M'. X S E.
^.Iconologia
W, 1 € i
a 0 i a;.
miserie nostre3 & Dante ne! canto
$■'. del Purgar. Copra di ciò coli, dice,
Bomhìl ferent. U pesanti miei,
Ma U bontà insinita ha sì gran Ir/teda?
C^« prenfa ciò che fi tiuolge à lei,
Gli si dipinge à canto IVccefro
pota, percioche appretto gl'Egittii
significaua misèricordia , come si
può vedere in Oro Apolline „
p
Orni a di e arn agione bianca 3. baiterà -gli
occhi grossi» & il nasò alquanto a qur-
libo, con vna ghirlanda d'olmain capo»stan-
do con le braccia aperte, ma tenga con lade-
stra mano vn ramo di cedro con il frutto, a
cantoviiarà l*vcccl1o pola>ouero cornacchia.
Misèricordia è va assetto dell'animo corri-
padìoneuole versp l'altrui male, come dice
SkGiouanni; XNn^asceno lib.i. cap,24..
La carnagione bianca* gl'occhi gr.o({ì,& il
ifcaso- aquilino fecondo il:detto dì Arinotele al
capo sciio.de fifònomia>iignifìca inclinario-*
ne -aita Misèricordia ;
La-ghirlanda d'oliuojche tieneincapo>è il
vero (imbolo della Misèricordia nelle sacret
lettere, alle quali (ideile i'obligodella cogni-
zione vera di quella sama vinti* & il. ramo di
cedro (igni-sica, il medesimo, come fa. fede
PierioVateriano-ioue tratta dei cedro..
Lo (lare con le braccia aperte» dinota che
Sa Misencordia è à guisa diGitsu Chtisto Re-
dento* nostro, ch'é h vera Misèricordia». con
prontezza c'asperta seraprs con le braccia
aperte, per abbracciar tutti, e ibuuenir alle
M. I S. V R A...
Del Stg. Gio„Zaratine Casiellim"..
ledo Valeriane » tiene, chela
misura figurata fulTe in quella
Medaglia d'argento di Gaio Mami-
ìio,che ha per riurerso vnsimulaero
pileatojcon vna canna in mano (co-
me egli penta) alti piedi del quale vn
cane abbaia verio dì lui» che Piena
io piglia per fedeltà, la quale deue
hauere chi essercita sì farro magiste-
ro,& là canna spartita in più nodijla
piglia per segno, & istromento da
misurare. Ma è dMutìerdre>che Pie-
_____ rio in questo luògo erra àpigróiTo :.
poiché quel simulacrb non è con habiro Ro-
mano, ne meno tiene vna canna distintà con
nodi, si come più abballo si esporrà. Niuno
-Autore fa mentione, che C Marnili© russe
milurarore, ne meno si troua in monumen-
to,nè in alcuno sautore, che gl'Antichi viai-
sero la canna per istromento da misurate,vla-
uanobene la Decempeda, che era mito di
X.piedijchiamara vna volta da Plinio nella 2.
Epistosa del Itb.S.pertica; Budeone rratta
diffusaméte nelle pandette,**lMt.si Me"}0'
salsum modum dìxerm&c l'Autore de gh Ada-
gijin quel Frouerbio. Vna pcrucaVouela per-
tica ponesi in vece di Decernpeda, si coto^
boggidì volgarmente pertka si chiamajlac^
gione dell'errore rucQue in Pferìo» perche e-
gli si eotìfu/e in quelle jettercchestaDno ^
brcuiate per trauersò nella Medaglia (op*
cancche sono queste. LIMI: À"N \t qual11 -
rio diuifein due parole.LI, ?■■■ « E aN.Ìn!^Ì"
tòndolQZfrìilimittfrus metaridis,-. redédòu c
quella abbreuiatura a. che è pur latina» P°l
in vece di TA. susie figura di lettera greca»»
che C?.Mamiiio sosse miliiratore. Ma con riii
petto
m
r,uet(òvwv»tlowwi
dwùualliiD'artotlKi
métuìécputitisopu
wiuyftticttik C.l>
felicito)che Cmd
km vnspiòpobiinttt
talk sono due cimili.
MméiiffltwnodaPi
veddesirsppresentat* al v
medesimaopera deWOts
■1» Gente Marcii, &pt
S*5 che dettoci
«eaipietii>chebàU
JP^veisohyYi,
^n»„ ?lut«lsni
aila,
t(i"iO Ai 4ti Pel
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to,nè in alcuno sautore, che gl'Antichi viai-
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X.piedijchiamara vna volta da Plinio nella 2.
Epistosa del Itb.S.pertica; Budeone rratta
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