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1313

MCCCCLXXXX1X, SETTEMBRE.

1314

gnoria nostra, et con altre parole di materia molto
longe.
Da Napoli, di l’ orator nostro, di 3. Come eri a
hore 22 partì la serenissima rezina vechia in careta
con la noia et la raina presente et la fiola per andar
in Spagna, va con lei el Cardinal di Aragona et do
508 * oratori ispani. Esso orator andò a tuor licentia da
soa majestà, li usò bone parole, et il re con le altre
done raine cenono in nave e a mezanote fe vela.
Item, il re volea mandar uno cortesan in Spagna, ma
manda misier Antonio di Jenaro fo orator questo
zener in Castiglia et a la Signoria nostra, va per
haver aiuto a le cosse sue da quelle alteze regie di
Spagna, et la raina va per maridar la fia fo moglie
di Ferandino nel re di Portogaio e la pula di questo
re di Spagna nel ducha di Calavria. Item, esser ve-
nuta una caravela, è zorni 11 partì di Malicha, dice
a boclia che le regie alteze fa gran guerra in Africa,
sono in Granata eh’ è gran camin di qua.
Dii ditto orator di 4, do lettere. Come ozi il re
li mandò a comunichar nove di Otranto di sier Do-
menego Malipiero provedador abute per via di Leze:
come l’armata dii Turcho era per intrar in golfo di
Lepanto, e fo da soa majestà, era l’orator di Milan e
10 agente di Ascanio. Per l’altra dice come fo da soa
majestà, qual li parlò di le cosse de Milan, disse era
spazate, vedeva la soa mina, il roy harà fiorentini e
tutta la Toscana con lui, poi il papa è suo, ha il terzo
de Italia esso re Federico eh’ è il reame, qual non poi
custodir contea il re di Franza, dicendo poi non po-
trò più piglierò partito ; et zercha questo fe longo
discorso e disse si vederia cader il cielo mi voria
aiutar siche piglierò partito : conclude è in fuga, et
che mandò soi oratori al roy, et il papa fo causa non
11 aldisse ; poi disse non creti mai la Signoria illu-
strissima rompesse al ducha di Milan. Ditto orator
lo confortoe assai.
Del ditto data a dì 7. Come ha inteso il re si ha
jatà con la sorda reina haver parlà gajardamente
con esso nostro orator, et mandava qui uno suo ora-
tor chiamato domino ZuamBaptista Spinello, fo altre
volte qui, partirà fin tre zorni; et che Prospero Co-
tona dovea venir in Lombardia, non vien ma va
temporizando.
Di campo, di sier Marchio Trivixan proveda-
dor zener al a San Marlin a dì 14. Come per haver
la rocha di Pizegetone, uno era lì praticava, li man-
dò a dir non desse più danari, li fe gran paura e
mandò lì el conte Vetor da Martinengo et Hironimo
da Monte colatemi e tandem con interposition di
sier Hironimo da cha da Pexaro, era li provedador,
1 Diarii di M. Sanuto — Tom. II.

la rocha si rese e nostri erano nitrati. È bellissima
forteza, e cussi a dì 14 da mattila intrò dentro, et
etiam nostri custodisse una toreta di là di Adda sine
prejuditio regis, sichè franzesi custodiva di quà da
Lodi un certo revelin, qual per i capitoli è di la Si-
gnoria nostra. Item, li fanti tuttavia zonseno in cam-
po, non li parla di danari per non li abisognar al
presente hessendo quasi finito.
Da Cremona, di sier Marco Antonio Mor exini
el cavalier provedador, di 14. Come il conte Alvixe
Avogaro la sera avanti condusse esso provedador
apresso il castello a parlar a Francesco di Quarteri,
qual concluseno prima con lui Francesco con li ca-
pitoli scritti per avanti, et cussi col castelan, et man-
dò la copia di capitoli, li qual fono da tutto il con-
sejo di pregadi biasimati, perhò che tra li altri era
di dar al castelan ducati 12 milia et 500 di contadi
al presente, el resto termine a Nadal dia haver a la
camera di Brexa, ha scritto a Brexa prò vedi di da-
nari. Quella rocha èbelissima e inexpugnabile, aspec-
tava solum li danari per haver il castello preditto, et
il messo mandato a Trento, ma dicha quello voy è
concluso di rendersi. Or il consejo alditto questo
mormorò assai cargando esso provedador.
Item, scrive l’orator di Franza monsignor di 509
Beumonte vene a veder di fuora via il castello, disse
saria stato sie mexi a tenirse, e si havia fato ben a
concluder; et quando esso provedador li parlò di
Godignola disse è contea li capitoli, et è molti in Ita-
lia dice mal di la Signoria al roy, perhò voria la Si-
gnoria non seguisse l’impresa. Li rispose esso pro-
vedador tochava a la Signoria nostra, et non saria
stà altercatimi con la cristianissima majestà; rispóse
l’orator io son servidor di la Signoria. Item, manda
uno riporto di nove abute dal ditto orator, li ha
manda misier Zuam Jacomo Triulzi da Milan.
Da Caravazo, di sier Zuam Antonio Dandolo
provedador, di 14. Come, per uno vien di Milan eri,
ha nova franzesi haver haute Belinzona et queli
passi, et misier Zuam Jacomo eri in consejo disse
bone parole al populo, a le qual non li fo risposto ;
et era sta concorda di haver il castello per mezo di
5, e la rocheta si voi dar.
In questo pregadi fo posto, per li consejeri e tutti
li savii, dar licentia a le nave di Cipry retenute de lì
vengino via, et cussi etiam a quelle è in armada con /
mercadantìa, et quelle nave sono sta retenute qui si
possino partir con questo si apresenti al capitano
zeneral ; et scriver in Cipry quelle nave debano na-
vegar unite et elezer tra Ihoro un capitano : have
tutto il consejo.
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