ALTEZZA IMPERIALE . REALE
per
T ? O era che a sommo onore mi reco di fregiare del Nome Augusto di Vostra Altezza Imperiale e
p ' non è un dono di cosa mia propria, ma un tributo che all'Autor suo principale si deve. Allora
hy accolsi ne'miei viaggi tutto ciò che offre materia a questo lavoro, altro io non feci che ubbidire
* C mandi dell'Altezza Vostra Imperiale e Reale che* volgendo il pensiero all'incremento delle utili
A' ' line volle si apportasse la luce delle nuove scoperte a rischiarare la parte rrìen nota di quei mo-
ti sui quali l'antica Sapienza degli Egiziani affidò il deposito delle sue dottrine e della sua civiltà,
tramandarlo ai posteri più lontani.
T Toscana si gloriava di trovarsi, per Munificenza di Vostra Altezza Imperiale e Reale, messa in
u-1 cori una delle più grandi e delle più eulte Nazioni d'Europa a cooperare per il consegui-
A' n fine sì alto; ed io, chiamato all'ambito onore di guidar quell'impresa, tutte le mie forze ap-
V ' ender pago il Volere dell'Augusto Committènte, non isfuggendo al mio pensiero che il compi-
d Ile concepute speranze, sarebbe stato il solo modo che degno fosse di celebrare quel Sovrano
he simile impresa ordinò. Giovami ora il certo sentimento che, per contendere a questo fine, non
fu perdonato per me e pe'miei compagni a fatica, o a travaglio.
v ' t bilito che l'Opera, la quale deve far conoscere agli uomini presenti la storia, le dottrine, le
. . i .> dell'antichissimo Egitto, fosse data al pubblico per commune lavorò dell'illustre Gham-
T tal maniera le nostre illustrazioni avrebbero proceduto con quell'istesso accordo, che ci
*ax » wnnnoWeve i mezzi di comporle. Ma la immatura morte di quel famoso Sapiente,
congiunse e guido a raccogli x r
t? * e l'Europa hanno lamentato sì giustamente il danno inestimabile che ne ha patito la Scien-
1 * to me solo a subire il carico di un tanto travaglio. Era destinato nei segreti consigli della
Za , Eld
per
T ? O era che a sommo onore mi reco di fregiare del Nome Augusto di Vostra Altezza Imperiale e
p ' non è un dono di cosa mia propria, ma un tributo che all'Autor suo principale si deve. Allora
hy accolsi ne'miei viaggi tutto ciò che offre materia a questo lavoro, altro io non feci che ubbidire
* C mandi dell'Altezza Vostra Imperiale e Reale che* volgendo il pensiero all'incremento delle utili
A' ' line volle si apportasse la luce delle nuove scoperte a rischiarare la parte rrìen nota di quei mo-
ti sui quali l'antica Sapienza degli Egiziani affidò il deposito delle sue dottrine e della sua civiltà,
tramandarlo ai posteri più lontani.
T Toscana si gloriava di trovarsi, per Munificenza di Vostra Altezza Imperiale e Reale, messa in
u-1 cori una delle più grandi e delle più eulte Nazioni d'Europa a cooperare per il consegui-
A' n fine sì alto; ed io, chiamato all'ambito onore di guidar quell'impresa, tutte le mie forze ap-
V ' ender pago il Volere dell'Augusto Committènte, non isfuggendo al mio pensiero che il compi-
d Ile concepute speranze, sarebbe stato il solo modo che degno fosse di celebrare quel Sovrano
he simile impresa ordinò. Giovami ora il certo sentimento che, per contendere a questo fine, non
fu perdonato per me e pe'miei compagni a fatica, o a travaglio.
v ' t bilito che l'Opera, la quale deve far conoscere agli uomini presenti la storia, le dottrine, le
. . i .> dell'antichissimo Egitto, fosse data al pubblico per commune lavorò dell'illustre Gham-
T tal maniera le nostre illustrazioni avrebbero proceduto con quell'istesso accordo, che ci
*ax » wnnnoWeve i mezzi di comporle. Ma la immatura morte di quel famoso Sapiente,
congiunse e guido a raccogli x r
t? * e l'Europa hanno lamentato sì giustamente il danno inestimabile che ne ha patito la Scien-
1 * to me solo a subire il carico di un tanto travaglio. Era destinato nei segreti consigli della
Za , Eld