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MCCCCLXXXXVIII, NOVEMBRE.
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In questa matina in collegio fono alòidi sier An-
tonio Troni e sier Lunardo Grimani provedadori
sora F arsenal et sier Francesco Zustignam patroni,
zercha le galie si potea armar questo anno , et eliam
una deposition di sier Andrea Gabriel, olim ducha di
Creta, zercha le galie si poteva armar in Candia nu-
mero 7, a la Cania numero 2 et a Corfù 2, et par-
lato di le cosse di 1’ arsenal. Da poi disnar non
fo nulla.
A di 30 novembrio in collegio. Vene Zuam Al-
berto da Ferara , con la risposta zercha quello li fo
ditto, come dirò poi.
Da Parenzo , eli sier Zuam Francesco Venier
sopracomito. Advisava il suo zonzer ivi per disarmar
la galia stata mexi 53 fuora ; havia portato 60 falco-
ni sori, li qualli la Signoria li pagoe a ducati 10 l’uno
per mandar a donar al re di Franza ; et fo mandato
al provedador sora 1’ armar per disarmarla, eie.
Ancora vene merchadanti di le galie di Alexandria
et dii trafego, le qual galie erano in Histria ; referi-
teno non ha ver habuto garbujo in Alexandria, ma
ben pagate le specie care, et esser morto a Modom
sier Bernardo Vituri di sier Bortolomeo.
Da Verona di sier Hironimo di Monte vicecola-
teral, date a di 28. Come era ritornato da Mantoa,
havendo abuto dal marchexe ducati 8000 come
scrisse, et ducati 600 clete a li alemani sono fiora
a’ nostri servicii, ducati 1130 a’ liomini d’arme 25,
a’ nostri ducati 1270 in contadi oltra li primi, et di
tutto havia fato la quietation. E1 signor era a Marmi-
rolo a falconi e si raccomandava a la Signoria ; et per
una poliza dice li è sta parlato per frati e Antonio di
Ruberti che li dava speranza.
Da Ravena di 27 et 28. Come voleva mandar
li stratioti verso Sojano. Et come ha per uno venuto
da Fiorenza, Paulo Vitelli esser ivi et non esser sta
determinà dove debi andar ; voriano li tempi si
rompesse per poter far. Et mandoe una lettera dii
conte di Sojano di 26 a lui clrizata, qual dicendo di
Fimpresa concludeva pulchrum mihi erit mori.
Di Marco di Santi eli 22, date a Puja. Come
era lì con l’artilaria, et si disperava dolendosi dii ca-
stelam dii ducha di Urbin, qual vuol andar a la ten-
ga; havia tolto 40 para di buoi per condur li do ca-
noni a lire 35 al zorno di nollo per uno paro; era con
lui el signor Camilo Carazolo et Basilio da la Scuo-
la qual si portava bene ; li canoni è a Talomella ; si
trova disperato per la gran spesa ; non ha guastadori ;
et che maistro Claudio bombardier, visto Basilio lì,
si era partito.
Dii ditto Marco di Santi, data a di 25 a Santa
I Diarii di M. Sanuto. — Tom. II.
Maria eli Gratia. Come quel messo dii ducha volea
si conducesse per via tenga, e la marechia era crescita
per pioze. Basilio si fatichava assai ; manchava zon-
zer in campo 24 mia, et in zorni 6 voi siano con-
doli ; havia tolto 50 guastatori paesani a uno carlina
per uno, et era bisogno haverne 200 ; havia fato far
una strada, et era sta fato il più forte di condur.
Da Rimano dii secretarlo, di 27, et dii ditto
Marco eli Santi. Come tandem per caxom di Basilio
da la Scuola haveano passato con li canoni grossi la
strada più dificile ; bisognava laje e cai ; et era venu-
to lì a Rimano per averne, e trovò quelle fo mandate
da Ravena ; si doleva dii castelam di Castel Delzi.
Di campo di proveditori, date a Bibiena a di 23.
