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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 2,2): Monumenti civili — Pisa, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.4732#0107
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ni alquanto duri, e come dire, taglienti; lo che pe-
rò non è senza una certa grazia delie figure, inquan-
tochè si vede esser disegnate con grande semplici-
tà . Per questa stessa durezza dei contorni, accade
che il volger delie membra sia piuttosto angoloso
che rotondo, e poiché questo è (a giudicarne dalle
forme dei moderni abitatiti della Nubia, come so-
pra dicemmo (o) un carattere naturale dell'antica
razza d'uomini d'Egitto, perciò tanto meglio si ve-
de espresso questo carattere nel più antico stile, co-
me in quello che tenevasi più strettamente fedele
all'imitazione del vero.

Che anzi questa certa, se così può chiamarsi, an-
golosità di forme, è anche più sensibile nelle figure
dell'epoche anteriori alla dinastia sestadecima, co-
me si vede dalle tombe di Dgizeh, e da alcune di
Saqqàrah e di Elettiva. I caratteri di quel più anti-
co stile consistono adunque in una maggior rigi-
dezza di contorni, ed in una tale semplicità di linee,
che meno usare non se ne potrebbe per delineare
una figura. Pur ciò non toglie che l'arte di quel
tempo si dimostri già franca in ciò che osava di
rappresentare ; e , considerando il semplice con-
torno delle figure, può ben dirsi che meglio non si
facesse sotto la dinastia sedicesima. E anche nota-
bile nelle sculture di Dgizeh, e in alcune di Saqqà-
rah e di Elethya, che ugualmente alla più vetusta



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(i) Pag. 77.
 
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