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Schreurs, Anna; Ligorio, Pirro [Ill.]
Antikenbild und Kunstanschauungen des neapolitanischen Malers, Architekten und Antiquars Pirro Ligorio (1513 - 1583) — Köln, 2000

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https://doi.org/10.11588/diglit.22612#0406
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IV. Ligorios Traktat
„Uber die Erhabenheit der antiken Künste"

TRATTATO DI PYRRHO LIGORIO PATRITIO NAPOLITANO CITTADINO ROMANO DI
ALCUNE COSE APPARTENENTE ALLA NOBILTÄ DELL' ANTICHE ARTI, ET
MASSIMAMENTE DE LA PITTURA, DE LA SCOLTURA ET DELL'ARCHITETTURA,
ET DEL BENE ET DEL MALE CHE S ACQUISTANO COLORO I QUALI
ERRANO NELL'ARTI ET DI QUELLI, CHE NON SONO DE LA
PROFESSIONE CHE PARLANO TROPPO PER PARERE DOTTI
DI QUEL CHE NON SANNO, ET DETRATTANDO AT TR LI
SE ISTESSI DETURPANO:

Fol. 2V.

Nel secol nostro, tra molti mali, et molti beni, nelle nostre
occasioni conosciuto havemo strani pensieri; perle varie
opponioni, et varii interessi havemo provati di molti cattivi et
di molti buoni affetti. I buoni sono causati dal bene
conosciuto venire mediante iddio da i buoni: i mali dali beni
non conosciuti; attraversati et affoscati e detrattati dalla
malignitä delli malevoli invidiosi, perla causa iniqua di tali
infingardi, e proceduto il travaglio commune conli cattivi
operatori; onde molta mercede s'e perduta, quantunque
quella leggitimamente fosse acquistata. Hanno havuto luogo
talvolta le malignitä dalla troppo intrinsica persona che ha
ricevuta troppo humanitä da noi; ne per questo ci semo
alienati dal ben fare, essendo obligato a cui il tutto vede et
tutto sommo bene. Havendo dato luogo alla veritä, non ci
semo stancati, sempre cercando il megliore havemo posto
ad'effetto tutto quel che l'ingegno ha potuto usare in buona
parte; se bene per spese interrotte, per malade, per maligne
tentationi di detrattori, perpetuamente tormentati non ci
havemo fatto soperare dall'insolenze. Onde potemo dire, che
per necessitä giä non mai havemo seguita cosa vile, seguendo
le buone arti, et s'oltraggio ne havemo qualche volta sentito
dall'ingrato animo di quegli i quali da noi hanno ricevuto
benificio, ne hanno accresciuto il desire d'esser' molto piü
benivoli a tutti, e sebene n'havemo ricevuto damio per difetto
dell'altrui invidia s'e caminato per luoghi incogniti infruttiferi
et diserti et nei pericoli tirati, anchor perla iddio gratia non
havemo poste le mani in cosa bassa; percio che se inaweduta-
mente semo intoppati in passi stretti et difficultosi, havemo
passati i vadi precipitosi con fatica e schivate le insidie. Ma se
costoro s'hanno creduto per partial voglia esser nel male
prosperati, hanno in qualche poco di spatio goduto sotto
attioni di scelerata speranza e se essi si sono rallegrati, della
perdita dell'altrui fatiche, possono ancho confessare, che
co'tali lusenghe si sono gabbati. Cosi dunque seguiremo gli

essempi do coloro che hanno seguite le cose gloriose, che per
lungo penare hanno immortale nome acquistato. Accio che
quel Ii che sono ...

Fol. 2v:

... per malignitä fatti cattivelli cercando inciö i loro guadagni
siano nella meritevole prosperitä fatti degni delle accusationi
ch'hanno anteposte; essendo con le opere proprie molestati et
fatti infami, et condotti a quella estrema vergogna dell'in-
aspettato fine. Essendo dunque due vie che guidano Ii negotii
delPhumana vita, la buona e la cattiva; come dissero Gebete The-
bano nella sua pittura dicbiarata nel Tempio del principe della
medicina et Pytagora Samio nella sua philosophia: clovemo seguitare
la buona che conduce a'iddio immortale; et se nella buona si trova
nel principio paventosa, et piena d'alcune percossioni, nel fine
riesce nelli luoghi piacevoli governati da chi tutti Ii beni
dependono per esservi nel largo prato la felicitä del divono
albergo. Non ci curaremo di pericoli essendo bene armati et
guidati dalle buone oppenioni: percio che nel bene, et nel
male questa vita apporta affannosi travagli nel conversare con
molti, et dal principio della nostra luce con noi nascono i
pericoli che ci accompagnano, i quali perlo mezzo di cattivi
operano i mali, che escono con improvisi assalti come il
contrario fanno perlo mezzo di buoni le buone intelligentie;
talche con buoni et con cattivi conviene passare con tra-
vagliata nave l'oceano del tempestoso domicilio dela vita, di
maniera che gli huomini essendo chiusi da ogni parte conli
suoi mezzi, et i dolori et l'infelicitä conl'altri suoi adirenze hör
da lontano hör dapresso hör ci cercondano, hör s'awicinano,
ci fanno stare con timore grave et con gelosia che non ci
assaltano. Cosi dunque ogni fiata, che si faccino opere ottime
et si negotii cose piü perfette, intal'hora piü s'acquistano le
ricchezze della vera gloria et quando chiaramente si viene
alfin' delle buone opere tanto piü comparisce maggior' invidia

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