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II.
I TEORICI DELL'ITALIA SETTENTRIONALE
Coordinarli in un gruppo a sé ha un'intima giustificazione; la
loro sfera artistica si mostra disgiunta da quella dell'Italia centrale
e meridionale, malgrado tutte le possibili connessioni, con quello
stesso contrasto reciproco, che c'è tra l'Italia continentale e peninsu-
lare sia dal punto di vista geografico, che da quello storico. In terri-
torio veneto e particolarmente a Padova ci conduce un documento di
grande importanza, sebbene il suo autore sia di origine meridionale.
Due generazioni dopo L. B. Alberti, un umanista artisticamente
<olto e da lui non dissimile riprende la teoria della plastica : è Pom-
ponio G a u r i c o da Napoli, il cui scritto De sculptura, stam-
pato la prima vjlta a Firenze, ebbe grande diffusione, giustificata non
tanto per il soggetto classico di per sé, quanto per l'elegante erudi-
zione in esso esposta, nella lingua dei dotti. Strano a dirsi, in Italia
ebbe un successo limitato e non attecchì, mentre nel Nord, in Ger-
mania e nei Paesi Bassi, dal 1528 sino al Thesaurus del Gronov del
1701 fu ristampato diverse volte. Anche la nuova edizione moderna è
dovuta ad un dotto tedesco.
Il Gaurico nacque a Salerno nell'anno 1482 circa e si rivelò un
precoce ingegno (come risulta anche dalla data del suo capolavoro),
come una cometa che appare e scompare. La sua fine è avvolta in un
mistero romanzesco; implicato in una relazione amorosa con una
dama dell'aristocrazia di Napoli, egli scomparve durante una gita a
Castellammare, e di lui non fu trovata mai nessuna traccia. Come
L. B. Alberti, di cui però non raggiunse la potenza spirituale, egli era
pieno di un ardore febbrile per l'universalità : poeta, umanista, pro-
fessore di filologia all'università di Napoli, buon conoscitore del greco,
di cui fa sfoggio spesso e volentieri, autodidatta nell'arte figurativa ;
egli stesso ci enumera una quantità di opere sue, le quali però da
lungo tempo sono scomparse. Già i suoi contemporanei riconoscevano
I TEORICI DELL'ITALIA SETTENTRIONALE
Coordinarli in un gruppo a sé ha un'intima giustificazione; la
loro sfera artistica si mostra disgiunta da quella dell'Italia centrale
e meridionale, malgrado tutte le possibili connessioni, con quello
stesso contrasto reciproco, che c'è tra l'Italia continentale e peninsu-
lare sia dal punto di vista geografico, che da quello storico. In terri-
torio veneto e particolarmente a Padova ci conduce un documento di
grande importanza, sebbene il suo autore sia di origine meridionale.
Due generazioni dopo L. B. Alberti, un umanista artisticamente
<olto e da lui non dissimile riprende la teoria della plastica : è Pom-
ponio G a u r i c o da Napoli, il cui scritto De sculptura, stam-
pato la prima vjlta a Firenze, ebbe grande diffusione, giustificata non
tanto per il soggetto classico di per sé, quanto per l'elegante erudi-
zione in esso esposta, nella lingua dei dotti. Strano a dirsi, in Italia
ebbe un successo limitato e non attecchì, mentre nel Nord, in Ger-
mania e nei Paesi Bassi, dal 1528 sino al Thesaurus del Gronov del
1701 fu ristampato diverse volte. Anche la nuova edizione moderna è
dovuta ad un dotto tedesco.
Il Gaurico nacque a Salerno nell'anno 1482 circa e si rivelò un
precoce ingegno (come risulta anche dalla data del suo capolavoro),
come una cometa che appare e scompare. La sua fine è avvolta in un
mistero romanzesco; implicato in una relazione amorosa con una
dama dell'aristocrazia di Napoli, egli scomparve durante una gita a
Castellammare, e di lui non fu trovata mai nessuna traccia. Come
L. B. Alberti, di cui però non raggiunse la potenza spirituale, egli era
pieno di un ardore febbrile per l'universalità : poeta, umanista, pro-
fessore di filologia all'università di Napoli, buon conoscitore del greco,
di cui fa sfoggio spesso e volentieri, autodidatta nell'arte figurativa ;
egli stesso ci enumera una quantità di opere sue, le quali però da
lungo tempo sono scomparse. Già i suoi contemporanei riconoscevano
