I. - LA LETTERATURA ARTISTICA MEDIEVALE
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origine; i numerosi precetti tecnici ci danno un quadro vivace del-
l'attività di una vera bottega medievale, che fa abbondante uso del-
Vexemplum, ossia del lavoro su calchi etc. I copiosi schemi icono-
grafici nella II e III parte, le considerazioni sul sistema della pittura
chiesastica, ancor oggi in uso sul monte Athos, permettono di rico-
noscervi l'elaborarsi di una tradizione a cui non possiamo contrap-
porre nuli'altro fra i trattati occidentali.
[Libri di pittori bizantini. Ne dà un riassunto distinto con
ampia bibliografia V. Grecu, Byzantinische Handbucher der Kirchenmalerei,
« Byzantion » IX (1934) 075-701. Il Grecu tratta : a) della Hermeneia di Dionysios
di Fuma (scritta fra il 1701 e il 1745) ; 6) degli altri libri dei pittori bizantini ;
c) delle versioni e recensioni rumene della Hermeneia; d) dei « podlinnik »
russi.]
Il primo accenno alla Hermeneia fu dato dallo Schorn nel « Kunstblatt »
del 1832, ed è dovuto a un caratteristico particolare della vita artistica mona-
cense di quel tempo. Una copia del '700 era allora in possesso del pittore Di-
mitri di Morea, che nel 1828 dipingeva alcuni quadri nella cappella greca a
Monaco. Il manoscritto fu scoperto sul monte Athos dal Didron e pubblicato
nella traduzione francese: Manuel d'iconographie chrétienne grecane et latine,
Parigi 1845. Il testo originale greco apparve a Atene nel 1853, ma anch'esso,
come quello del Didron, basato su un esemplare interpolato dal famigerato
falsificatore di manoscritti Simonide; anche la data 1458 sembra falsa. Le
ultime edizioni sono del Konstantinidis, Atene 1885, in nuova veste emendata dal
Papadopulos Kerameus, Denys de Fourna, Pietroburgo 1900 (incompleto);
Aiovutnou tou iv. Ooupvà 'Ep(x7]ve£a -ri)? ^<oYpa<?ix^q xÉxvy]?, ibidem 1909. Cfr. anche
« Byzantin. Zeitschrift » IX, 707. Il Papadopulos ha stabilito l'epoca del re-
dattore monastico Dionysios di Furna (principio del secolo xvin). Breve rias-
sunto dei risultati critici, del Leidinger, nel « Kunstwanderer » 1920, 45, che
assai giustamente esorta alla cautela, ma disconosce con parzialità la vera
importanza del libro, che sussiste nonostante la tarda redazione. Edizione te-
desca dello Schafer, Treviri 1855, usata comunemente, ma assai infida, basata
sul Didron. Inoltre Piper, Monum. Theologie, 256 sgg. Bayet, Notes sur le
Peintre byzantin Manuel Panselinos et sur le guide de la peinture du moine
Oenys, « Revue archéologique » 1884. Melani, Sul monte Athos e su una guida
della pittura, « Arte e storia » 1901. Considerazioni fondamentali sul testo e
sulla sua storia colorita di leggenda (il pittore Panselinos) in H. Brockhaus,
Kunst in den Athos-Klostern, Lipsia 1891, 151 sgg., con un esatto riassunto.
W. R. Partington, Chemical arts in the Mount Athos Manual of Christian
leonography, « Isis » XXII (1934) 136-149. V. Grecu, .Vewe Handschriften der
EPMHNEIA THS ZnrPAOIKHS TEXNHS, nel volume Et? (x^W S7r-
Aà[iTTPou, Atene 1935, 303-310. K. Te. Demaras, Osocpàvou? -où èl 'Ayp&ptov
Pio? AiovuaÉou toù èx «Doupvà, « 'EXX^vixà » X (1938) 213-272. A. Xyngopoulos,
Téooapeq (poppai ebcóva; toù Aiovuatou, « 'EXXY)VLxà » X (1939) 273-279. S. Bei-
tini, Per un'edizione critica del manuale del monte Athos di Dionisio da Fuma,
« Atti del R. Ist. Ven. di S. L. A. », t. C, p. II, Venezia 1941, 179 sgg. S. G.
