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ì^e ì basso-rilievi ( che quasi in tutte 1* epoche for-
mano la più gran parte dell'opere egizie) un leg-
gierissimo risalto delle figure dalla superfìcie, la
quale si nel campo che nelle figure istesse polivasi
colla più gran diligenza. Questo metodo di scultu-
re bassissime, che aggiunge allo stile egiziano mol-
ta grazia e disinvoltura , fu praticato ancora, come
poc'anzi ho detto, in più alti tempi dell'arte; ma
in questi che discorriamo, oltre ad esser più netto
e più diligente, va congiunto eziandio a tutte le qua-
lità di un accurato e perfetto disegno : onde si deve
per ogni ragione ascrivere a questo periodo di cir-
ca cento quarantanni, il più bel fiore e la più alta
eccellenza dell'arti egiziane. Nella quale eccellenza,
se non s'innalzarono ancor maggiormente, certo al-
men si mantennero, e più ardimentose si fecero,
durante tutta quella dinastia, e nel principio della
susseguente.
Al tempo dei re della dinastia decimottava, che
ad Horus succedettero, più che in altra epoca mai
si esercitarono gli artisti in opere grandissime; e
massimamente sotto i re Menephtah I e Ramses III,
i quali diedero colle grandi loro conquiste ampio
soggetto all'esercizio delle arti. Innalzaronsi per co-
mando di questi due grandi Faraoni i più sontuosi
monumenti, che anche adesso rendono maraviglio-
se le sponde del Nilo, sì in Egitto che in Nubia. Ai
tempi loro (specialmente di Ramses III), nocque
forse alla più diligente esecuzione delle opere dell'ar-