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pedir quelli relenutì, perchè poi fono lassati, et in
collegio si ridusse li savii, da poi steténo un podio
nel consejo di X.
Da Brexa, dii provedador zenerdl, di 15. Come
non haveano nulla di novo, atendeno a far li provi-
sionati, et hano esser zonto a Caravazo soluin 200
cavalli lizieri, nè altra provision sentono.
Di rettori, di 15. Mandono una lettera abuta da
Zuam di Bulgari, capilano di Valchamonicha : avisa
nove di tedeschi : come sono alcuni veleno passar in
Valtelina per andar in ajuto di Milan.
Item, fo spazata la lettera ai provedadori di
campo, per collegio, debino far la massa di le zente
sul nostro, et colorar questa, et eliam sier Filippo
Trum fu d’ accordo.
A di 18 avosto. In collegio. Vene sier Zorzi Va-
laresso, podestà di Piove di Saclio, dolendosi di sier
Francesco Donado q. sier Alvixe, praticha de lì, qual
non ha voluto uno in sua obedientia li dagi le arme.
Item, fa manzarie centra villani et usure el suo
fradelo sier Alvixe Donado. Unde per la Signoria fo
scritto al podestà di Padoa debi veder, et coniesso
questo a li cai di X, per non haverli dà le arme, ta-
men il podestà messe pena per il consejo di X, che
non poteva, justa hi leze, et vene esso sier France-
sco Donado in collegio defendendosi et nihil fuit.
Vene sier Hironimo Querini fradelo dii prove-
dador di Cataro, et disse di uno contrabando tro-
vato per il capitano di le teste de uno Calarim (piai
ha via la lettera dii retor, et andava in Puja; el qual
capitano 1’ ha mandato a Tran, et dagi segurtà du-
cati 400, pregando la Signoria lo fazi render. Et al-
cuni di collegio parlò: sier Leopoldo Loredam, sier
Antonio Valier consejer, sier Polo Barbo consejer,
et terminò pagi dacio, et dopio dacio, et lui havi re-
gresso contra il retor por esser il golpho nostro ; et
10 parlai si dovea aspetar lettere dii capitano di le
teste per saper mejo.
Vene uno stratiolo sta a Zara con lettere di re-
tori di do in sua recomandation, per haversi ben
aportato contra turchi, et questo dimandò a la Si-
gnoria qualche provision. Li fo risposto andasse a
Zara, et atendesse a portarsi ben che si vede-
rla poi.
423 Dei Gradiscila, di sier Andrea Zanchani, pro-
vedador zéneral, di 16. Manda alcune lettere in
greco di quel Francesco Tarona scrivca ai stratioti
per disviarli a requisition dii ducha dì Milan, qual
le interceptò. Item, si scusa non si portar ben con
11 luogotenente, et scrive la raxon. Item, voi moni-
tion. Ila nove turchi al tutto dieno venir a corer in

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Frinì, et Zuam Gricgo domai! si partiva per venir
in brexana.
Da Udene, dii luogotenente, do lettere. Una in
materia haver scritto al conte di Goricia mandi 1’ a-
gnèllino preso sul nostro dominio a Bustignano, et
farà esso luogotenente, meritando, severa justicia.
Per P altra, dubita turchi debino venir per far altro
che corer instigati da Maximiam et ducha di Milan.
Aricorda la terra esser debile, et li borgi sono zà in
fuga, et vulcano partirsi et andar a la marina, fa imm
rimediò confortandoli, etc. Item, per la custodia li
feudatari non sono cussi ben in bordine come vo-
cia ; siche aricorda la Signoria provedi.
D i Trevixo, di sier Andrea Dandolo, podestà et
capitano. Zercha il subsidio.
Da Verona, di domino Zuam Batista Carazolo,
di 17. Dii zonzer lì, et insieme con Lazaro Grasso
à visto le artilarie si manda in campo, esse et sopra
scrive 1’ opinion sua, sapientissima.
Da Brexa, di provedadori zeneralié, di 16. Co-
me il conte di Pitiano vene lì da poi disnar da sier
Marco Antonio Morexini provedador, et essò pro-
vedador li disse alcune parole in sua laude, et lui
rispose di la fede havia a la Signoria nostra. Poi vene
il provedador Trevixam, l’orator francese et li re-
tori et consultano, et 1’ orator solicitava il romper:
li provedadori disseno di la bona volontà di la Si-
gnoria, et prima era bon veder come stavano a ■ ■
zente, et etiam saper la roterà di raisier Zuam Ja-
como; et ditto orator rispose come haveano zà roto
certissimo; et poi parlò el conte dicendo lo alozar
sul nostro in campagna è in danno di cittadini, è
sul duchescho et non saper come, era mal, unde fo
concluso alozarsi più a li confini si poi, tamen si aspe-
teria il Carazolo zonza, qual sarà doman lì, el il con- '
te lo laudò assai; poi disse a voler ultimar l’impresa
mi par che chi à il marchexe di Mantoa con se ha
tutto, qual poi andar per la via Romea con li Rossi
a Parma et far frate assai, et non lo havendo poi
correr sul veronese' per ponte Molte. Item, hanno
inteso in Cremona esser 300 provisionati, et il conte
di Cajazo con 200 cavalli lizieri, et a Rébecho 25
balestrieri. Item, per un’altra lettera, per il conte,
vociali 100 homini d’arme lui et non il fìol, et si
jactava assai dicendo era il primo homo de Italia, et
havendo li danari stratioti li faria, et che li avanzava
4 in 5 milia ducati da scoder da li exatori a Padoa, et
a questo efeeto mandava uno suo secretano de qui.
Di sier Polo Trivixam el cavalier, et sier Zuam
Francesco Pasqualigo dotar et cavalier rettori di
Brexa, di 16l(àwi\e erano stali nel sopradicto con-

.MCCCCLXXXXIX AGOSTO.
 
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