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388 LIBRO VI — LA LETTERATURA AUTISTICA NEL PERIODO DEL MANIERISMO

e normativo sia cosi sottolineato nei titoli delle opere di ambedue :
i ver i precetti e le perfette proporzioni.

Figura anche più caratteristica e, almeno storicamente, molto
più significativa è quella di Federigo Zu ecaro, che già
abbiamo conosciuto come tipo del « virtuoso » dalla sua autobiografia,
e che insieme col fratello Taddeo condusse a termine una serie di
notevolissime imprese, specie a Roma e a Firenze. Animato da un
vivo interesse letterario, come molti dei suoi compagni, si è dimo-
strato anche un teorico in un memorabile scritto : Videa de' scultori,
pittori e architetti, pubblicata nel 1607 a Torino, ma che è pur sempre
una delle più caratteristiche testimonianze del periodo di cui ci occu-
piamo. È dedicata a quel duca Carlo Emanuele di Savoia, alla cui
corte lavorava allora lo Zuccaro e che ha una parte tutt'altro che
insignificante nella storia artistica di quel tempo.

Il libro è uno dei più notevoli documenti della filosofia del-
l'arte in questo periodo che anche nelle sue creazioni è cosi soggetto
agli stimoli letterari, ed è notevole per il suo stesso esplicito pla-
tonismo. Lo Zuccaro si è bene impadronito del linguaggio scolastico;
la sua opera è abilmente costruita e condotta, e tutt'altro che priva
di concetti originali, come comunemente si sostiene seguendo l'antico
pregiudizio di questo presunto « periodo di decadenza ». Del resto
essa è, come dicemmo, un prezioso documento di quel tempo, per il
fatto stesso di offrirci già quasi compiuta la impalcatura dell'estetica
classicistica. Notevolissima è la disposizione esteriore, già chiara-
mente espressa nei due libri in cui l'opera è divisa ; l'antico concetto
del « disegno », come nocciolo di ogni teoria artistica, cosi importante
d'ora innanzi per i Tosco-Romani, appare qui scomposto in due con-
cetti: il « disegno interno » (libro I) e il « disegno esterno » (libro II).
Il primo corrisponde all'« idea » preesistente nello spirito dell'artista,
il secondo alla forma che quella assume passando nella materia. Il
dualismo, fatale e importantissimo per tutto l'ulteriore sviluppo della
teoria, è qui esposto con una chiarezza ed un acume non prima rag-
giunti in uno scritto sull'arte.

Federigo Zuccaro è per noi importante innanzi tutto in quanto
primo rappresentante ufficiale dell'Accademia nel campo delle arti
figurative, di quell'Accademia che è un fenomeno essenzialmente ita-
liano, trasferito più tardi dalla sua terra d'origine anche in altri
centri di cultura. Il nome stesso richiama l'origine antica, e più esat-
tamente il platonismo cosi importante per questo ambiente. Le più
antiche società di questo nome, quelle di Lorenzo il Magnifico e di
Pomponio Leto a Roma, sono infatti di carattere filosofico. Col se-
 
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