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Romanelli, Domenico
Viaggio a Pompei a Pesto e di ritorno ad Ercolano: colla illustrazione di tutti i monumenti finora scoverti, e colle piante delle tre distrutte città — Napoli: Presso Perger, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.55183#0224
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( ^Γ4 )
dine , die per esser incognito, si appellò Γ an-
tichissimo , e non diminuite, che dappiedi alla
cima poggiano con gravità , a guisa di coni tron-
cati , sul piano, cioè sulsultimo destre gradini,
che gira intorno del tempio, e serve loro di sem-
plice base , senz' altro ornamento . Le 24 strie ,
0 scanalature arcuate in piani rettilinei , di cui
son abbellite , sembrano destinate a fissarne là
caratteristica . Nulla corrispondenti alle proporzio-
ni della greca architettura son le colonne assai
fra loro vicine, ed anche in riguardo a? muri
della cella, giacché misurata la loro distanza si è
trovata appena di un diametro, e da'muri del-
la cella di un diametro, e mezzo. Quest'affol-
lamento di colonne cotanto censurato dalla mo-
derna architettura, era tutto al gusto de'Tirreni,
per dare agli edisici non solo una stabile solidi-
tà , che un’’ aria grave , e maestosa . Il capitello
istesso.poggiato sul listello della colonna, e pro-
seguito con tre listelli rotondi, con un echino a
faccia rettilinea obliqua , altro listello , ed infi-
ne coll' abaco quadrilatero piano, par , che non
abbia 1' abbellimento de' capitelli dorici , che co-
piati da quest' ordine antichissimo furono alquan-
to diversificati nel rivestimento, e nella figura.
Noi esaminammo tutta questa decorazione nei
quattro lati esteriori del tempio , e salendo pe'
tre gradini , su nostra cura di osservare piu dap-
presso le descritte colonne , il cui fusto da noi
 
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