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Schlosser, Julius von; Rossi, Filippo [Übers.]
La letteratura artistica — Florenz, 1964

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https://doi.org/10.11588/diglit.7581#0337

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V.

IL PUNTO DI VISTA ESTETICO E CRITICO
DEL VASARI

Il suo atteggiamento è stato messo in luce da un libro dell' Obernitz
fatto con diligenza ma insufficiente; già l'aver limitato il materiale
al campo della pittura porta alla unilateralità, anche se naturalmente
non si può parlare di un sistema completo del Vasari. Si capisce che
il suo giudizio cambia a seconda che si tratti di artisti anteriori o
contemporanei, di toscani o forestieri, e finalmente, e questo è com-
prensibile trattandosi di un artista, di colleghi la cui opera era affine
od opposta alla sua. Se parla di problemi generali, attinge al sistema
già abbastanza sviluppato e fissato in questo tempo che prende le sue
armi per la maggior parte nell'arsenale inesauribile della vecchia re-
torica. Dunque è difficile dimostrare i suoi principi direttivi perché
parte sempre da casi speciali e quel che cita di teorie generali ha per
lui un valore universale solo in apparenza. Di qui vengono le con-
traddizioni; è capace di appoggiarsi in certi casi su di un'opinione
assolutamente opposta. È artista : non gli viene in mente di edificare
un « sistema » nel senso del Winckelmann ; adopera i principi gene-
rali secondo il bisogno del momento. Ne risulta che in un'analisi
delle opinioni artistiche del Vasari si deve badare sempre al com-
plesso delle sue osservazioni. Lasciando da parte che si vale spesso
dell'opera altrui, che può benissimo capire diversi stati d'animo arti-
stici e che alla sua esperienza e alla sua mente acuta è naturale l'os-
servazione « obbiettiva », bisogna anche notare che il suo giudizio
individuale, spesso acuto e molto ben espresso, è molto più impor-
tante di tutti gli argomenti a priori, che egli fa passare come diret-
tive della sua critica.

Solo dopo queste premesse, possiamo considerare nel suo insieme
quella che (in un senso molto limitato) si può chiamare l'estetica del
Vasari.
 
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