Mercati, Poesie giambiche di Kiceforo Chrysoberges metropolita di Sardi, « Mi-
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origine; i numerosi precetti tecnici ci danno un quadro vivace del-
l'attività di una vera bottega medievale, che fa abbondante uso del-
Vexemplum, ossia del lavoro su calchi etc. I copiosi schemi icono-
grafici nella II e III parte, le considerazioni sul sistema della pittura
chiesastica, ancor oggi in uso sul monte Athos, permettono di rico-
noscervi l'elaborarsi di una tradizione a cui non possiamo contrap-
porre nuli'altro fra i trattati occidentali.
[Libri di pittori bizantini. Ne dà un riassunto distinto con
ampia bibliografia V. Grecu, Byzantinische Handbucher der Kirchenmalerei,
« Byzantion » IX (1934) 075-701. Il Grecu tratta : a) della Hermeneia di Dionysios
di Fuma (scritta fra il 1701 e il 1745) ; 6) degli altri libri dei pittori bizantini ;
c) delle versioni e recensioni rumene della Hermeneia; d) dei « podlinnik »
russi.]
Il primo accenno alla Hermeneia fu dato dallo Schorn nel « Kunstblatt »
del 1832, ed è dovuto a un caratteristico particolare della vita artistica mona-
cense di quel tempo. Una copia del '700 era allora in possesso del pittore Di-
mitri di Morea, che nel 1828 dipingeva alcuni quadri nella cappella greca a
Monaco. Il manoscritto fu scoperto sul monte Athos dal Didron e pubblicato
nella traduzione francese: Manuel d'iconographie chrétienne grecane et latine,
Parigi 1845. Il testo originale greco apparve a Atene nel 1853, ma anch'esso,
come quello del Didron, basato su un esemplare interpolato dal famigerato
falsificatore di manoscritti Simonide; anche la data 1458 sembra falsa. Le
ultime edizioni sono del Konstantinidis, Atene 1885, in nuova veste emendata dal
Papadopulos Kerameus, Denys de Fourna, Pietroburgo 1900 (incompleto);
Aiovutnou tou iv. Ooupvà 'Ep(x7]ve£a -ri)? ^<oYpa<?ix^q xÉxvy]?, ibidem 1909. Cfr. anche
« Byzantin. Zeitschrift » IX, 707. Il Papadopulos ha stabilito l'epoca del re-
dattore monastico Dionysios di Furna (principio del secolo xvin). Breve rias-
sunto dei risultati critici, del Leidinger, nel « Kunstwanderer » 1920, 45, che
assai giustamente esorta alla cautela, ma disconosce con parzialità la vera
importanza del libro, che sussiste nonostante la tarda redazione. Edizione te-
desca dello Schafer, Treviri 1855, usata comunemente, ma assai infida, basata
sul Didron. Inoltre Piper, Monum. Theologie, 256 sgg. Bayet, Notes sur le
Peintre byzantin Manuel Panselinos et sur le guide de la peinture du moine
Oenys, « Revue archéologique » 1884. Melani, Sul monte Athos e su una guida
della pittura, « Arte e storia » 1901. Considerazioni fondamentali sul testo e
sulla sua storia colorita di leggenda (il pittore Panselinos) in H. Brockhaus,
Kunst in den Athos-Klostern, Lipsia 1891, 151 sgg., con un esatto riassunto.
W. R. Partington, Chemical arts in the Mount Athos Manual of Christian
leonography, « Isis » XXII (1934) 136-149. V. Grecu, .Vewe Handschriften der
EPMHNEIA THS ZnrPAOIKHS TEXNHS, nel volume Et? (x^W S7r-
Aà[iTTPou, Atene 1935, 303-310. K. Te. Demaras, Osocpàvou? -où èl 'Ayp&ptov
Pio? AiovuaÉou toù èx «Doupvà, « 'EXX^vixà » X (1938) 213-272. A. Xyngopoulos,
Téooapeq (poppai ebcóva; toù Aiovuatou, « 'EXXY)VLxà » X (1939) 273-279. S. Bei-
tini, Per un'edizione critica del manuale del monte Athos di Dionisio da Fuma,
« Atti del R. Ist. Ven. di S. L. A. », t. C, p. II, Venezia 1941, 179 sgg. S. G.
Mercati, Poesie giambiche di Kiceforo Chrysoberges metropolita di Sardi, « Mi-
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