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MCCCCLXXXXVIII, OTTOBRE.

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no restasse in le man di fiorentini. Et come l’orator
di Milan, episcopo gladatense, era amalato di gote,
el qual ha grandissimo desiderio che le cosse predi-
cte fusseno adatade. Fu per el principe comendata la
bona voluntà dii signor suo, etc.
Da Roma. Lettere di F orator nostro di 11. Di
coloquii abuti col pontifìce quella matina, poi habuta
F altra di la Signoria nostra, et il papa li ha ditto di
avisi di le pratiche di Franza, e che tutto stava ben
e non potea dir altro, ma fin pocho sarà aperto le
cortine. Item, dii zonzer quella sera avanti in Roma
dii Cardinal Ascanio, e di la sua venuta variamente si
parla ; et quella sera etiam esser zonto li sier Marin
Zorzi doctor, vien orator nostro di Napoli, et eri
gionse domino Antonio Frixon orator napolitano, va
in Franza, tamen el pontifìce dice non otegniria nulla,
el qual voria saper si collonesi che sono acordati col
re Fedrico si volesseno far qualche novità quello
faria la Signoria, et laudoe le condute date al Alvia-
no et Ursino. Item, come el fiol dii pontifìce va in
Franza, porla el divorilo di la raina moglie di questo
re, acciò possi tuor F altra raina per moglie, et etiam
el cappello a monsignor di Roan.
Da Napoli, di sier Marin Zorzi orator nostro,
date a di 4. Come era andato dal re a F Acera a pais-
sa per tuor licentia, qual ge la dete, et disseli alcu-
ne parole, qual zonto el sarà, Fobedirà, et li donoe
do bacili d’ arzente di ducati 5 F uno, do buchali,
una confetiera con odori e una cadena d’ oro di va-
luta di ducati 150. Item di certe jumente dii princi-
pe di Salerno. Et partì uno orator a dì 5 di Napoli,
et gionse a di 11 a Roma come ho dito.
Da Cotogna, di sier Fantin Moro vicepodestà in
Ioga di sier Antonio Samalo, era in questa terra.
Come havia trovà 12 carotieri, et 25 cavali da tirar
per condur le artilarie col marchexe di Manica. Et
per la Signoria nostra fu scrito in risposta, laudando
sier Antonio Sanudo podestà et quelli fedelissimi ci-
tadini, i qualli sono proprii nostri, perchè Cotogna
fa con questa terra et è dii sestier di Canarejo. Et di-
ta lettera ivi fo leta publice et registrata.
Di Trevixo, di sier Piero Malipiero podestà et
capitanio. Di cacete et cavali trovati et altre execu-
tion. Li fo scripto : facte.
Vene Piero di Bibiena, con una lettera di Piero
di Medici data a dì 13 apresso Brisegele. Narra il su-
cesso di haversi levà di campo ; voria danari da la Si-
gnoria.
Poi andato il principe a caxa, steteno li savii a
consultar la via havesse a far il marchexe di Mantoa
per andar a Pisa. Fo aldito sier Toma Zen cavalier

i et sier Zuam Paolo Gradenigo, stati provedadori a
Pisa, item, sier Troiani Bollani, ivi stato et a Lucha,
Marco d’Arzignan vice colateral a Brexa, et prima 15
li tre oratori pixani Lucha di Lanti, Piero di San
Cassano et Janozo Lanferduzi, et etiam uno homo
d’ arme dii conte di Petigliano, pratiche a quelle
vie. Conclusene era quatro vie tutte cative, et li
passi streti et pericolosi, et bisogna passar con scafe
il fiume dii Secchio, si che F andata è molto difì-
cultosa. Et è da saper, che ’l marchexe ha mandato
Antonio di Pii, condutier nostro di 100 cavalli et
uno suo a veder li passi incogniti ; et si ha speso
prima ducati 11 milia al marchexe, ducati 3000 al
signor Zuane suo fratello, ducati 1000 li fo dati per
parte di 2000 provisionati, ducati 500 mandati a
Rovere a far schiopetieri, ducati 4400 al conte Ber-
nardin, si meta in bordine con la soa compagnia di
cavalli 1000 per andar col marchexe, et ducati 600
ad Antonio di Pii. Ne bisognava ancora ducati 60
milia per dar le page a le zente, et doman si manda-
re ducati 5000 a Mantoa con sier Nicolò Foscarini.
Et in questo tempo in Veniexia si faceva diferentia
da’ banchi a contadi tre e mezo per cento, siche el
denar era caro.
Da poi disnar fo pregadi, et per non vi esser el
principe, referì Zuam Piero Stella secretano quelo
havìa referito in collegio di le cosse di Franza ; poi
per sier Alvixe Bragadin procurator, savio dii con-
sejo in setimana, la venuta dii marchexe di Mantoa,
et quello disse ; dii tuor licentia di oratori fiorentini ;
di Zuam Alberto da la Pigna ; dii conte di Pittano
quello havia dito in collegio, et di le provision fate
et la spesa come ho scripto di sopra. Et benché si
voleva intrar in la materia dii conte di Pitiano, qual
era qui con 25 persone e per la Signoria nostra si
fa le spexe ; ma perchè el feva la luna, mandoe esso
conte a pregar non si volesse poner ozi alcuna cossa
per esser combustion, per atender molto a F astro-
logia ; e cussi fo licentiato el consejo, et li savii col
collegio rimasene in cheba a consultar, quid fiendum
in materia di Pisa, et steteno fino bore do di note. Et
in hoc interim, vene :
Da Ravena, di 14. Haver li campi esser apresso
Brisegele, e consultano quid fiendum ; item, di la ex-
pedition di Pyro da Cesena con 200 provisionati, va
nel nostro campo.
Da Rimano di 13 di Zorzi Franco. Di recever
ducati 910 per far fanti, sotto Marco da Rimano e
Antonazo da Viterbo. Item, li Bajoni esser zonti su
quel di Rimano et diman sera sarà su la Concha.
Fano mia 6 et non più al zorno ; quel domino Paulo
 
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