Come hessenclo andati a dì 22 avanti dì col ducha
di Urbin e parte di 1’ exercito per dar la bataja a
Lierna, come scrisse voleano far, vene una nebia tanto
grande che non si vedea F un F altro, et nostri feno
trar molti colpi a F artilaria menuda, interim vene
una gran pioza che non li parse dar bataglia alcuna,
e lì, mia 7 di Bibiena, tessono F artilarie con guar-
dia a uno castello roto con ordine di tornar la ma-
tina ; et Chiriacho dal Borgo che era in Prato Vechio
si mostrò contra nostri con alcuni fanti ; et stratioti
li andoe contra di lì, qual ne preseno 40 et 2 fono
amazati. Concludono esser assa’ pioze, et conzo
fosse il tempo andariano a Lierna con ordine non si
partir senza darli la bataia, et averlo. Et come li no-
stri fanti fuziva, et si se desse fama di dar danari
tutti ritorneria, et quelli de li nemici veriano ; et pe-
rite voriano danari ; et che era Zuam Philippo Aure-
liano vicecolateral, ma manchava chi dovesse pagar.
Et haveano haute lettere di domino Antonio di Pii
date a Castiglion, qual veniva in campo con i Bran-
dolini et Carte Secho, et a Ravena era rimasto Tuzo
di Costanzo e coleschi, et queste zente si manderà a
l’impresa di Galiada che sarà facile, benché domino
Palmerio di Tyberti deputato andarvi con li soi pro-
visionati sia nimico di quel conte di Sojano, siche
barano 1000 prò visionati ; li fo scripto non el man-
dasse.
De li ditti have di 25. Haveano ricevute nostre
lettere. Una, laudando l’Alviano qual ringratia molto
te Signoria nostra, et che ha tenuto 170 homini
' d’arme et 10 balestrieri, e zonti sarano qui li so
messi, vo] far te mostra e dar danari a’ molti non
hano auto. Li Bajoni dimandano danari e quasi tute
le zente d’ arme, siche perderano tempo in far ditti
pagamenti ; voria un pagador, e do sopra le munition
e artilarie, zoè uno in campo 1’ altro a Castel Delze.
Son restati andar a Lierna per le pioze, e conzo sarà
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In questa matina in collegio fono alòidi sier An-
tonio Troni e sier Lunardo Grimani provedadori
sora F arsenal et sier Francesco Zustignam patroni,
zercha le galie si potea armar questo anno , et eliam
una deposition di sier Andrea Gabriel, olim ducha di
Creta, zercha le galie si poteva armar in Candia nu-
mero 7, a la Cania numero 2 et a Corfù 2, et par-
lato di le cosse di 1’ arsenal. Da poi disnar non
fo nulla.
A di 30 novembrio in collegio. Vene Zuam Al-
berto da Ferara , con la risposta zercha quello li fo
ditto, come dirò poi.
Da Parenzo , eli sier Zuam Francesco Venier
sopracomito. Advisava il suo zonzer ivi per disarmar
la galia stata mexi 53 fuora ; havia portato 60 falco-
ni sori, li qualli la Signoria li pagoe a ducati 10 l’uno
per mandar a donar al re di Franza ; et fo mandato
al provedador sora 1’ armar per disarmarla, eie.
Ancora vene merchadanti di le galie di Alexandria
et dii trafego, le qual galie erano in Histria ; referi-
teno non ha ver habuto garbujo in Alexandria, ma
ben pagate le specie care, et esser morto a Modom
sier Bernardo Vituri di sier Bortolomeo.
Da Verona di sier Hironimo di Monte vicecola-
teral, date a di 28. Come era ritornato da Mantoa,
havendo abuto dal marchexe ducati 8000 come
scrisse, et ducati 600 clete a li alemani sono fiora
a’ nostri servicii, ducati 1130 a’ liomini d’arme 25,
a’ nostri ducati 1270 in contadi oltra li primi, et di
tutto havia fato la quietation. E1 signor era a Marmi-
rolo a falconi e si raccomandava a la Signoria ; et per
una poliza dice li è sta parlato per frati e Antonio di
Ruberti che li dava speranza.
