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1131

MCCCCLXXXXIX, AGOSTO.

113-2

Come in quella matina a hore 16 si parlino da Brexa
e sono venuti lì a Ponte Oio, dove era il conte go-
vernador nostro, vene il conte Bernardi, il signor
Bortolo d’Alviano, el conte Alvixe A vogano et queili
di l’Anguilara e il resto zonzerano, el che il capitano
di le fantarie venendo ha ve una calzo in la gamba
ma non haveva mal di pericolo; et esser ivi in cam-
po 2000 provisionati tarano la mostra ma volano li
danari per darli le page zoè meza paga a ditti fanti.
Ilem, domino Thadeo da la Motella dimandò licentia
di andar a parlar al marchexe di Mantoa; Ihoro
provedadori non la deteno nè la devedò, e] qual an-
doe e ha riporta dii bon voler di esso marchexe
verso la Signoria, etc. Ilem, vene uno scalco dii Car-
dinal Ascanio con lettere di credenza, voleva venir
in questa terra, non l’haveano voluto lassar passar,
et liavealo licentiato e cussi ritornò.
Dii conte, di Pillano, di 22. Per una lettera rin-
gratia la Signoria dii beneficio dato ad Aldobran-
dino suo fiol ; per l’altra aricorda Polonio di Boni
esser trato di bando, etc.
Da Brexa, di reclori, di 22. Zercha le artilarie
mandavano in campo. Ilem, l’orator franzese voria
il cavalo di Lazarin da Rimano, qual voi ducati 300,
dice esser schiavo di la Signoria esso orator, et sarà
servidor quando sarà in Pranza, etc.
Da Bergamo, di 21, di reclori. Come era venu-
to uno ciltadin stato a dì 17 a Verzei. Dice el ducha
di Milan non haver zente a la campagna, et in No-
vara esser 400 fanti et 50 lanze, et hanno gran paura
per il tajar a pezi fanno franzesi. Ilem, ha inteso
haveano preso Valenza; et che ti stratioti erano fuziti
over morti, perchè a Milan fo fato una proclama a
son di tromba che chi ha robe de’ stratioti le doves-
sero portar. Ilem, dice il re di Pranza vien in per-
sona a P impresa, e con misier Zuam Jacomo Triulzi
è persone 30 milia, et che in campo era zonto 3000
sguizari, zoè de’ franzesi.
Di Asola, di sier Piero Lombardo provedador.
Zercha il subsidio, queli cittadini vociano la squadra
fusse compresa dentro, etc.
Da Vicenza, di reclori, di 23. Come tarano far
2000 lanze et le manderiano in campo. Ilem, Zuam
Griego è li amalato, la compagnia era aviata in bre-
xana, balestrieri 150.
Vene l’orator di Pranza e presentò una lettera
dii roy a la Signoria drizata, data a Lion a di 5 in
franzese la qual fo letta. Prima dice haver da li soi
oratori che nifi perseveremo eie., prega il continuar,
et che monsignor di Beumonte vadi in campo, et che
esso re andava a castel Romoranlino per tochar la

man a la raina et a di 24 saria ritornato a Liom, et
andava per statela, et torneria per proveder poi a
l’impresa. Ilem, esso orator mostrò una lederà scri-
ve esso roy al papa solicitando scomunichi el signor
Lodovico, et che era bon iuor fiorentini in liga, e 437*
scrive li vuol tuor si se dimostrerà no conira el signor
Lodovico et altro ut palei in lilleris. Et perii principe
li fo ditto di l’andar di le zente nostre in campo.
Da Liom, di l’ orator nostro in ziffa, di 28
lujo, 4 e 5 avoslo. In la prima come il re a tenda ogni
hora a la expedition de l’impresa et a spazar zente;
et eri fo da sua majestà li disse nove de’sguizari,
manda i reporti, e poi parlò al Cardinal Roam justa
li mandati regii, qual li disse el Bastardo di Savoia
esser sta dal roy e diloli s’il credo la Signoria noslra
serverà quanto ha promessso, rispose el roy de si
perchè ha lettere, ha posto le zente a li confini, el lui
dimandò perchè el signor Lodovico tirava le so
zente di confini di la Signoria e le mandava contra
franzesi, e il re li disse li piace perchè con più facilità
la Signoria otegnirà da la sua banda; poi el Cardinal
disse a l’orator: amore Dei fe la Signoria atendi a le
promesse; et che il roy ha dillo misier Zuam Jaco-
mo Triulzi baveri! scriito come la Signoria per man-
lenir la fede feva etc., el esso orator rispose oplime
dimostrando si la Signoria non volesse non haria
risposto come la fece. Poi disse che fiorentini hauto
Pisa daria favor al signor Lodovico, e il re Fedrico
li dava 300 homeni d’arme et 2000 pedoni. Ilem,
esser venuti li uno heremita per nome de’pixani
a pregare el roy li aiuti, qual non havia lettere di,
credenza, si havesse auto haria fato qual cossa, et il
roy non rispose nulla ma mandoe uno secrctario a
dir a li oratori fiorentini si risolvano, aliler farà rete-
nir li fiorentini lutti sono in suo poter. Ilem., intese
el roy andava verso caste] Romoranlino e il Cardinal
disse : l’ho consigliato vadi et non stagi a veder scara- ’
muzar, nè prender castelli, ma andando non starà in
tulio tra andar et tornar zorni 15; et poi il roy voi
andar in Asie, ma prima aspelar il parlo di la raina ;
tamen il Cardinal li ha ditto il roy haver dillo che
havendo mandati tanti zentilhomeni a 4 impresa non
voria intervenisse qualche mal, e prima lui vocia
morir. Ilem, el gran prior di Franza li ha dillo l’ar-
mata di Provenza di velie 22, videlicel nave 16, ga-:
leaze 4 e bregantini 2, esser partita da Provenza zà
più zorni, et uno di avanti li zonse li corieri con le
lettere regie dii’ bordine havesse ad andar a servir
la Signoria. Ilem, esso orator fo dal re a dimandarli
si andava o no, rispose di no, ma voleva far ridur
li a Liom la raina. Ilem, feva cavalchar li pensionarli
 
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