II. - LA LETTERATURA DEI CICERONI
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Adamo Chiusole di Rovereto (Vicenza 1782). Questa guida
rientra nel campo della letteratura delle dame, allora coltivato anche
ln Italia (p. es. dall'Algarotti, noto uomo di mondo) ed è realmente
dedicata a una nobile dama, la baronessa Primarti. Quasi a preludio
di quella, l'autore scrisse un opuscolo introduttivo : Precetti della
Pittura (1781) che si rivolge allo stesso ambiente ; la prefazione tratta
Criticamente della precedente letteratura di viaggi e di guide, consi-
derando anche l'arte più antica, se pure non molto diffusamente; il
resto (circa 300 pagine in ottavo) è in sostanza un semplice manuale,
ln fondo molto difettoso. Il viaggio giunge fino a Napoli, al punto
cioè che anche dai moderni viaggi circolari viene di rado oltrepassato.
Per la mancanza di altre opere del genere, è importante la descrizione
abbastanza diffusa del Trentino, patria dell'autore, specialmente di
Trento, Rovereto e dei luoghi minori (pp. 17-29).
I veri e proprii popoli di viaggiatori di quel tempo, gli Inglesi, i
Tedeschi e i Francesi si sono mostrati presto attivi in questo campo
anche letterariamente. L'opera più importante e significativa del ge-
nere è dovuta a Jonathan Richardson (Londra 1722),
presto tradotta anche in francese (1728). Essa ha goduto di una consi-
derazione non comune : il Winckelmann la ritiene ancora in un certo
senso il miglior libro sull'arte figurativa, pur stimando assai poco
jn genere tutta questa letteratura. L'opera del Richardson, che si
inizia con una parte teoretica in cui sono riassunte le opinioni del
classicismo, e con un curioso capitolo su critica e scienza, costituisce
una testimonianza molto considerevole e caratteristica in tutti i sensi
Per la nazione a cui appartiene. L'autore, pittore ed amatore ad un
tempo (specialmente di disegni), persegue scopi puramente pratici
accanto a quelli ideali; l'esposizione non è puramente informativa
come negli Italiani, ma ragionata, e accanto a gravi sviste ed errori
si notano spesso con piacere buone osservazioni e vedute originali,
specialmente per l'arte preraffaellesca, che corrispondono al carattere
del popolo inglese e anche alla posizione da esso presto assunta di
fronte a quella. Le Letters from a young Painter àbroad to Ms friends
in England, uscite nel 1718, rispecchiano invece soltanto l'interesse
degli ambienti degli archeologi e, per quanto pregevoli, non ci deb-
bono qui interessare.
Di fronte a un bagaglio cosi grave e serio degli Inglesi sembra
un po' leggera la guida di un francese, il celebre acquafortista
N . C o c h i n (1756). Nessun conto vi si tiene dell'arte antica; ma
ciò che egli manifesta delle sue sommarie impressioni (p. es. sull'arte
del Tiepolo e della sua scuola a Venezia) è degno della massima consi-
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Adamo Chiusole di Rovereto (Vicenza 1782). Questa guida
rientra nel campo della letteratura delle dame, allora coltivato anche
ln Italia (p. es. dall'Algarotti, noto uomo di mondo) ed è realmente
dedicata a una nobile dama, la baronessa Primarti. Quasi a preludio
di quella, l'autore scrisse un opuscolo introduttivo : Precetti della
Pittura (1781) che si rivolge allo stesso ambiente ; la prefazione tratta
Criticamente della precedente letteratura di viaggi e di guide, consi-
derando anche l'arte più antica, se pure non molto diffusamente; il
resto (circa 300 pagine in ottavo) è in sostanza un semplice manuale,
ln fondo molto difettoso. Il viaggio giunge fino a Napoli, al punto
cioè che anche dai moderni viaggi circolari viene di rado oltrepassato.
Per la mancanza di altre opere del genere, è importante la descrizione
abbastanza diffusa del Trentino, patria dell'autore, specialmente di
Trento, Rovereto e dei luoghi minori (pp. 17-29).
I veri e proprii popoli di viaggiatori di quel tempo, gli Inglesi, i
Tedeschi e i Francesi si sono mostrati presto attivi in questo campo
anche letterariamente. L'opera più importante e significativa del ge-
nere è dovuta a Jonathan Richardson (Londra 1722),
presto tradotta anche in francese (1728). Essa ha goduto di una consi-
derazione non comune : il Winckelmann la ritiene ancora in un certo
senso il miglior libro sull'arte figurativa, pur stimando assai poco
jn genere tutta questa letteratura. L'opera del Richardson, che si
inizia con una parte teoretica in cui sono riassunte le opinioni del
classicismo, e con un curioso capitolo su critica e scienza, costituisce
una testimonianza molto considerevole e caratteristica in tutti i sensi
Per la nazione a cui appartiene. L'autore, pittore ed amatore ad un
tempo (specialmente di disegni), persegue scopi puramente pratici
accanto a quelli ideali; l'esposizione non è puramente informativa
come negli Italiani, ma ragionata, e accanto a gravi sviste ed errori
si notano spesso con piacere buone osservazioni e vedute originali,
specialmente per l'arte preraffaellesca, che corrispondono al carattere
del popolo inglese e anche alla posizione da esso presto assunta di
fronte a quella. Le Letters from a young Painter àbroad to Ms friends
in England, uscite nel 1718, rispecchiano invece soltanto l'interesse
degli ambienti degli archeologi e, per quanto pregevoli, non ci deb-
bono qui interessare.
Di fronte a un bagaglio cosi grave e serio degli Inglesi sembra
un po' leggera la guida di un francese, il celebre acquafortista
N . C o c h i n (1756). Nessun conto vi si tiene dell'arte antica; ma
ciò che egli manifesta delle sue sommarie impressioni (p. es. sull'arte
del Tiepolo e della sua scuola a Venezia) è degno della massima consi-