroni le lor battaglie in quel modo ÒC forma à punto, come doueano dipoi an*
dareall'assalto della città IÒC fatta sopra il lito vna picciola scaramuccia col Megaduca del Ti>
ranno Alessìo, OC quello rotto ÒC Sconfìtto, hauendo ancho mostrato dalla prora della galea
del doge Dandolo il giouanetto Alessio alli Greci della città,che in gran numero erano adu*
nati sopra le mura SÉsopra tutte le torri di Constantinopoli,per vedere seà lui s'hauessèro vo
luto arrendere, si rimbarcarono ; ÒC passàto lo {fretto, smontarono nella terra di Constantino*
poli, oue Alessìo il Tiranno era venuto sulla riua con gran.numero di Greci à piedi ÒC àca*
tiallo per vietarli il (montare t Spauentatosè l'Imperatore da cosi grade ardire de nemici ÒC aui*
litose, subito se retirò, Et fu presà da Francesi la torre di Pera, nella quale era tirata da Con*
stantinopoli vna molto forte catena che chiudeua il porto.posto l'asTedio per loro dalla parte
di terrai per Venetiani dalla parte di Mare con le loro naui ÒC galee : ordinato l'assalto, inco*
Blindarono quelli del Doge polle in ordinanza le galee nel golfo di Pera à dricciare nell'ar*
mata mangani ,&£ periere,&£ dare la battaglia ( perche non era anchor trouata la maraui*
gliosà machina dell'arteglieria, che hoggidi si costuma nelle guerre)^ batterono le mura del*
la città molto gagliardamente : lequali dopo non lungo combattere òC di non molti giorni fu*
rono prese quali per benefìcio diuino,per ciò che essendo stata veduta da Greci la bandiera di
(àn Marco sopra vna delle torri della città, che da niun mai si seppe come vi fussè stata posta,
in tal maniera si sìnarrirono, che incontanente abbandonarono più di vinticinque torri da
quella parte, ÒC si fuggirono ♦ lequali subito prese dal Doge, ÒC postoli dentro la guardia de
V enetiani, fu mandata lenza indugio la nouella alli Baroni,ch'erano nella parte di terra,i qua*
li inteso questo » raddoppiarono l'aslalto, ÒC in molte parti assalirono le mura con le scale,6y
coli in breue spatio di tempo fu presà vna parte della città, ÒC messo il fuoco in molte calè de
nemici. Allhora Alessìo il Tiranno, visto non potere resistere alle forze de nemici, con nuouo
confìglio vsei fuori della città per tre porte, con tutto il suo sforzo^per assittarli alla campa*
gna : i Baroni vista si gran moltitudine venirgli incontro, hauendo raccolto òC ordinato il lo*
to esserato, talmente, che non poteuano esier offefì se non dauanti, si mèssono m battaglia
per alpettare l'affronto animosàmente : pareua,che veramente tutta la campagna fuslè coper*
ta di battaglie de nemici, lequali in ordinanza con làido passo andauano alla volta de Baroni X
ÒC era cosà marauigliosà à vedere,che li Baroni, che non haueuono più che sei battaglie alpet*
tassino l'aslalto di cosi grande esserato : ÒC già tanto siera fatto manzi il Tiranno con le sue
genti, che facilmente da lontano si poteuono ferire ♦ Quando questo vdi il Doge di Vene*
tia, fece incontanente imbarcare le sue genti 9 ÒC abbandonare quelle torri, che egli haueua di
già acquistate,dicendo,che voleua andare à viuere ÒC morire co i Pellegrini : ÒC cosi dismonta*
to in terra con tutte le sue genti, il vni con l'esserato. Stettero continuamente .le battaglie
di Pellegrini
 
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