Da Ravena di 27 et 28. Come voleva mandar
li stratioti verso Sojano. Et come ha per uno venuto
da Fiorenza, Paulo Vitelli esser ivi et non esser sta
determinà dove debi andar ; voriano li tempi si
rompesse per poter far. Et mandoe una lettera dii
conte di Sojano di 26 a lui clrizata, qual dicendo di
Fimpresa concludeva pulchrum mihi erit mori.
Di Marco di Santi eli 22, date a Puja. Come
era lì con l’artilaria, et si disperava dolendosi dii ca-
stelam dii ducha di Urbin, qual vuol andar a la ten-
ga; havia tolto 40 para di buoi per condur li do ca-
noni a lire 35 al zorno di nollo per uno paro; era con
lui el signor Camilo Carazolo et Basilio da la Scuo-
la qual si portava bene ; li canoni è a Talomella ; si
trova disperato per la gran spesa ; non ha guastadori ;
et che maistro Claudio bombardier, visto Basilio lì,
si era partito.
Dii ditto Marco di Santi, data a di 25 a Santa
I Diarii di M. Sanuto. — Tom. II.
Maria eli Gratia. Come quel messo dii ducha volea
si conducesse per via tenga, e la marechia era crescita
per pioze. Basilio si fatichava assai ; manchava zon-
zer in campo 24 mia, et in zorni 6 voi siano con-
doli ; havia tolto 50 guastatori paesani a uno carlina
per uno, et era bisogno haverne 200 ; havia fato far
una strada, et era sta fato il più forte di condur.
Da Rimano dii secretarlo, di 27, et dii ditto
Marco eli Santi. Come tandem per caxom di Basilio
da la Scuola haveano passato con li canoni grossi la
strada più dificile ; bisognava laje e cai ; et era venu-
to lì a Rimano per averne, e trovò quelle fo mandate
da Ravena ; si doleva dii castelam di Castel Delzi.
Di campo di proveditori, date a Bibiena a di 23.
Come hessenclo andati a dì 22 avanti dì col ducha
di Urbin e parte di 1’ exercito per dar la bataja a
Lierna, come scrisse voleano far, vene una nebia tanto
grande che non si vedea F un F altro, et nostri feno
trar molti colpi a F artilaria menuda, interim vene
una gran pioza che non li parse dar bataglia alcuna,
e lì, mia 7 di Bibiena, tessono F artilarie con guar-
dia a uno castello roto con ordine di tornar la ma-
tina ; et Chiriacho dal Borgo che era in Prato Vechio
si mostrò contra nostri con alcuni fanti ; et stratioti
li andoe contra di lì, qual ne preseno 40 et 2 fono
amazati. Concludono esser assa’ pioze, et conzo
fosse il tempo andariano a Lierna con ordine non si
partir senza darli la bataia, et averlo. Et come li no-
stri fanti fuziva, et si se desse fama di dar danari
tutti ritorneria, et quelli de li nemici veriano ; et pe-
rite voriano danari ; et che era Zuam Philippo Aure-
liano vicecolateral, ma manchava chi dovesse pagar.
Et haveano haute lettere di domino Antonio di Pii
date a Castiglion, qual veniva in campo con i Bran-
dolini et Carte Secho, et a Ravena era rimasto Tuzo
di Costanzo e coleschi, et queste zente si manderà a
l’impresa di Galiada che sarà facile, benché domino
Palmerio di Tyberti deputato andarvi con li soi pro-
visionati sia nimico di quel conte di Sojano, siche
barano 1000 prò visionati ; li fo scripto non el man-
dasse.
De li ditti have di 25. Haveano ricevute nostre
lettere. Una, laudando l’Alviano qual ringratia molto
te Signoria nostra, et che ha tenuto 170 homini
' d’arme et 10 balestrieri, e zonti sarano qui li so
messi, vo] far te mostra e dar danari a’ molti non
hano auto. Li Bajoni dimandano danari e quasi tute
le zente d’ arme, siche perderano tempo in far ditti
pagamenti ; voria un pagador, e do sopra le munition
e artilarie, zoè uno in campo 1’ altro a Castel Delze.
Son restati andar a Lierna per le pioze, e conzo sarà
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